Devèteya, Cogne (AO): scatti dalla festa per la discesa dagli alpeggi
Dopo un mese abbondante di riposo “forzato” quasi totale, per motivi fisici, questo fine settimana dovevo ASSOLUTAMENTE tornare tra gli amati monti… ne avevo bisogno, per lo spirito ed il fisico. Non avrei retto un altro week-end a casa, specie viste le ottime previsioni.
Così sabato sono salito con la “mutter” a Cogne, in occasione della Devèteya, la festa per la discesa delle mandrie dagli alpeggi in quota. Arriviamo su che fa freddo, c’è ancora föhn in valle, nubi passano in cielo, e quando coprono il sole c’è da battere i denti.
C’è molta gente, del resto sono quelle manifestazioni molto sentite nelle tradizioni locali. Tra le musiche dei gruppi folkloristici locali arrivano le prime mandrie, con le reines addobbate coi “copricapo” caratteristici. Il suono dei campanacci si diffonde in tutto il paese, le mandrie vengono fatte affluire sul prato di S.Orso per la rievocazione dell’antica fiera del bestiame, che si teneva, appunto, in occasione della Devèteya.
Vien presto mezzogiorno, e dopo le ultime foto (con una luce davvero pessima… troppe nubi di passaggio.), è ora di salire in Valnontey (segue in altro topic).
Ecco le foto di Cogne, come detto c’era una luce pessima quindi sono senza pretese:
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Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Quattro passi in Valnontey (AO), tra i primi colori d’autunno
Ci tenevo molto a questa passeggiata di tutta tranquillità, primo mezzo test montano, dopo oltre un mese di inattività assoluta. Dopo un lauto pranzo con l’irrinunciabile panino lardo di arnad e fontina, in località Leùtta, tra i larici mossi dal vento, ci incamminiamo per la Valnontey. E’ bello tornare qui, anche se la mia mente avrebbe voluto tornarci per altre camminate, ma anche una piccola passeggiata così è un toccasana per il mio spirito. Tanto desiderata che ogni passo ed ogni respiro in questa amata valle è una boccata di ossigeno inimmaginabile.
I larici stanno cominciando a cambiare colore, il vento li scuote e miriadi di aghi ci piovono addosso. C’è gente in giro, ma non tantissima, nonostante questo non vediamo animali, sono ancora in quota nonostante il freddo. Freddo che, nelle notti passate, ha creato nei pressi delle fontane, fantastiche costruzioni di ghiaccio, incastonando in gemme trasparenti gli ultimi fiori dell’anno. Arriviamo ai casolari di Valmiana, scaldati dal sole ancora alto, e proseguiamo nel bosco, fino al Ponte dell’Erfaulet. Come vorrei proseguire, salire ai casolari dell’Herbetet, o al Money…ma a parte l’ora tarda, è bene che ricominci ad andare in montagna con calma e per gradi..
Due foto dal ponte, poi cerco e ritrovo la bella radura con la sorgente dove giocavo da piccolo. Che meraviglia, che pace, che solitudine. Mi sdraio con gli occhi al cielo, che risalta azzurrissimo e contrasta coi rami arancioni dei larici che stanno sopra di me. Mi addormento quasi, cullato dal sole, mentre il vento scuote le cime degli alberi, respiro profondamente l’aria dell’autunno.
Mi sveglio quando una velatura passa davanti al sole, rinfrescando l’aria. Sono quasi le 16, è ora di prendere la via del ritorno. Ci re-incamminiamo quindi, l’alta valle è già in ombra, i torrenti di fusione dei ghiacciai del Gran Croux e della Tribolazione sono in parte gelati, e così molte delle cascate sui lati della Valnontey, meraviglia. Si avverte l’inverno che bussa alla porta, anche se quel che si respira ora prepotentemente è l’autunno.
Il vento si è un po’ calmato, scendiamo con calma, spero di avvistare la mia amica volpe che ho saputo essere una presenza fissa da queste parti, ma sarà l’ora, sarà il freddo, sarà che manca la mia porta-fortuna :* ma non si fa vedere..
Giungiamo a Valmiana inseguiti dall’ombra della Testa della Tribolazione e del Gran Croux, allungata dai raggi di un sole che ormai viaggia basso sull’orizzonte. Una bevuta alla fontana tra le baite, poi proseguiamo, mentre cammino affiorano bei ricordi di un pomeriggio speciale di un’estate fa.
Attraversiamo il Grand Eyvia, per seguire il sentiero che passa per la torbiera di Pra su Pià, ormai in ombra, ritrovando un ultimo, fugace sole a Valontey, dove arriviamo alle 17, giusto in tempo per salutarlo mentre sparisce dietro le creste del Lauson.
I piedi e le gambe dolgono un po’, perché sono fuori allenamento, ma sono contento per questa semplice passeggiata, per aver respirato l’aria d’autunno, per il mio ritorno tra i monti proprio in questa valle che ha visto la nascita della mia passione e non solo….
Anche quattro passi in una valle famigliare sono qualcosa da ricordare, senza grandi vette, senza grandi dislivelli, senza chissà quali imprese, anche queste piccole cose mi fanno essere contento per ciò che sa dare una giornata passata in Montagna, specie se desiderata da tempo.
Ecco le fotine:
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Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Stupende quelle due con il ghiaccio!
anch'io sono fermo da un mese anche per problemi fisici e non ne posso più.
bellissime foto e racconto come sempre, sta iniziando la magia autunnale....
bellissime![]()
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
Vedo che sto week end siamo tornati un po tutti sui monti...
Belle roby
Marzio
Grazie Roby, sono bellissime![]()
aveva un maglione da comunista con le tarme che cantavano bandiera rossa!
se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
e ce le scambiamo allora abbiamo entrambi due idee.(g.b.shaw)
Apro posito,ai riaprito laeroporto che son tutti incazzati come dei bepponi alla festa dell'unità? (Alby)
Questa è da primo premio...
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Occorre un portafoglio molto largo, e di pazienza
Come Ponzio palato nessuno non ha la colpa, si lavano le mani.Le mie foto su Flickr:
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Il mio fotoalbum:
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