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Risultati da 21 a 30 di 72
  1. #21
    Brezza tesa L'avatar di tommy2760
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    quando di mezzo ci sono i " BAIOCCHI " anche la cosa piu' insensata al mondo puo' diventare sensata...tipo costruire immediatamente a ridosso del fiume... l'ingegneria e' l'arma più potente che l'uomo abbia nelle sue mani, il problema e' che se usata sconsideratamente può diventare la cosa più pericolosa che esista e troppo spesso ci vanno di mezzo gli innocenti... in Italia si sta perdendo il contatto con la realta', non so dove certa gente prenda i criteri per alcune decisioni...anzi si, NEI SOLDI...
    "La natura ride davanti alle difficolta' di integrazione" (Pierre Simon Laplace)
    http://www.wunderground.com/weathers...?ID=IEMILIAR42

  2. #22
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    UNa volta, in un libro dedicato ai rapporti tra uomo e ambiente, lessi un bel paragone. L'uomo delle caverne era nomade e appena capitava un qualche incidente (malattia, carestia o cose del genere) era costretto a cambiare aria o perire. Poi inventò le città. E questo lo rese più sicuro (dai predatori, per esempio). E il paragone che faceva era quello di un uomo in mezzo al mare. Se è solo basta una piccola onda che lo fa annegare. Allora costruisce la zattera, che lo protegge dalle piccole onde, ma non dalle medie. E allora costruisce una barca più grande, e poi una nave, e poi una supernave, che lo proteggano dalle onde sempre più grandi.
    Sino ad arrivare al punto nel quale con una supernave riesce ad affrontare anche grandi tempeste. Ma non grandissime, perché poi capita che si trova le onde alte come muri e la nave, nell'incavo, si spezza. Ecco, se in quella super tempesta avesse avuto una barchetta più piccola forse poteva cavalcare l'onda e non sarebbe morto.
    Paradosso: più la civiltà avanza più è in grado di fronteggiare la maggior parte delle catastrofi tranne una. E quendo quest'una arriva meglio sarebbe non avere la civiltà alle spalle.
    Pensavo a questo, ieri. La città ieri è diventata una trappola, non una salvezza. Fosse stato tutto deserto, come 10.000 anni fa, forse nessuno sarebbe morto. Paradosso?
    Mica tanto, ed è per questo che più che incazzato sono depresso. Perché (e NON voglio innescare polemiche) abbiamo discettato accademicamente di cambiamenti climatici per lustri, come fossero speculazioni teoriche ed astratte. Ma, in realtà, cosa sono questi cambiamenti, se non questo? Quando leggo che a Marassi ieri sono caduti 285 mm di pioggia e quando leggo (su wikipedia: è vero?) che nel corso dell'alluvione di Firenze del '66 ne caddero meno di 200 mi chiedo se, al di là di sindaci e protezioni civili, errori ed omissioni, non ci sia qualcosa di più grave che non vogliamo capire e metabolizzare.
    Ed è che noi , fondamentalmente abituati ad un calmo clima temperato ci troviamo sbalzati dentro qualcosa di diverso. Perché Genova ieri, Levante la settimana scorsa, Roma due settimane fa (e vediamo che succede nelle prossime ore). Perché il fatto che oramai, ogni anno, si faccia il conto dei danni, è da imputare al destino cinico e baro o al fatto che noi non abbiamo cultura ambientale e meteo (noi come popolo, non tanto noi qua dentro) perché, fondamentalmente, non ne avevamo bisogno?
    Dove cresce l'ulivo, diceva Stefano, non c' è molta possibilità di avere cultura ambientale. Raccolgo la "provocazione". Vero, Stefano, ma l'ulivo campa mille anni e se un albero campa mille anni vuol dire che il suo terreno tanto soggetto a disastri non può essere, altrimenti in mille anni sarebbe stato espiantato da qualcosa.

