Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
Ragà per l'ablazione solitamente i conti si fanni nella prima quindicina di settembre, al max raramente verso la fine...ad Ottobre le temp. cominciano(o dovrebbero cominciare) ad essere di ben altro tenore fermo restando che breve acuti miti ci possono sempre essere in qualunque periodo dell'anno da nord a sud a qualsiasi quota...
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
Bhe in alcune annate l'ablazione per alcuni apparati sulle alpi è durata ben oltre il mese di settembre (ovviamente per i versanti nord è tutt'altra storia)...vedi 2006, 2007,2009,2011...
reputo tuttavia difficile l'estinzione entro ottobre del glacionevato il questione...l'ablazione può continuare più o meno costante fino ad ottobre inoltrato...ora non conosco l'esposizione dell'apparato o eventuali microclimi...ma per i versanti sud l'autunno è la stagione peggiore a causa della perpendicolarità dei raggi solari rispetto alle pareti...
Concordo con Riccardo: EROICO!
André
L'apparato è esposto quasi perfettamente a NORD. in questo periodo non riceve raggi solari diretti. Quota 2400 circa
Inoltre data la posizione non beneficia di inversioni termiche importanti.
Il problema sono le temperature previste per i prossimi 7/8 giorni....
Cmq sicuramente resisterà alla grande !!
Nell'ambito di una ricerca che individui tutti (impresa) i nevai appenninici, che almeno oltrepassino la metà di agosto, su google earth (rilievo ottobre 2011) mi sono accorto di tre possibili nevai molto longevi,situati sul gran sasso.
Vorrei sapere se davvero ho visto bene, o sono "allucinazioni", certamente se non lo fossero, sarebbero apparati nevosi poco conosciuti, con scarsissime note in rete.
1° nevaio posto sotto quello di balconata della conca degli invalidi, credo che nei pressi ci passi la ferrata brizio. quota approssimativa 2450.
sotto2450.jpg
2° nevaio( 2 nuclei?) posto a destra della sella dei due corni, circa a metà tra la sella e la morena del calderone. Quota approssimativa 2580
sella 2 corni2580.jpg
3° nevaio posto sotto la fascia di rocce ubicate a sx e in alto rispetto al rifugio franchetti, che costituiscono la parte superiore del vallone delle cornacchie e sotto la morena del calderone. quota approssimativa 2500.
nevaio passo sella 2500.jpg
salutimeteo
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
ecco la situazione di oggi.
Ho visto molto male il glacionevato del franchetti. con questa botta calda di 8 giorni se la passerò davvero male. si minimi storici credo.
Quello sulla sx orografica del ghiacciaio tra morena e passo del cannone molto meglio (secondo me) data la quota e con ancora l'ultima neve sopra.(la foto indica un pezzo ma ne sono due). il terzo che dici credo vicino la ferrata ricci Scomparso.
franchetti superficie.jpgfranchetti23912.jpgpasso del cannone.jpg
Forse ci siamo capiti solo sul terzo nevaio,che poi è il primo che ho menzionato.
Sul secondo, non intendo quello sulla sx orografica della morena, ma quello posto
sotto il passo del cannone a sx (non a dx come da me erroneamente scritto) della sella dei due corni.
Comunque le foto sulla situazione dei nevai franchetti e
Il terzo poi lo ripeto, è posto sotto una fascia di rocce che si trovano (spalle al franchetti )
in alto e a sx, verso le rocce dell'anticima del corno orientale e poco sopra l'inizio della ferrata ricci.
Mi rendo conto che le immagini tratte da google non sono molto chiare, ma è
di questi nevai che chiedo eventuali notizie sulla permanenza (abituale) per il
mese di agosto.
Comunque le tue foto sui nevai franchetti e sx orografica della morena, sono purtroppo eloquenti di una situazione al limite dell'estinzione.
salutimeteo
Ultima modifica di riccardo; 23/09/2012 alle 20:42
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
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