Grazie per questa importante precisazionee soprattutto per aver carpito la mia ignoranza in materia.
Gas e liquido sono in equilibrio dinamico che dipende dalla temperatura critica (vedi equazione di stato). Gas acqueo e fenomeni di microcondensazione (nubi ) sono intimamente connessi attraverso una gradualità i cui confini non sono esattamente definibili.
E' evidente pertanto che aumentando la quantità di gas acqueo nell'atmosfera aumenti a T costante la percentuale di saturazione e quindi i fenomeni di condensazione.
Quindi al vapore acqueo io attribuisco anche una forte azione tampone.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Assolutamente vero.
Io prima ne parlavo come "calmieratore", cioe' proprio in questo senso.
D'altronde chi potrebbe spiegare altrimenti il clima di parte dell'epoca dei dinosauri quando i livelli di CO2 atmosferica erano SICURAMENTE molto superiori a 1000ppm (3 volte l'attuale livello) e con molta probabilita' tra 2 e 6000ppm, cioe' tra 6 e 20 volte i livelli attuali ?
Era un clima come quello equatoriale attuale con piogge e forte umidita'.
Non c'era l'Antartide sul Polo sud e questo spiega il perche' di quel clima.
Quindi il sistema Terra ha molti metodi per calmierare il clima, il principale e' l'acqua !
La Co2 è un gas (sensu strictu) perchè per condensarla e renderla opaca bisognerebbe portarla al di sotto della Temperatura critica. AD esempio si liquefa alla pressione critica di 73000,825 Hpa ()
Insomma era giusto distinguere le due componenti dell'atmosfera ed il diverso ruolo che possono avere quali regolatori del clima.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
E la biosfera. Noi non sappiamo, all'epoca dei dinosauri, quale fosse la biomassa complessiva della terra. La CO2 è un prodotto e un alimento della biosfera: in mancanza di consumatori, la CO2 si accumula. Il land use, all'atto pratico altro non è che questo: la sottrazione di consumatori all'equilibrio globale.
La CO2 era elevatissima nel Cambriano (cioè 500 milioni di anni fa) ma, a quell'epoca, non c'era vita fuori dal mare. Cioè, non c'erano piante terrestri che operassero la fotosintesi.
Quando la vita emersa appare, la CO2 crolla e rimane a livelli più umani (ma, spesso, comunque molto superiore agli odierni). Nel Triasscio, Giurassico e Creataceo (ere dei dinosauri) la Co2 si re impenna e arriva a valori di molte centinaia o qualche migliaia (2000). Solo che, al passaggio tra Giurassico e Cretaceo il mondo doveva avere questo aspetto:
E cioè un supercontinente con moltissime zone interne e poche coste. Che clima c'era allora? Più caldo certamente, ma, nelle zone interne, c'erano precipitazioni tali da poter sviluppare una vita rigogliosa? O erano deserti aridi con evapotraspirazioni da spavento e la vita si svolgeva prevalentemente lungo le zone costiere?
Insomma: quando guardiamo al remoto passato cerchiamo sempre di ricordarci che il mondo allora era un altro. E la ricostruzionie di quel clima non è certo agevole.
Per questa ragione diffido dei discorsi di coloro che mi fanno notare come 200 milioni di anni fa la CO2 era 5 volte l'attuale (magari 6! ormai ci avviciniamo ai 400 ppm). Preferisco sapere com'era la storia in QUESTO mondo, nel mondo che conosciamo. E noi sappiamo che la CO2, oggi, è a livelli mai visti nelle ultime (parecchie) centinaia di migliaia di anni. Forse qualche milionata di anni (dico forse non perché abbiano trovato un periodo con CO2 maggiore, ma perché più ti allontani e meno puoi essere sicuro dei risultati. Anche se lo sospetti...).
Ultimo appunto. Un argomento principe dei negazionisti è che la T precede e la CO2 segue. Verissimo (almeno: verissimo per il mondo che abbiamo conosciuto). Ma se non si considera l'interazione con la biosfera il ragionamento risulta un po' tronco. Mettiamola così: configurazione del mondo che determina una certa temperatura media (chessò: terre concentrate all'equatore invece che nelle zone temperate)
Si vede ad occhio che oggi la quantità di terra sovra e sotto tropicale è ben diversa da quella che c'era in altre ere. E si vede bene che oggi ci sono ben più coste che in molti periodi del passato.
Quindi:
configurazione del mondo --> temperature in aumento ---> minor biomassa sulla terra ---> accumulo di CO2 ---> ulteriore aumento di temperature ---> ancora minore biomassa ---> ancora più CO2 ---> ennesimo incremento di T
io credo che per molti periodi geologici le cose siano andate più o meno così (aggiungendo vulcani e altre amenità). Il problemaccio è che oggi noi non abbiamo bisogno di percorrere i primi passi di questa catena. Grazie ad emissioni e land use (land use = minore biomasssa in quanto uno stelo d'erba pesa meno di una quercia) siamo zompati direttamente al terzo elemento (cioè alla parte grassettata).
Ultima modifica di Jadan; 03/12/2009 alle 11:00
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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