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  1. #31
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    La civiltà cristiana, grazie alla rivisitazione dei dottori della fede ed in particolare di S. Tommaso d'Aquino, assorbì totalmente la visione aristotelica e riportò in auge la cultura greco-latina ridonandone una chiave di lettura diversa, assorbendola e non ignorandola.....permise il diffondere del sapere e anche di quello antico in tutta Europa / resto del mondo (monachesimo, San Benedetto, gesuiti ecc). Si diffuse così la cultura occidentale che poi sfociò prima nel rinascimento e poi nelle moderne conoscenze scientifiche. Il segreto è l'arricchimento con ciò che di buono hanno lasciato anche le altre civiltà. Venne tutto rivalutato, in ottica cristiana che tutto abbraccia e nulla distrugge, ridonando dignità e valore all'immensa ricchezza del passato. Pensiamo alla pittura ... Errore che invece commettono le dittature e le egemonie estremiste che impongono se stesse distruggendo ogni vestigia del passato. La cultura europea è nata così. Volenti o nolenti. Pensiamo a come i tedeschi, ad esempio, conoscano bene la lingua latina......sono i migliori attualmente. Vincono tutti i certamen.
    Detto ciò, però, anche le culture orientali cinese, indiana, araba ci hanno lasciato tantissimo e ci hanno arricchito immensamente (la scrittura, la polvere da sparo, la filosofia orientale, le architetture religiose..... pensiamo che meraviglia là dove esse si fondono come in Turchia ad esempio) e chi ebbe la fortuna di incrociare questa diversità ( esempio di Venezia ), ne ricavò fortuna, bellezza, arricchimento e apertura mentale. L'Italia ha ricevuto il meglio da questo punta di vista e per rinascere, oggi, deve ripartire da questa consapevolezza. Lanciarsi nel futuro valorizzando le proprie peculiarità (ricchezza artistica, culturale, varietà architettonica, culinaria, varietà di paesaggi e....... IL CLIMA ). Lo dico da sempre: passare dal litorale di Portogruaro all'Agordo o dalla piana di Catania alla Montagnola, attraversando fasce vegetazioni, botaniche, essenze floristiche, climatiche variegate e difformi è la nostra grande ricchezza. Per noi che apprezziamo il clima. Ma questo vale anche per l'architettura, la storia, ecc. ecc. Noi siamo in una stanza climatica e sappiamo apprezzare di più il clima. Sappiamo capire meglio di altri che l'Italia è una terra di passaggio e dai contrasti forti: il burian e lo scirocco; il libeccio, il garbino, il phoen e le brezze.... li odiamo e li amiamo, ma se non ci fossero questi contrasti non ci sarebbero neanche il prosciutto di Parma, la mozzarella campana, la pasta di Gragnano, i tarocchi di Catania, il gorgonzola, la fonduta, l'asiago, il taleggio, il lardo di Colonnata, le lenticchie di Castelluccio, il tocai, il brunello, il cannonau, la franciacorta, il pigato ligure, la falanghina di Benevento e forse neanche l'amaretto di Saronno. Senza l'acqua che scende dalle Alpi e và nella pianura padana non ci sarebbe il Po e neanche la grande industria lombardoveneta.....motore italiano..... arriva un momento in cui ci fa comodo anche lo scioglimento delle nevi invernali altrimenti non ci sarebbero le risaie di Novara e Vercelli, né le cascate delle Marmore, né l'acqua abbondante e pura delle piazze e delle fontane di Roma che arriva dall'Abruzzo. ... W la nostra terra.

