immagine del ghiacciaio del Montasio di ieri 29 Settembre.
visibile il firn del 2009 e del 2010. mentre dalla zona mediana verso l'apice ancora buoni accumuli di neve stagionale
la zona detritica in primo piano nasconde ghiaccio oppure la fronte è in corrispondenza dell'inizio del firn 2009?
osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
http://www.youtube.com/elnibi
Ciao Riccardo! Bella domanda!
Fintantoché non risp Giovanni provo a fare qualche supposizione io, in base alle modeste conoscenze che ho su questo apparato, facendo riferimento alle pagine 1-3-4-6 di questo thread.
Prima parte di risp: la fronte non é in corrispondenza dell'inizio del firn 2009.
Seconda parte.
La foto di Giovanni dev'essere stata scattata dalla sommità della morena olocenica frontale che chiude a nord l'apparato, per cui tra la morena ed il firn a giorno in secondo piano si ha quella copertura detritica in forma di morenico superficiale che contraddistingue la parte bassa del ghiacciaio.
A mio giudizio la verità dovrebbe stare nel mezzo, ovvero non tutta quest'area con detrito in superficie (compresa tra la fine del firn e la morena frontale) dovrebbe mascherare del ghiaccio "vivo" sottostante.
Si nota che parte di quest'area (quella in primo piano) é interessata da vegetazione, mentre c'é una distinguibile porzione in secondo piano che coperta da vegetazione non lo é... l'ipotesi che vorrei avanzare é che l'area di detrito in primo piano non mascheri del ghiaccio sottostante, o cmq mascheri qua e la residue placche di ghiaccio morto (assai vecchio) ovvero non più collegate alla restante massa glaciale, mentre si può dire che l'area in secondo piano mascheri del ghiaccio sottostante, tra l'altro venuto parzialmente a giorno negli eventi alluvionali dell'Agosto 2008.
Dall'esperienza che mi sono fatto calpestando varie aree di ghiaccio più o meno ricoperto di detrito ho spesso dedotto che le forme ben visibili di vegetazione si sviluppano ove non si hanno fenomeni di instabilità del detrito stesso per fusione differenziale della massa ghiacciata sottostante o per debole/debolissimo moto verso valle per gravità della massa ghiacciata.
Oh... le mie sono solo ipotesi... come già detto in precedenza ci vorrebbe una passata di georadar per comprendere meglio la questione. Tra l'altro in val d'Arcia, mi pare 4 anni fa, hanno scansionato tutto l'apparato col georadar, e han rilevato spessori veramente notevoli di ghiaccio (20-30 m se ben ricordo) sotto una potente copertura detritica.. probabilmente anche interessata da vegetazione ma non so dirlo con sicurezza perché in quel sito non vi sono mai stato, trattasi cmq di ghiaccio non interessato da dinamismo.
A sto punto sentiam cosa dice Gio, penso di aver confuso abbastanza le idee, ehehehhehe
Ultima modifica di daverose240573; 02/10/2011 alle 08:39
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Questo volevo dire, separando con una linea le aree coperte da vegetazione da quelle non ricoperte:
Montasio 29-09-2011_mod.jpg
Ma ripeto, sono solo ipotesi.
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Ciao!
Il ghiacciaio è monitorato da due anni con laser scanner terrestre (fine stagione di accumulo e fine stagione di ablazione) e nel settembre 2010 è stata eseguita un'indagine geofisica con il georadar.
La geofisica indica che gran parte del settore compreso tra la morena della Piccola Età Glaciale e il firn 2009 è costituita da ghiaccio coperto di detrito, i cui spessori sono mediamente di 2-3 m. I risultati di queste indagini sono stati recentemente pubblicati al convegno Geoitalia 2011.
Geoitalia 2011 - VIII Forum Italiano di Scienze della Terra
Le considerazioni fatte da Daverose, a proposito dell'insediamento della vegetazione sul detrito, sono interessanti. Cioè è possibile che quella zona più vegetata sia più "stabile", forse perchè lo spessore del detrito è maggiore o forse perchè lì non c'è più ghiaccio sepolto.
Tuttavia la presenza di vegetazione non esclude la presenza di ghiaccio coperto di detrito:
L'Informatore Agricolo - L'Informateur Agricole
Quoto, un'altro esempio è la lingua valliva della Brenva, che in quasto periodo ha macchie gialle dovute alla presenza di betulle e larici...
stesso discorso per il Miage che ultimamente "va di moda" come ghiacciaio...
DSC_0007.jpg Brenva 2008 da stazione fotografica FXII MB 15 (5).jpg
André
Riporto da quanto scritto sull'informatore agricolo:
Sebbene infatti numerosi ghiacciai alpini si stiano trasformando in half debris covered glaciers e in debris covered glaciers, pochi presentano le caratteristiche favorevoli all’insediamento della vegetazione arborea. Limiti altitudinali innanzi tutto ma anche stabilità del ghiaccio e del detrito nonché lo spessore e la granulometria di quest’ultimo, rappresentano elementi fondamentali per l’insediamento e la colonizzazione.
Uno di questi, dunque, é l'Occidentale del Montasio. Grazie 1000 per l'informazione!
Per cui verrebbe da dire che l'area in primo piano (della foto di Gio) caratterizzata da colonizzazione di specie vegetali presenta un substrato di ghiaccio, potenzialmente più "stabile" rispetto all'area non colonizzata in secondo piano.
Oltre alla stabilità di ghiaccio e detrito é interessante come venga considerato anche il fuso granulometrico del detrito stesso (il materiale fine, oltre a favorire nascita e sviluppo di specie vegetali, grazie all'eventuale dinamismo del detrito e alle precipitazioni tende a riempire i vuoti tra i diametri più grossi, "cementando" gli stessi e creando, probabilmente, aree di locale stabilizzazione del volume detritico...)
OT: penso ci voglia poco a capire, dal nick name, che devo aver quotato il post di un certo Carturan Luca, vero? In caso positivo non posso che esprimere estremo piacere nel leggerti qui in forum, dato che ti "conosco" per "fama", ovvero per i numerosi studi che hai condotto in diversi individui glaciali delle Alpi Orientali, studi per i quali non posso che farti i miei personali complimenti! Attorno alla metà degli anni 90 (ero studente di ingegneria, ma molto apassionato di glaciologia) sono stato diverse volte in ufficio dal Dott. G. Zanon, al dip di Geografia dell'Univ di Padova, non penso proprio che quell'ufficio ti sia stato sconosciuto....
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E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Grazie Brenva'20 del contributo!
Effettivamente la lingua del Gh della Brenva dei due fotogrammi quotati, scattati poco sotto la Chiesetta di Notre Dame de la Guerison, si può oggi considerare, sopratutto nella parte bassa, come enorme massa di ghiaccio praticamente priva (o con scarsissimo) di dinamismo.
Ricordo che nel 1992 son sceso per la caratteristica stradina bianca (staccantesi a dx dalla strada principale della Val Veny) di accesso alla porta del ghiacciaio e ho provato ad avvicinarmi alla porta stessa... ma con risultati nulli... la parete di ghiaccio sovrastante la porta continuava a scaricare sassi anche di grosso diametro, che oltretutto finivano sul micro laghetto sottostante (procurandomi sonore lavate). Nessun segno di vegetazione sul morenico superficiale, a quel tempo.
Erano gli anni, tanto per intenderci, in cui si poteva travare grosse masse di ghiaccio morto sepolte da detrito anche in dx idrografica della Dora B (aderenti proprio alla stradina bianca sopra citata)
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E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
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