Pagina 7 di 8 PrimaPrima ... 5678 UltimaUltima
Risultati da 61 a 70 di 72
  1. #61
    Vento fresco L'avatar di tifernate
    Data Registrazione
    28/06/02
    Località
    Citta' di Castello (PG) - centro st
    Età
    49
    Messaggi
    2,931
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    .............allora, tralasciando il fatto che per me, guardando le immagini dell'esondazione del Fereggiano, il corso del torrente forse non è stato ben mantenuto (mancanza di risorse?), voglio capire come una città come Genova (ad alto rischio alluvioni lampo, 28 negli ultimi 60 anni secondo i dati) senza spendere cifre esorbitanti non possa dotarsi di un efficiente sistema di allerta.

    Ci sono le stazioni meteorologiche automatiche e le webcam, si collegano con un centro della Protezione Civile, si piazzano delle sirene tipo antiaerea in giro per la città, e quando si arriva a 100 o 150 mm (in base a studi idrogeologici) si fanno suonare e la gente sa che entro 10 minuti si deve portare ai piani superiori (1° o 2°) od in aree messe in sicurezza dalle esondazioni.

    Eccheccavolo, 500 mm non è che le fa in 15 minuti, ce ne vogliono 3 o 4 di ore quindi, facendo un rapido calcolo, dal suono delle sirene ad una ipotetica esondazione passano almeno 2 ore..... sai quante persone puoi salvere e quanti danni puoi evitare.

    Secondo me questa è una soluzione semplicissima che capirebbe anche un bambino delle elementari.

    Per quanto riguarda invece le soluzioni "definitive" ho letto che il letto del Feraggiano è stato ridotto da 80 a 48 metri nel 1929 all'entrata in città e che il progetto per il canale sotterraneo del "troppo pieno" finora non si è fatto un po' per interessi vari ed un po' perchè costa 300.000.000 di euro che non ci sono. Ora mi domando, costa più o meno di 300.000.000 di euro riallargare il letto del Ferreggiano e ricostruire palazzi da un'altra parte? In giro per l'Italia e per il mondo distruggono e ricostruiscono altrove interi quartieri, a Genova non è possibile spostarne una parte?
    Ultima modifica di tifernate; 06/11/2011 alle 16:11
    Citta' di Castello(PG):
    http://www.tifernometeo.tk/

  2. #62
    Tempesta L'avatar di Mario85
    Data Registrazione
    30/12/08
    Località
    LUCERA/PIACENZA
    Età
    38
    Messaggi
    11,830
    Menzionato
    24 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    scusate galbiati l'esperto del centro epson ha detto che in passato accumuli cosi forti non ci sono mai stati?ma è vero?mi sembra strano

  3. #63
    Vento fresco
    Data Registrazione
    13/11/03
    Località
    Mele - Fado (GE), 280 m
    Messaggi
    2,309
    Menzionato
    65 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da tifernate Visualizza Messaggio
    .............allora, tralasciando il fatto che per me, guardando le immagini dell'esondazione del Fereggiano, il corso del torrente forse non è stato ben mantenuto (mancanza di risorse?), voglio capire come una città come Genova (ad alto rischio alluvioni lampo, 28 negli ultimi 60 anni secondo i dati) senza spendere cifre esorbitanti non possa dotarsi di un efficiente sistema di allerta.

    Ci sono le stazioni meteorologiche automatiche e le webcam, si collegano con un centro della Protezione Civile, si piazzano delle sirene tipo antiaerea in giro per la città, e quando si arriva a 100 o 150 mm (in base a studi idrogeologici) si fanno suonare e la gente sa che entro 10 minuti si deve portare ai piani superiori (1° o 2°) od in aree messe in sicurezza dalle esondazioni.

    Eccheccavolo, 500 mm non è che le fa in 15 minuti, ce ne vogliono 3 o 4 di ore quindi, facendo un rapido calcolo, dal suono delle sirene ad una ipotetica esondazione passano almeno 2 ore..... sai quante persone puoi salvere e quanti danni puoi evitare.