    Quindi, prendiamocela con tutti quelli che vogliamo, ma chiediamoci chi, in Europa, sarebbe in grado di reggere 300 mm in poche ore. Sicuri sicuri che se cadessero a Londra non avremmo qualcosa del genere?
    I polinesiani, da sempre abituati ai tifoni, costruiscono case leggere. I giapponesi pure: in legno. Durano poco, ma i tifoni fanno poco danno. E' la barchetta che dicevo prima: sanno (sapevano) che, in caso di tifoni, è meglio che ti cada in testa della paglia che non delle pietre. Noi potevamo costruire in pietra, secoli di storia lo documentano. Avevamo i terremoti, ma del clima non avevamo troppo paura.
    Il clima è cambiato, le nostre città no. Noi nemmeno. E ce la prendiamo coi sindaci e col destino cinico e baro. Facciamolo, e in certi casi sarà giusto, ma cerchiamo di riflettere se non sia il caso di renderci conto che stiamo uscendo per strada con una camicetta pensando che sia estate quando, invece, è arrivato l'inverno.
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  3. #23
    Tempesta L'avatar di Mario85
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    è vergognoso cosa c'è scritto su *******.it....mi dispiace dirlo manco gli avvoltoi..un conto è criticare un conto è speculare in quel modo...che schifo....!!!

  4. #24
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da tifernate Visualizza Messaggio
    Vogliamo ancora andare avanti con politici a gestire argomenti a loro sconosciuti e per di più affiancati da tecnici raccomandati ed incapaci? .
    I finanzieri senza i politici (sempre gli stessi) perderebbero il loro potere..sia mai.

    Credo sia evidente che c'è bisogno di persone nuove e che inutili sono coloro che da 20 anni o più insistono a stare in ruoli in

    cui ben poco possono contribuire al governo dell'Italia..sempre che esistano persone più valide.
    Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 05/11/2011 alle 13:37

  5. #25
    Vento fresco L'avatar di BigWhite
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Se avessero pulito gli alvei dei torrenti che attraversano la città, i danni sarebbero stati molto minori. Questo è un fatto. Incontrovertibile. La Liguria è una delle regioni a più alto rischio idrogeologico, pertanto dovrebbe essere oggetto di attenzione elevata. C'è tutta una bibliografia e una branca dell'idrogeologia legata alla messa in sicurezza degli alvei, solo che le amministrazioni comunali preferiscono non applicare tali provvedimenti, perchè altrimenti le aree edificabili sarebbero molto limitate. Siamo un popolo di ladri e malfattori, sprezzanti delle leggi e capaci solo di piangersi addosso dopo che il peggio è accaduto. Personalmente sto studiando per andarmene dall'Italia, il più in fretta possibile...e mi dispiace per chi rimarra in questo piccolo paese in degrado.

    Sono ugualmente dispiaciuto per chi è morto, ma cercare riparo in uno scantinato durante una piena...\fp\ Che riposino in pace...

    P.S. la verità è che anche se le scuole fossero state chiuse la gente avrebbe circolato lo stesso: "a chi fa paura un po di pioggia?"
    fu Adrenaline...bannato a vita, colpevole di aver definito la meteorologia una scienza, quando evidentemente è materiale da chiacchiere da bar...
    Val di Fassa, sei entrata nel mio cuore!

  6. #26
    Tempesta violenta L'avatar di Fenrir
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da Mad Visualizza Messaggio
    Evitiamo subito (e lo dico ai Fenrir della situazione ) risposte del tipo "sì, le stragi (e che stragi) succedono anche in America".
    Caro Mad, i Fenrir della situazione non vengono a dirti "guarda che i casini succedono anche altrove, quindi e' inutile parlarne". Non l'hanno mai fatto.
    I Fenrir della situazione, per quei pochi che ancora non l'hanno capito, arrivano quando lo splendido della situazione arriva e dice "solo in Italia succedono queste cose". Allora non solo dovrebbe arrivare il Fenrir della situazione, ma dovrebbe arrivare anche ogni altro italiano con un po' di cultura a dire "guarda che a dire una ca§§ata come questa (falsa) non solo non fai del bene a nessuno, ma fai del male anche a chi si e' sempre battuto per fare le cose per bene". Perche' il fatto che voi non sappiate cosa succede all'estero non vi dovrebbe autorizzare a pensare "non lo so = non succede". Non capisco perche' e' tanto difficile capirlo e spero di essere stato chiaro.

