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Sto cominciando a diventare pessimista...
Che peccato..stava diventando una grande stagione,grande rispetto alla media dell ultimo ventennio..invece 50 giorni di scarse precipitazioni,fino alla scorsa settimana era il nulla,venti giorni di sovramedia e 5 giorni di vento(attorno al 10 di marzo)hanno completamente distrutto cio che di buono si era creato,facendo somigliare la situazione attuale a quella di due anni fa,il nefasto 2017.
L unica cosa buona è la densità ben diversa(penso e spero)rispetto ad allora.
Purtroppo l atmosfera è cosi,quando prende una strada rimane sempre quella e per cambiarla ci vuole tanta energia.
Questa è la situazione alla scorsa settimana della catena orientale,dal vado di ferruccio,fino ai due corni.
Aspetto vostre considerazioni e,soprattutto,di Cristiano.PicsArt_03-18-06.40.54.jpg
Prevista qualche spruzzata, ma ormai la stagione è segnata in negativo. Atlantico assente da troppo tempo.
L'unica speranza è che magari dopo tanto secco, qualcosa si sblocchi e arrivi invece un periodo di tanta pioggia tra aprile e maggio, con tanta neve pesante sulle cime più alte e quindi sul Calderone. Questo potrebbe consentire una buona pezza alla stagione, anche se sarebbe neve poco trasformata e che in estate si scioglierebbe più in fretta, ma sarebbe comunque utile. In più se maggio passasse fresco e nevoso risparmieremmo un mese di ablazione.
Purtroppo però il rischio che la situazione rimanga questa, con temperature perennemente sopra media e poca pioggia, e già ondate di caldo a maggio (già ci sono ora con oltre 20°) è molto più alto...
Domenica scorsa son salito per la prima volta sul Gran sasso, davvero emozionante
Peccato che di neve in generale ce ne sia poca.
Stai parlando del genere questi due trovati in cima?
Schermata da YDXJ0027.MP4.jpg
Uno dei giri di scialpinismo secondo me più remunerativi è arrivare a Campo Imperatore tramite funivia, salire al Corno Grande per la direttissima (picca e ramponi consigliati), scendere per il Calderone, risalire o traversare (a seconda di quanto si scende e delle condizioni della neve) fino alla Sella dei due Corni. Da qui si scende per il Vallone dei Ginepri fino alla Val Maone che si risale fino al Passo della Portella, ora rimane l'ultima lunga discesa in sci fino al parcheggio della funivia (sperando che ci sia neve più o meno fino in fondo).
Ovviamente l'itinerario richiede condizioni di neve ben assestata e primaverile, è necessari un buon allenamento.
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