    Secondo me questa è una soluzione semplicissima che capirebbe anche un bambino delle elementari.

    Per quanto riguarda invece le soluzioni "definitive" ho letto che il letto del Feraggiano è stato ridotto da 80 a 48 metri nel 1929 all'entrata in città e che il progetto per il canale sotterraneo del "troppo pieno" finora non si è fatto un po' per interessi vari ed un po' perchè costa 300.000.000 di euro che non ci sono. Ora mi domando, costa più o meno di 300.000.000 di euro riallargare il letto del Ferreggiano e ricostruire palazzi da un'altra parte? In giro per l'Italia e per il mondo distruggono e ricostruiscono altrove interi quartieri, a Genova non è possibile spostarne una parte?
    Ma spostarla dove la gente? Senza considerare che di situazioni simili a Genova ce ne sono almeno una dozzina (mi vengono in mente il Rio Torbella a Rivarolo, il Rio Chiaravagna a Sestri Ponente o il Rio San Pietro a Pra), che forse diventano centinaia se prendiamo in esame le Riviere, e poi che facciamo di questa gente? La spostiamo tutta? Costruiamo colonie genovesi nella pianura tra Novi e Alessandria? Ma hai idea di come sia messa la Liguria da questo punto di vista? Senza considerare che spostare migliaia e migliaia di persone dalle zone litoranee e sublitoranee a quelle poco popolate dell'entroterra non comporterebbe altro che spostare i problemi, risolvendo i problemi causati dalla cementificazione "storica" (inizio '900 o anni '50 e '60) andando a fare colate di cemento da altre parti... alle volte ho l'impressione che si pensi alla Liguria come se non fosse una regione orograficamente complicatissima e con una demografia estremamente particolare, ma una striscia di sabbia che si estende solo un paio di metri oltre la battigia e in cui non succede mai niente... se non un alluvione di tanto in tanto...

    Sui sistemi di salvaguardia posso essere d'accordo, ma si risparmierebbe molto di più insegnando alla gente come comportarsi in caso di allarme meteo... oltretutto dell'allerta lo sapevano tutti e ti posso garantire che quando cadono precipitazioni con un rain/rate > 100 mm/h ti accorgi subito del pericolo... e poi non bastano le sirene se la gente non si sposta... ricordando le scene che ho visto alla stazione di Brignole alle 13.40 di venerdì (l'arrivo della piena io l'ho vissuto in diretta perché andavo a informarmi per il treno del ritorno) mi stupisco che i morti siano stati solo sei... persone che scappavano dal piazzale antistante la stazione in direzione della Foce, scendendo nei punti più bassi anziché salire verso l'alto...
    Ultima modifica di galinsoga; 06/11/2011 alle 17:18

  4. #64
    Brezza tesa
    Data Registrazione
    19/01/07
    Località
    Fonte Nuova (RM NordEst 150 s.l.m)
    Messaggi
    856
    Menzionato
    1 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da wellington Visualizza Messaggio
    su questo non sono d'accordo intanto perche' tanti ancora non hanno internet,poi perche' le persone anziane poco pratiche di tecnologia hanno gli stessi diritti di essere avvisati come li hai tu che hai twitter
    Ma è proprio questo il senso del "twitter di stato"! Un cellulare "compatibile con twitter" oggi costa 50 euro, e già esistono 4 o 5 cellulari per famiglia (ho letto che l'italia è il paese più "cellularizzato" del mondo), credo che TUTTI gli adulti italiani, ormai, abbiano un cellulare: se l' "allerta twitter" diventasse una faccenda gestita dallo Stato, nè più nè meno che le tasse e le forze dell'ordine, diventerebbe obbligatorio per le ditte vendere in italia cellulari "twitter-enabled", senza bisogno di configurare niente: semplicemente, ogni cellulare sarebbe sintonizzato, che so, su #allarme e potrebbe ricevere in automatico tutte le allerte; e si potrebbe anche "istruire" la rete cellulare per filtrare i tweet di allarme per regione (a uno di catania che gli importa di dover evacuare via Ferreggiano a genova?!?). E' tutta tecnologia banale, elementare e implementabile nel giro di due giorni. Ma i nostri governti neanche sanno che esiste. Guardate solo i twit di @ComuneDiGenova: neanche sanno cosa sia un hashtag...