  2. #32
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    Citazione Originariamente Scritto da Ghiacciovi Visualizza Messaggio
    La civiltà cristiana, grazie alla rivisitazione dei dottori della fede ed in particolare di S. Tommaso d'Aquino, assorbì totalmente la visione aristotelica e riportò in auge la cultura greco-latina ridonandone una chiave di lettura diversa, assorbendola e non ignorandola.....permise il diffondere del sapere e anche di quello antico in tutta Europa / resto del mondo (monachesimo, San Benedetto, gesuiti ecc). Si diffuse così la cultura occidentale che poi sfociò prima nel rinascimento e poi nelle moderne conoscenze scientifiche. Il segreto è l'arricchimento con ciò che di buono hanno lasciato anche le altre civiltà. Venne tutto rivalutato, in ottica cristiana che tutto abbraccia e nulla distrugge, ridonando dignità e valore all'immensa ricchezza del passato. Pensiamo alla pittura ... Errore che invece commettono le dittature e le egemonie estremiste che impongono se stesse distruggendo ogni vestigia del passato. La cultura europea è nata così. Volenti o nolenti. Pensiamo a come i tedeschi, ad esempio, conoscano bene la lingua latina......sono i migliori attualmente. Vincono tutti i certamen.
    Detto ciò, però, anche le culture orientali cinese, indiana, araba ci hanno lasciato tantissimo e ci hanno arricchito immensamente (la scrittura, la polvere da sparo, la filosofia orientale, le architetture religiose..... pensiamo che meraviglia là dove esse si fondono come in Turchia ad esempio) e chi ebbe la fortuna di incrociare questa diversità ( esempio di Venezia ), ne ricavò fortuna, bellezza, arricchimento e apertura mentale. L'Italia ha ricevuto il meglio da questo punta di vista e per rinascere, oggi, deve ripartire da questa consapevolezza. Lanciarsi nel futuro valorizzando le proprie peculiarità (ricchezza artistica, culturale, varietà architettonica, culinaria, varietà di paesaggi e....... IL CLIMA ). Lo dico da sempre: passare dal litorale di Portogruaro all'Agordo o dalla piana di Catania alla Montagnola, attraversando fasce vegetazioni, botaniche, essenze floristiche, climatiche variegate e difformi è la nostra grande ricchezza. Per noi che apprezziamo il clima. Ma questo vale anche per l'architettura, la storia, ecc. ecc. Noi siamo in una stanza climatica e sappiamo apprezzare di più il clima. Sappiamo capire meglio di altri che l'Italia è una terra di passaggio e dai contrasti forti: il burian e lo scirocco; il libeccio, il garbino, il phoen e le brezze.... li odiamo e li amiamo, ma se non ci fossero questi contrasti non ci sarebbero neanche il prosciutto di Parma, la mozzarella campana, la pasta di Gragnano, i tarocchi di Catania, il gorgonzola, la fonduta, l'asiago, il taleggio, il lardo di Colonnata, le lenticchie di Castelluccio, il tocai, il brunello, il cannonau, la franciacorta, il pigato ligure, la falanghina di Benevento e forse neanche l'amaretto di Saronno. Senza l'acqua che scende dalle Alpi e và nella pianura padana non ci sarebbe il Po e neanche la grande industria lombardoveneta.....motore italiano..... arriva un momento in cui ci fa comodo anche lo scioglimento delle nevi invernali altrimenti non ci sarebbero le risaie di Novara e Vercelli, né le cascate delle Marmore, né l'acqua abbondante e pura delle piazze e delle fontane di Roma che arriva dall'Abruzzo. ... W la nostra terra.
    Siamo super mega OT, quindi mi fermo qui, ma avrei da parlarne ore perchè la storia è una delle mie passioni, specialmente quella basso-medievale, romana e poi della prima metà del Novecento. Mi piace molto anche la storia antica grazie al mio prof di storia del liceo, persona formidabile.

  3. #33
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    400 nuove specie aliene nel Mediterraneo....

    https://www.egu.eu/newsletter/geoq/12/articles.pdf

    aliene species.png
    Alcune già sulla costa orientale sicula anche....

  4. #34
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    Suez Canal RevenuesTariffs and fees generated from shipsusing the Suez Canal constitute a growing source of national income in Egypt.Revenues from the canal reached $4.6billion in 2007, or about 3 to 4 percentof national GDP, compared with $2 billion in 2002. With the melting of the icecap over the Northern Arctic, however,a new and shorter route for shippingbetween Europe and East Asia couldopen up (figure 9). Shipping cargo viathe Arctic route would cut about 4,450miles off of the voyage from Rotterdam to Yokohama, Japan, for example, compared to passing through theSuez Canal.20 This alternative route isexpected to cause a loss of not less than20 percent of annual revenue for the Suez Canal.

    Più che altro, l'incidente di Suez darà una spinta ulteriore alla via artica ......... figuriamoci se le grandi rotte commerciali non stiano già guardando con interesse a quelle tratte (lo scioglimento dell'Artico russo fa gola a tanti attori). Con l'aggiramento del canale di Suez, il mar Mediterraneo e anche l'Italia perderebbero di importanza strategica. Questo probabilmente sarà il futuro almeno per i mesi da giugno a dicembre.

  5. #35
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    Insomma, i problemi e le implicazioni sono variegati e l'aspetto climatico, a Suez, penso sia l'ultimo dei problemi.
    Ultima modifica di Ghiacciovi; 31/03/2021 alle 05:24

  6. #36
    Vento forte L'avatar di Albert0
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    Il canale di Suez non è un fiume con una forte corrente, non è il nilo, per cui i volumi di acqua trasportata sono decisamente modesti se rapportati al Mediterraneo, anche localmente

    Piuttosto:
    Migrazione lessepsiana - Wikipedia

  7. #37
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    interessantissimo.....grazie AlbertO

  8. #38
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    Che poi ....... è più probabile sia stato il Mediterraneo (mare che in inverno e primavera si raffredda non poco ) a refrigerare il clima del mar Rosso, che il contrario! Suez ha messo in comunicazione acque rigidissime come quelle del mare d'Azov, con le acque bollenti delle coste somale ......
    l'impatto di Suez probabilmente è stato maggiore per quelle zone che per noi.
    ddd.jpg

  9. #39
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    Predefinito Re: Taglio dell'istmo di Suez: conseguenze climatiche per il Mediterraneo?

    le acque calde evaporano maggiormente, per tale ragione si crea sempre un dislivello di alcuni centimetri ( 30 - 40 cm tra oceano atlantico e mar Mediterraneo ad esempio in estate) tra mari più freddi e mari più caldi con flusso delle correnti, con i dovuti distinguo in base alla profondità dei passaggi e degli stretti, dalle zone ad acque più fredde a quelle con acque più calde. E' verosimile, quindi, che sia di più l'acqua mediterranea che affluisca a porto Said che l'acqua del mar Rosso che arrivi a Suez.....

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