
Originariamente Scritto da
albedo
In uno dei tanti thread sul 1929, qualcuno aveva postato una vecchia mappa centrata mi pare sul 12 febbraio di quell'anno, che era piuttosto esplicativa e risponderebbe da sola al tuo lecito quesito. Peccato che non riesco a ritrovare quel messaggio, scritto all'interno di un post lunghissimo.

In sostanza, la mappa evidenziava un minimo con annesso fronte sul golfo del Leone, in lento spostamento verso levante. Non solo, c'era anche tratteggiata tutta la zona interessata dalla grande nevicata, che fu un evento davvero straordinario in un pezzo d'Italia compreso fra Emilia (ma soprattutto Romagna), Marche, Toscana e Umbria. Qui al di sopra delle correnti gelide che soffiavano da est ormai da giorni, con termiche verosimilmente inferioriori ai - 10° hPa, scorreva aria più mite richiamata dal minimo in avanzamento dal golfo-del Leone, provocando quell'estesa nuvolosità e le nevicate continue.
Come riportano molti scritti, testimonianze, interviste, filmati, ma me lo raccontò pure mio suocero prima di morire

, nevicò per quattro giorni di fila con pochissime interruzioni fra l'11 e il 14 febbraio, accompagnato da un forte vento di grecale. Il tutto con temperatura costantemente inferiore ai - 2°, anche di giorno.
Non è difficile immaginare come in queste condizioni si possano accumulare 60 centimetri anche in pianura. Del resto in Romagna la neve raggiunse anche i 2 metri di altezza.

Quindi, riepilogando, per nevicare sulla Toscana pianeggiante non è necessario il Rodano, quando si formano questi contrasti. Del resto una sitiuazione analoga l'abbiamo vista nel febbraio 1991, anche se durò solo due giorni, accumulando comunque fino a 30-40 cm.

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