    e poi perche' in situazioni di emergenza salta la corrente,crollano i ripetitori a seguito di frane etc. quindi in questi casi megafono per tutta la vita!!!
    Finchè resta in piedi almeno UN ripetitore cellulare, twitter ancora funziona. ;-)

    Nel mio lavoro sapessi quante volte e' stato utile un umile pezzo di fil di ferro!!
    Stai parlando con uno che ha come portachiavi un coltellino Victorinox miniaturizzato!

    Citazione Originariamente Scritto da phisician Visualizza Messaggio
    alcune persone sono state travolte perché andavano a prendere i figli o i fratelli all'uscita da scuola
    Ha detto il sindaco di Genova che gli sta bene, così imparano ad andare a prendere i figli a scuola quando c'è l'alluvione.
    Non ha usato queste parole, ma ha detto così. Ho visto l'intervista al TG, l'ho sentita con le mie orecchie! "Non dovevano andare a prendere i figli a scuola", ha detto! (vecchia tr...a)

  5. #65
    Vento forte L'avatar di teo94
    Data Registrazione
    12/06/09
    Località
    Lesmo (MB)
    Età
    29
    Messaggi
    3,834
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da tifernate Visualizza Messaggio
    .............allora, tralasciando il fatto che per me, guardando le immagini dell'esondazione del Fereggiano, il corso del torrente forse non è stato ben mantenuto (mancanza di risorse?), voglio capire come una città come Genova (ad alto rischio alluvioni lampo, 28 negli ultimi 60 anni secondo i dati) senza spendere cifre esorbitanti non possa dotarsi di un efficiente sistema di allerta.

    Ci sono le stazioni meteorologiche automatiche e le webcam, si collegano con un centro della Protezione Civile, si piazzano delle sirene tipo antiaerea in giro per la città, e quando si arriva a 100 o 150 mm (in base a studi idrogeologici) si fanno suonare e la gente sa che entro 10 minuti si deve portare ai piani superiori (1° o 2°) od in aree messe in sicurezza dalle esondazioni.

    Eccheccavolo, 500 mm non è che le fa in 15 minuti, ce ne vogliono 3 o 4 di ore quindi, facendo un rapido calcolo, dal suono delle sirene ad una ipotetica esondazione passano almeno 2 ore..... sai quante persone puoi salvere e quanti danni puoi evitare.

    Secondo me questa è una soluzione semplicissima che capirebbe anche un bambino delle elementari.

    Per quanto riguarda invece le soluzioni "definitive" ho letto che il letto del Feraggiano è stato ridotto da 80 a 48 metri nel 1929 all'entrata in città e che il progetto per il canale sotterraneo del "troppo pieno" finora non si è fatto un po' per interessi vari ed un po' perchè costa 300.000.000 di euro che non ci sono. Ora mi domando, costa più o meno di 300.000.000 di euro riallargare il letto del Ferreggiano e ricostruire palazzi da un'altra parte? In giro per l'Italia e per il mondo distruggono e ricostruiscono altrove interi quartieri, a Genova non è possibile spostarne una parte?
    Sono pienamente d'accordo con quello che hai detto.
    La stazione meteo-climatica di Lesmo(MB): meteolesmo
    "Le leggi non possono rendere illegale ciò che la natura fa da sempre" Maria Grazia Mammuccini (socio fondatrice Navdanya International)

  6. #66
    Vento forte L'avatar di teo94
    Data Registrazione
    12/06/09
    Località
    Lesmo (MB)
    Età
    29
    Messaggi
    3,834
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Faccio due esempi con gli USA tanto per capire la differenza di cultura riguardo le emergenze.
    Su un altro forum conosco una persona che lavora negli USA.
    Ha detto che nel quartiere dove lui abita, sono abituati che quando suona un antifurto di una casa, tutto il condominio scende in strada, la polizia viene immediatamente allertata e fino a quando non si accertano le cause per cui è suonato l'allarme, nessuno può rientrare in casa.
    Quì, quando suona un antifurto se ne fregano tutti o quasi!

