VENERDI 1 MAGGIO 2009, MONTE NEVOSO (3358 M).
Dopo aver consultato bollettini valanghe a destra e a manca, decidiamo di giocare la carta Valle Aurina.
Così, giovedì sera partiamo da Agrate alle 22.45 dopo che il Lezzenese, dimenticando a casa il vestiario da scialpinismo, è costretto a dare buca. Troppo lunga la strada da Erba a Lezzeno e poi ritornare ancora a Erba….
Giungiamo a Campo Tures alle 2.45, gonfiamo in fretta e furia i materassini e ci fondiamo di corsa nei sacchi da bivacco giusto per fare 3 orette di sonno. Infatti alle 5.30, l’andirivieni di auto e scimuniti ci sveglia.
Verso le 6 e mezza ci mettiamo anche noi in marcia e veniamo superati da un esercito di tutine e non solo davvero indemoniati. Ma che cavolo di doping usano gli altoatesini? Dico così perché noi siamo saliti ad un buon passo, eppure ci hanno superato tutti, ma proprio tutti!!!!
Vabè, comunque risaliamo il bel vallone che conduce al pendio chiave che farà bestemmiare non poco il sottoscritto e il buon Rambo. Superato anche questo tratto infido, raggiungiamo l’anticima del Monte Nevoso, dalla quale, con picca e ramponi, percorriamo la cresta che ci deposita in vetta.
Dalla cima assistiamo al distacco spontaneo di una valanga polverosa su una cima di fianco e quindi decidiamo che forse è meglio sbrigarsi a scendere… e così, praticamente correndo, in meno di due ore torniamo all’auto.
Dopo esserci ripigliati un attimo, troviamo due bellissime camere a Campo Tures dove trascorreremo la notte.
La sera, ottima cena all’aperto alla Tana del Topo finchè ad un certo punto si mette a piovere. Ma non doveva essere bel tempo per due giorni?il resto del racconto alla prossima puntata….
Partecipanti: io, Rambo, Catena e Simone (Nesquik).
Dopo 3 ore di sonno nei sacchi da bivacco, eccoci alla partenza da Riva di Tures. Il lezzenese si è ricevuto la sua bella dose di imprecazioni visto che siamo partiti tardi apposta per lui e alla fine non è venuto perché aveva dimenticato a casa il vestiario da montagna. Chissà quando porterà in giro i clienti cosa dimenticherà….
Rimasti ormai soli, ci addentriamo nel vallone che porta alla Vedretta di Monte Nevoso.
Nel bellissimo vallone ancora illibato. Di lì a poco sarà completamente tritato.
Lungo la cresta del Monte Nevoso.
In vetta al Monte Nevoso.
Coll’Alto e Coll’Aspro.
L’elegante Coll’Alto.
Una valanga si stacca dalla vicina Cima Finestra.
Geometrie in Barby style.
Pranzo Rambesco.
Si stende la roba ad asciugare.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SABATO 2 MAGGIO, PUNTA QUAIRA DI SENNES (2652 M).
Quando si dice una giornata in perfetto Catena Style….
Sveglia alle 4.30 e fuori piove. Azz, ma c’è alta pressione su mezza Europa e dove siamo noi piove? Vabè, proviamo ad andare più a sud che magari sfonda meno dall’Austria….destinazione Val Badia ma, mentre siamo in strada, ecco che una lepre ci attraversa la strada e piomba sulla Sumaru. Irreparabilmente la povera bestia muore e in più spacca completamente la mascherina della macchina e provoca anche una bella ammaccatura. Mischia Catena già due sfighe in un’ora!
Giungiamo al rifugio Pederù sotto un cielo tutt’altro che promettente. Risaliamo l’ardita strada che porta al Rifugio Fodera Vedla fino a quando finalmente arrivano le tanto attese schiarite. Su neve portante percorriamo la monotona strada che conduce al Rifugio Sennes dal quale vediamo la nostra meta (Monte Sella di Sennes) ancora lontana e soprattutto avvolta da uno spesso pennacchio di nubi.
Il Catena però nel frattempo rompe un bastoncino e rallenta molto la marcia. Prestatogli il mio bastoncino, decidiamo di ripiegare sulla Punta Quadra di Sennes che è libera dalle nubi e sembra offrire un ottimo pendio per la discesa. Così, di buona lena, giungiamo su questa panoramica vetta dalla quale possiamo osservare come in zona Aurina il tempo sia ancora decisamente brutto.
Vista l’ora, ci fondiamo in discesa dove il Catena spacca pure l’attacco dello scarpone ed è costretto a scendere in stile telemark. Comunque, giungiamo all’auto in circa 2 ore dopo di che ci fermiamo a far da mangiare nei pressi del Castello di Monghezzo.
Altra sosta a Terlano (vicino a Bolzano) per salutare un ex commilitone del Catena e poi il lungo viaggio di rientro, funestato dalla classica coda a Peschiera.
Partecipanti: io, Rambo, Catena e Simone (Nesquik)
Il Catena guarda allibito la mascherina rotta e le ammaccature provocate dall’impatto con la legura.
Dopo la partenza nella nebbia, finalmente si apre e il gruppo Fanes-Sennes si mostra in tutta la sua bellezza.
Ciaspolare in certi ambienti è esempre un piacere…
Siamo al 2 maggio ma pare ancora pieno inverno…
In vista del Rifugio Sennes, quanti ricordi di quei luoghi….
Malghe nei pressi del Rifugio Sennes.
Rambo, ma tracciare un po’ meno pendente no eh?
La nostra meta iniziale con la nube a bandiera sul versante che avremmo dovuto salire.
Cornice in vetta alla Punta Quaira di Sennes.
In cima alla Punta Quaira di Sennes.
In discesa, sullo sfondo la Croda del Becco.
Ciaspolismo estremo.
Ci si ferma a far da mangiare nei pressi di un castello. Notare i cartelli che vietano il campeggio. Ma noi stiam solo facendo da mangiare….
Il protagonista della giornata, il Catena! E’ riuscito a portare il brutto tempo anche sta volta, ad uccidere una lepre spaccando la macchina, a rompere un bastoncino e un attacco dello scarpone. Il tutto in meno di 24 ore. Mi sembra un miracolo essere ancora qui e poter raccontare questa fantastica due giorni!
![]()
Ultima modifica di grigna; 03/05/2009 alle 10:45
Finalmente pure un bel raccontino
Bel giro e non male alcune delle foto,anzi...altre sono comicissime per me che conosco 3 su 4 protagonisti![]()
-Adoro la luna piena...e la neve :-D!!! -Odio gli insetti
mio 1°sito:www.naturalagomonti.altervista.org
sito Barby&Luca : www.balconisullealpi.it
l'ultima foto è l'emblema dell'incredibile diversità delle nostre vite. L'uomo in
tuta bolle in padellino e fornelletto 3 freddi e viscidi wurstel (ma è felice e
sereno) in una qualche località montana, mentre io mi siedevo al ristorante
vicino al mare degustando ravioli ricotta e spinaci al ragù e vestito in camicia
e giacchetta di lino (anche i calzoni, ovviamente, avevo...)
Lui ha scarpinato ore, io ho fatto 45 min di macchina e mezz'ora di quieta
passeggiata sulla spiaggia...
intendiamoci : non sto dicendo che la mia vita sia migliore della sua, mai mi
permetterei perchè poi non è vero ... tutti e due del resto siamo stati felici
del gesto e della giornata, era solo per rimarcare la clamorosa diversità, che
è anche una ricchezza....
C.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Non so perchè ma quando ho inserito l'ultima foto ho detto: sicuro che mi risponde il Claudio Ricci.
Lui amante della buona cucina veder mangiare certe cose....
Comunque quello che hai detto è la verità. A noi ogni tanto piace questa vita da barboni. Io riesco a farla anche per un mesetto di fila poi anch'io ho l'esigenza di tornare a fare la persona normale.
bellissime!
un disastro di gita, ma foto fantastiche! Ma come si fa a dimenticarsi l'abbigliamento di sci alpinismo quando si va a fare sci alpinismo?
![]()
Marzio
-Adoro la luna piena...e la neve :-D!!! -Odio gli insetti
mio 1°sito:www.naturalagomonti.altervista.org
sito Barby&Luca : www.balconisullealpi.it
come c.. hai fatto a prendere la pioggia ieri lo sai solo te
belle gite hai fatto comunque.
gran posto la zona sennes-braies-fanes, ho bei ricordi (estivi) pure io.
cmq voi non siete a posto.. partire alle 22.45, arrivare là alle 2.45 e dormire in auto o nei sacchi 3 ore..
no, non siete a posto.
io ero sul Rosa venerdi e sabato, per vedere il Mezzalama. Due giornate di sole stupende.
![]()
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Segnalibri