    Detto questo, durante quelle ore concitate in cui avveniva il fattaccio a Genova, ho letto tante persone travolte dall'emozione che hanno iniziato a sparare cose a destra e a manca tra cui "negli altri paesi si sarebbe evitato, giusto in Italia ogni volta succedono sti casini".
    Come inoltre avrete notato, ho deciso personalmente di lasciar perdere :D ma avrei risposto volentieri a frasi tanto stupide, indici di poca cultura e senso comune.
    La stessa nevicatina della favolosa america della settimana scorsa (3 cm a Manhattan, 30-40 attorno in zone limitate - robetta alla quale non avrebbe fatto una piega manco Algeri) ha fatto NOVE morti.
    Vorrei sapere quale citta' sarebbe passata indenne di fronte a cosa e' successo a Quezzi. Forse Cherrapunji.

    Chiarito (spero) questo punto sui "Fenrir della situazione", per rispondere a quell'"adesso cosa facciamo" ci vorrebbe una tesi di laurea, di certo non un post sul forum. Mi trovo d'accordissimo con quasi tutto quello che e' stato scritto, non solo sui concetti espressi che non sono nulla di nuovo, ma anche sui toni, sorprendentemente comprensivi anche nei confronti dell'attuale piu' che mai "piove, governo ladro". Quindi non ripeterø i concetti gia' espressi (in particolare da Marco, Bigwhite, Alessandro... interventi esemplari con cui mi trovo in sintonia).

    L'unica cosa che vorrei aggiungere e' che non ho tanta voglia di sollevare le responsabilita' dal cittadino stupido. Sono state diramate allerte in lungo e in largo stavolta, eppure lo sapete meglio di me che in molti tendono a sminuire, a dire che sara' mai, o a rischiare di tutto pur di andare al lavoro... perche' pensa "magari ora smette, scopro che tutti sono andati al lavoro tranne me e ci faccio "la figuraccia"". Sta al cittadino informarsi, ascoltare e seguire. Come per il discorso del "succede solo in Italia", anche qui non e' che se un cittadino non sa che ci sono state delle allerte, allora e' sollevato da ogni responsabilita'. Ho visto nei filmati vecchietti girare con l'OMBRELLO e l'acqua alle ginocchia a 2 passi dai fiumi. Dove va quella gente? Vedi che la situazione e' cosi', suona al primo citofono e fatti aprire da una famiglia. E via cosi per auto, decisioni avventate e cosi' via.
    Lo stato puo' informare e prevenire quanto piu' possibile, ma un conto e' starsene comodi in poltrona a lanciare allerta sui forum, tanto pure se non ci prendete "meglio preveire che curare" e un conto e' essere li', in prima linea, a dire alla gente di non andare al lavoro - salvo poi magari "bombare" di brutto e beccarsi gli insulti da commercianti e via dicendo.
    Figuratevi che i meteorologi vengono denunciati dagli albergatori quando prevono brutto tempo in montagna (storia vecchia in Trentino) e poi magari e' sereno... chi e' che si prende la responsabilita' di EVACUARE quartieri o paesi a meno che non si abbia la certezza assoluta al 1001% che servira'? Alla "gente" non interessa il prevenire assoluto. La gente pensa che bisogni agire preventivamente solo quando si e' certi che qualcosa andra' male... senza considerare che la certezza non e' di questo mondo. E qui ritorniamo indietro ai discorsi del Vajont, del terremoto dell'Aquila... quindi io punterei molto l'obiettivo sulla gente, piuttosto che sulle istituzioni.
    Poi, inutile ripetere che å impossibile che un evento assolutamente eccezionale per intensita' come questo (e come quello della settimana scorsa) non comporti dei disagi gravi. In nessuna parte del mondo. Inutile ripeterlo, ma utile non sottovalutarlo. Un po' come lo tsunami in Giappone.

    p.s. vi do' un consiglio: prendete LUNGHE distanze e non calcolate nemmeno quello che viene scritto sul quel fantomatico "sito meteo" di Wanna Marchi e do nascimiento. E' quanto di piu' umiliante ci sia per la scienza meteo. Quel "santone" ringrazi che non esiste un albo Non fatevi avvolgere nelle spire di quel modo ridicolo di trattare questa scienza molto importante... che scrive cose sensazionalistiche solo per far abboccare i creduloni e fare clic clic clic - din din din :D
    Ultima modifica di Fenrir; 05/11/2011 alle 13:49
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  7. #27
    Vento forte L'avatar di Snowhell
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Ragazzi ma in Liguria, e nn solo, si può costruire non più a 5 ma solo a 3 metri dai corsi d'acqua.
    Tra l'altro il settore genovese +colpito si chiama "La Foce"...chissà perchè?!? un nome un programma..e tu sulla Foce ci fai palazzi e quartieri!\fp\
    Bertolaso fu chiarisismo nella alluvione recente di Messina, e nn serve lui a dircelo basterebbe buonsenso...l'80% del ns territorio è vessato e violentato da sconsiderata urbanizzazione...vengono prima gli affari, poi la natura e la sicurezza umana!
    Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.
    Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm

  8. #28
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da Fenrir Visualizza Messaggio
    ... quindi io punterei molto l'obiettivo sulla gente, piuttosto che sulle istituzioni.
    .
    ..sicuramente la gente si poggia fin troppo dietro le istituzioni (ci penseranno loro), ma non ci scordiamo che le istituzioni spesso

    sono formate da gente comune e si vedono all'interno delle stesse istituzioni comunali e regionali sempre le solite vecchie facce

    (chissà perchè..)..si aggiornano? mostrano di stare al passo con l'evoluzione e con i cambiamenti? ah no non mi sembra proprio.

    quindi:

    Citazione Originariamente Scritto da tifernate Visualizza Messaggio
    A CASA!!!
    Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 05/11/2011 alle 14:41

  9. #29
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da zoro85 Visualizza Messaggio
    è vergognoso cosa c'è scritto su *******.it....mi dispiace dirlo manco gli avvoltoi..un conto è criticare un conto è speculare in quel modo...che schifo....!!!
    \fp\



    Sostenere e incentivare l'istruzione, ricerca e innovazione è fondamentale per un paese!
    Se manca anche una di queste cose crolla tutto.
    La stazione meteo-climatica di Lesmo(MB): meteolesmo
    "Le leggi non possono rendere illegale ciò che la natura fa da sempre" Maria Grazia Mammuccini (socio fondatrice Navdanya International)

  10. #30
    Mad
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    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da Fenrir Visualizza Messaggio
    Caro Mad, i Fenrir della situazione non vengono a dirti "guarda che i casini succedono anche altrove, quindi e' inutile parlarne". Non l'hanno mai fatto.
    I Fenrir della situazione, per quei pochi che ancora non l'hanno capito, arrivano quando lo splendido della situazione arriva e dice "solo in Italia succedono queste cose". Allora non solo dovrebbe arrivare il Fenrir della situazione, ma dovrebbe arrivare anche ogni altro italiano con un po' di cultura a dire "guarda che a dire una ca§§ata come questa (falsa) non solo non fai del bene a nessuno, ma fai del male anche a chi si e' sempre battuto per fare le cose per bene". Perche' il fatto che voi non sappiate cosa succede all'estero non vi dovrebbe autorizzare a pensare "non lo so = non succede". Non capisco perche' e' tanto difficile capirlo e spero di essere stato chiaro.
    Ero vagamente sarcastico, ho messo uno smiley non a caso. Spesso trovo le tue prese di posizione condivisibili, anche se altrettanto spesso ben troppo estreme. In ogni caso, non appartengo di certo alla categoria "succede solo in Italia", che, anzi, mi infastidisce parecchio.


    Citazione Originariamente Scritto da Fenrir Visualizza Messaggio
    La stessa nevicatina della favolosa america della settimana scorsa (3 cm a Manhattan, 30-40 attorno in zone limitate - robetta alla quale non avrebbe fatto una piega manco Algeri) ha fatto NOVE morti.
    Vorrei sapere quale citta' sarebbe passata indenne di fronte a cosa e' successo a Quezzi. Forse Cherrapunji.
    CVD. Qui la stai facendo nuovamente fuori dal vaso, e di brutto anche. 30, 40 (anche il doppio) cm di neve pesantissima (e locali un paio di balle) che ha tirato giù alberi, per via del fogliame, come fossero stuzzicadenti. Se ti cade un albero addosso e ti sventra la casa non c'è mica tanto da fare, eh.
    Non è questo il punto del discorso, comunque. Parlavo di cultura e sensibilità media di fronte alla meteorologia, nonchè del livello di informazione americano. Ora, vienimi a dire che tutto ciò, negli Stati Uniti, non funzioni meglio che altrove (al punto che considero il sistema americano come un vero e proprio esempio per chi sta anni luce indietro), e mettiamo pure in dubbio anche la teoria copernicana, già che ci siamo.

    Non intendo andare oltre con un tipo di discussione impostata su questi toni, comunque.

    Bye

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