    Quando si deve installare o riparare un impianto di antifurto, normalmente si è obbligati a fare suonare l'allarme anche più volte per testare il tutto.
    Può capitare che se fai suonare parecchie volte la sirena dell'impianto creando quindi dei falsi allarmi e nessuno è informato su cosa sta succedendo, perdi poi di credibilità e quando avviene il vero furto nessuno fa caso alla sirena.
    Lì, per evitare questo, una settimana prima della manutenzione si mette in mostra un avviso con scritto che nell'abitazione taldaitali si faranno manutenzioni al sistema antifurto e quindi la sirena potrà suonare varie volte.
    La stazione meteo-climatica di Lesmo(MB): meteolesmo
    "Le leggi non possono rendere illegale ciò che la natura fa da sempre" Maria Grazia Mammuccini (socio fondatrice Navdanya International)

  7. #67
    Vento forte L'avatar di Snowhell
    Data Registrazione
    11/05/04
    Località
    Avezzano(AQ)/Firenze
    Età
    49
    Messaggi
    4,952
    Menzionato
    1 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da tifernate Visualizza Messaggio
    .............allora, tralasciando il fatto che per me, guardando le immagini dell'esondazione del Fereggiano, il corso del torrente forse non è stato ben mantenuto (mancanza di risorse?), voglio capire come una città come Genova (ad alto rischio alluvioni lampo, 28 negli ultimi 60 anni secondo i dati) senza spendere cifre esorbitanti non possa dotarsi di un efficiente sistema di allerta.

    Ci sono le stazioni meteorologiche automatiche e le webcam, si collegano con un centro della Protezione Civile, si piazzano delle sirene tipo antiaerea in giro per la città, e quando si arriva a 100 o 150 mm (in base a studi idrogeologici) si fanno suonare e la gente sa che entro 10 minuti si deve portare ai piani superiori (1° o 2°) od in aree messe in sicurezza dalle esondazioni.

    Eccheccavolo, 500 mm non è che le fa in 15 minuti, ce ne vogliono 3 o 4 di ore quindi, facendo un rapido calcolo, dal suono delle sirene ad una ipotetica esondazione passano almeno 2 ore..... sai quante persone puoi salvere e quanti danni puoi evitare.

    Secondo me questa è una soluzione semplicissima che capirebbe anche un bambino delle elementari.

    Per quanto riguarda invece le soluzioni "definitive" ho letto che il letto del Feraggiano è stato ridotto da 80 a 48 metri nel 1929 all'entrata in città e che il progetto per il canale sotterraneo del "troppo pieno" finora non si è fatto un po' per interessi vari ed un po' perchè costa 300.000.000 di euro che non ci sono. Ora mi domando, costa più o meno di 300.000.000 di euro riallargare il letto del Ferreggiano e ricostruire palazzi da un'altra parte? In giro per l'Italia e per il mondo distruggono e ricostruiscono altrove interi quartieri, a Genova non è possibile spostarne una parte?

    QUoto...

