Sirio...Appena posso ti rispondo in privato, perche' non voglio inquinare un 3D cosi' interessante con delle discussioni futili... ti rispondero' punto su punto e poi finira' li, perche' se a te spiace passare per arrogante e saccente, a me dispiace che in questo forum non si possa esprimere le proprie opinioni solo perche' uno, o non la pensa come altri qui dentro o perche' non e' esperto al 10000% e quindi non dovrebbe esprimere le proprie opinioni, e bada bene che ho sempre cercato di motivare cio che mi porta a determinate conclusioni, non sono frasi buttate li a caso senza spiegare cio che mi porta a tali conclusioni!!!
ho voglia di continuare anche lo scambio di vedute con l'esperto N.1 (richy nibi) ma purtroppo sono iperincasinato con il lavoro!!!
nessuno comunque ce l'ha con te...ci mancherebbe
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Ho fatto un sogno, l'ho chiamato 15/12/2022 emozione allo stato puro
http://meteorob.altervista.org/Cava280/
Ho provato a guardare gli accumuli pluviometrici di Sondrio riguardo la stagione diciamo di accumulo, ovvero da ottobre a maggio, presi da quel famoso file che abbiamo dal 1927 in avanti (dal 1988 ad oggi sono i dati Arpa, sino al 2001, poi i miei), tanto x farsi una prima idea delle stagioni forse con maggior accumulo nevoso in quota.
Iniziamo con l'annata 2000-01 tanto x avere un riferimento piu' vicino e visto altresi' che abbiamo anche qualche dato degli accumuli nevosi in quota x tale annata: orbene, qui a Sondrio da ottobre a maggio caddero ben 1.238 mm. di pioggia (in 6 mesi appunto, contro un valore medio annuale che qui e' di circa 980 mm !)
Per trovare qui valori di accumulo simili occorre tornare indietro al 1976-77, ove a Sondrio caddero 1.190 mm. x tale semestre: se non ricordo male anche quell'annata, in effetti, fu a dir poco nevosa su diversi settori alpini !
Per quanto riguarda la stagione 1950-51, seppur qui effettivamente piovoso (e presumibilmente nevosa in quota) non raggiunse pero', almeno a vedere gli accumuli pluviometrici, valori cosi' eccezionali: qui a Sondrio, infatti, l'accumulo pluviometrico da ottobre a maggio fu di 872 mm., valore si notevole ma non certo paragonabili alle due precedenti stagioni prima indicate.
Andando ancor piu' indietro ho alcuni dati a dir poco incredibili, seppur mi rimanga sempre il dubbio sulla veridicita' degli stessi !
Tanto x capirci ho x Sondrio un 1.245 mm. x il semestre del 1926-27 e ancora 984 mm. x 1927-28, ma i dati piu' eclatanti riguardano il triennio stagionale che va dal 1933 al 1936, ovvero:
1933-34: 1.041 mm.
1934-35: 1.742 mm.
1935-36: 1.041 mm.
Fossero veri qui si avrebbero avute 3 stagioni di accumulo a dir poco eccezionali, appunto !
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c'è da dire però che il dato pluviometrico in sè non è un indicatore assoluto della qualità e abbondanza dell'innevamento e questo perchè specie ad ottobre che ricade nella statistica, porta talvolta grandi piogge ma con zero termico elevato, tale che che magari nevica solo oltre 2500-3000m ( come non ricordare la fine di ottobre 2004....)
sarebbe da associare una statistica delle fasi piovose con la temperatura e ancora di più lo zero termico... ma credo che questo sia davvero impossibile specie per il passato lontano!
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Raggiunti i sei metri di neve a quota 2900 sul presena !!!!!!![]()
Non sarebbe male seguire lo scioglimento della neve....
Aggiornamento di oggi 2 maggio(dati Arpa Piemonte)neve al suolo
Varaita-Stura
Limone-Pancani (1875m.): 299cm
Terme di Valdieri (1390m.): 134cm
Sampeyre-Pian delle Baracche (2135m.): 270cm
Pontechianale (1575m.): 0cm
Alta Dora Riparia - Po
Bobbio Pellice - Colle Barant (2294m.): 300cm
Pragelato (1620m.): 0cm
Sauze di Cesana (1840m.): 89cm
Bardonecchia (1353m.): 1cm
Salbertrand (1010m.): 0cm
Orco - Sangone
Usseglio-Malciaussia (1800m.): 126cm
Usseglio-Lago Dietro la Torre (2360m.): 240cm
Groscavallo-Forno Alpi Graie (1215m.): 0cm
Colleretto Castelnuovo (1240m.): 1cm
Locana-Rosone (701m.): 17cm
Locana-Lago Valsoera (2365m.): 359cm
Ceresole Reale-Lago Agnel (2304m.): 345cm
Dora Baltea - Sesia
Piedicavallo (1040m.): 0cm
Alagna Valsesia (1196m.): 3cm
Toce
Macugnaga-Pecetto (1360m.): 0cm
Macugnaga-Passo del Moro (2820m.): 503cm
Antrona-Alpe Cheggio (1460m.): 0cm
Baceno-Alpe Devero (1634m.): 137cm
Formazza-Bruggi (1226m.): 3cm.
La cosa che si nota subito è l'innevamento a dir poco spaventoso a bassa quota nelle Alpi Marittime.
Lou soulei nais per tuchi
vorrei porre una domanda.
La fusione estiva indipendentemente dall'accumulo di un x ghiacciaaio è sempre la stessa?.
Mi spiego; se in un posto ci sono, 10 metri di neve nell'anno x con T diurne sui 20° e l'anno successivo abbiamo solo 5 metri sempre con t diurne di 20°, lo scioglimento sarà sempre lo stesso o forse incide la compressione del manto che può fermare l'ablazione?.
salutimeteo
Beh, imbibire fino alla base 10m non è come infradiciarne 5.
Se andiamo più sul tecnico diciamo che 1Kg di nevato spende 80 Kcalx 1000 per sciogliersi, 2 Kg di nevato ne impiegano 2x80x1000, cioè esattamente il doppio.
Per cui:
Durante la prima fase di fusione, quella nella quale tutto il manto nevoso viene portato in omtermia a 0°c avere il doppio dela compagine nevosa ha delle conseguenze:
1) maggior quantità di energia per portare tutta la massa dalla temperatura iniziale a 0°c
2) Maggior quantità di neve al di sotto degli 0°c che a ciontatto con l'acqua di percolazione forma lenti da igelo o strati più compatti di nevato.
che rallentano la percolazione alla base
3)maggior potere assorbente (una specie di potere tampone):alcuni metri di neve hanno la capacità di assorbire notevoli quantità di acqua proveniente dagli strati superiori, cosa che non hanno strati più esigui.
3)magior isolamento termico: strati molto spessi isolano gli strati sottostanti dalla radiazione solare e quindi da un riscaldamento diretto per irraggiamento.
4)Maggior tempo per portare acqua sull'interfaccia ghiaccio-nevato: se l'acqua non viene nel periodo più caldo dell'anno (generalmente terza decade di Giugno) a contatto in maniera abbondante con il substrato di ghiaccio, sarà meno facile la formazione di lastroni di neve fradicia e di scioglimento del manto nevoso dalla base, per cui l'ablazione della neve sarà rallentata e minori i fenomeni di scivolamento della massa verso il basso che provocano una acelerazione dell'ablazione, in quanto una massa di neve che si trova ad essere trasportata 100m più in basso da una valanga sarà sottoposta a temperature medie di circa 0.6°c superiori a quelle che dovrebbe sopportare nella sua sede di deposizione.
5)Maggior tempo per raggiungere uno spessore minimo:qui devo spiegarmi bene. Quando il manto nevoso raggiunge spessori inferiori ai 40cm la radiazione solare inizia a penetrare fino alla base del manto e a riscaldare gli strati sottostanti. Essendo il ghiaccio di ghiacciaio di un colore che intercetta molto bene il calore (è solitamente di un colore grigio scuro in superficie), quando lo spessore della neve raggiunge i pochi decimetri, questa è molto vulnerabile, in quanto di solito si trova in condizioni di omotermia,incapace di assorbire ulteriormente acqua e di uno spessore insufficiente ad isolare dalla radiazionead onda più corta gli strati sottostanti più scuri che in questo modo iniziano ad intercettare più calore e la neve si squaglia.
Prego chi in possesso di un inimo di letteratura più seria della mie riflessioni domenicali dio postare materiale![]()
Ultima modifica di paglia; 17/05/2009 alle 13:29
Paolo Pagliardi
Oss.meteo di Iseo (attivo dal 1989)
intervento esemplare, stupendo e didattico! grazie Paolo!
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Anch'io ti faccio i complimenti per la chiarezza della spiegazione. Un'aggiunta al punto 4: se la neve viene trasportata più in basso da una valanga sopporterà sì una temperatura superiore rispetto al luogo in cui si travava, ma magari si distribuisce in modo da avere spessori ben maggiori e forse anche una densità maggiore rispetto a prima. Secondo me nella maggior parte dei casi si conserverà meglio.
Ciao, G.
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