Scialpinismo: Tris di Punte Cia 2193 m

**roby4061** · 12/01/2010, 10:37

Durante le vacanze di fine anno, viste le condizioni non entusiasmanti della neve in giro e casini vari, sono stato tre volte a fare la stessa gita.. l’amata Punta Cia (La Cialma) in valle Orco, tre volte la stessa montagna, con soci diversi ogni volta e con meteo/neve pure diversi..

Tutti gli scatti fatti con la vecchia e storica compattina Nikon Coolpix 4100. Non valeva la pena di portarsi su la reflex..

27/12/09

Smaltita la febbre di Natale, un giorno di pausa e via. Io e Max saliamo a gran passo seguendo il Beki, un’ora e venti scarsa per fare 793 metri e siamo su. Giornata stupenda e non troppo fredda, neve buona perché battuta da centinaia di passaggi, era una pista da cima a fondo.. impossibile avventurarsi fuori dalla traccia, pena bestemmiare in un crostone immondo.

29/12/09

Senza soci per vari motivi, ritorno alla Cialma. Ma questa volta tento il plateau.. che percorro già in salita per rendermi conto delle condizioni della neve. Sono solo io e tre altri sci alpinisti più avanti nell’immensità dei pendii. Ritrovo la solita folla in cima. Avendo visto la neve, ridiscendo dal plateau, ancora in gran parte immacolato. Gran discesa, neve per lo più farinosa, anche se un po’ pesante, qualche breve tratto di crosta morbida da vento, solo 5 minuti di orrore puro prima di rientrare sulla nuova pista di discesa, molto bella, fino al Carrello.

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31/12/09

Saltata la giornata di fuoripista prevista a Prali per paura di prendere la pioggia, col socio Alex ritorniamo qui a chiudere l’anno. Salita prima sotto le nubi, poi dopo un bel tratto immersi nel nebbione, la magia del “forarle” e di uscirne al di sopra. Sole caldo, paesaggio stupendo, mare di nuvole che mi regala la montagna all’ultimo giorno dell’anno. La discesa è spettacolare e veloce sul pistone, ci tuffiamo nella nebbia che per fortuna è scesa di quota, e in questo tratto la visibilità è nulla, ma conosciamo questa montagna come le nostre tasche e presto usciamo sotto le nubi. La pista tutta d’un fiato, quindi via al bar. Rimango poi soltanto io a farmi un pomeridiano al Carrello, fino a quando il piccolo impiantino chiude.. un’ultimo dell’anno un po’ particolare, che mi porta a superare i 64.000 di dislivello macinati…mai così tanti da quando vado in montagna…e pensare che un anno prima ero disfatto dall’anemia e fare anche solo 500 metri mi devastava… il 2009 è stato il mio anno della Fenice, anno di rinascita nel fisico e nella mente, e quale miglior modo per chiuderlo se non sugli sci ed in montagna?

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