    Oggi in tv a canale 5 Galbiati spiegava come è stata causata l'alluvione di genova, e Brachino il conduttore, dopo 3secondi che il meteoman parlava, incalzava perchè si doveva parlare di altro(forse del GF), insomma l'ha interrotto...ha malapena ha potuto dire le previsioni per le prox ore..il dott. Galbiati avrebbe però dovuto rimarcare che c'erano già state altre alluvioni lì, anche più violente, visto che il "tuttologo" Cecchi Paone diceva che era la prima volta ..!!
    Questa è la ns TV, e questo ci meritiamo perchè la massa questo vuole...ma poi piange!
    Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.
    Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm

  8. #68
    Staff MeteoNetwork L'avatar di aleceppi
    Data Registrazione
    15/06/02
    Località
    Seregno (Mb)
    Età
    43
    Messaggi
    5,005
    Menzionato
    12 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Riporto anche qua quello che ho scritto venerdì sera:

    Regola numero 1: l'acqua scorre da un punto più alto a uno più basso
    Regola numero 2: cemento e disboscamento non aiutano il drenaggio
    Regola numero 3: interrare i fiumi non è buona cosa
    Regola numero 4: i servizi di allerta e previsione oggi giorno esistono (ma per chi li vuole ascoltare)
    Regola numero 5: spendiamo male i soldi: più nelle emergenze che nell'educazione e prevenzione

    Aggiungo un video realizzato dal Prof. Renzo Rosso del Politecnico di Milano dove lavoro, in cui alla fine viene presentato un progetto sul Bisagno bocciato nel 2002, perchè non giudicato non meritevole:
    1970 Alluvione a Genova : La chitarra di Bellafontana di Renzo Rosso - YouTube


    Alessandro Ceppi – Staff Meteonetwork
    Dati e immagini in diretta da Seregno:
    http://www.dropedia.it/stazioni/seregnocentro/index.htm
    Dati in diretta da Valfurva:
    http://www.dropedia.it/stazioni/valfurva/index.htm

  9. #69
    Brezza tesa
    Data Registrazione
    19/01/07
    Località
    Fonte Nuova (RM NordEst 150 s.l.m)
    Messaggi
    856
    Menzionato
    1 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    A proposito della mia idea di allarmi di Stato via twitter:
    Stati Uniti, prove di "apocalisse" ma si teme l'effetto Orson Welles - Repubblica.it

    In america faranno prove di allarme di stato televisivo; un po' anacronistico....

  10. #70
    Vento forte L'avatar di Gdr
    Data Registrazione
    28/06/02
    Località
    Genova Ex Righi, ora mare.
    Età
    63
    Messaggi
    3,247
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: E adesso cosa facciamo?

    Citazione Originariamente Scritto da tifernate Visualizza Messaggio
    ...voglio capire come una città come Genova (ad alto rischio alluvioni lampo, 28 negli ultimi 60 anni secondo i dati) senza spendere cifre esorbitanti non possa dotarsi di un efficiente sistema di allerta.
    Io penso che quando muore qualcuno isolato e numericamente insignificante per colpa di disastri naturali l'effetto emotivo che ha sui cittadini svanisca dopo pochi giorni. All'inizio i giornali e i media in generale fanno un gran can-can, si cercano le colpe per additare il mostro, titoloni sulle locandine, esperti, tecnici, proposte di soluzioni, lamenti, pianti grechi, filosofia del territorio e della povera condizione umana. Ma poi la vita riprende; ad eccezione di coloro che sono stati colpiti nelle loro cose (automobili, negozi...) tutti gli altri ci si dimentica. Questa è stata un mini alluvione che ha colpito meno del 3% della città. Mettere in sicurezza decine di torrenti per evitare un po' di morti ogni 10 anni è un'impresa che pochi comuni vogliono fare. Ci si imbarca in una tregenda complicatissima e politicamente minata di appalti, amici che li vogliono vincere, nemici che non vogliono far vincere gli amici dei nemici, opere che non si sa con che soldi, in che tempi e con che risultati verranno completate. Il tutto per evitare che un ristrettissimo numero di votanti ogni tanto vada con ipiedi a bagno. Dai su, meglio far finta di niente e poi tra qualche mese ci sono le elezioni per il nuovo sindaco e dunque si ricomincia da zero: emergenze maltempo? Se ne parlerà quando riaccadranno sperando che non accada durante il proprio mandato.

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •