Ecco qui: copio dal sito dell'ANSA. Ma è davvero nuova ?
ROMA - I cambiamenti climatici porteranno inverni sempre più freddi e nevosi nell'emisfero nord ad alte latitudini, in Nord Europa, Canada e Usa settentrionali. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Environmental Research Letters, secondo cui ironicamente sono proprio le estati eccezionalmente calde nell'Artico a raffreddare il clima.
I ricercatori del centro studi statunitense Atmospheric and Environmental Research hanno analizzato i dati di temperatura e piovosità degli ultimi 20 anni, mettendoli in relazione con letemperature estive dell'Artico: "Abbiamo trovato che negli ultimi 20 anni la tendenza è al raffreddamento in una gran parte dell'America settentrionale e del nord dell'Eurasia -spiega Judah Cohen, uno degli autori - secondo noi questo trend non è dovuto solo a variabili interne".
Secondo i ricercatori le estati eccezionalmente calde nell'Artico hanno portato ad un aumento dell'umidità nell'emisfero Nord, che ha dato vita a precipitazioni nevose più intense. A sua volta questa neve aggiuntiva ha portato a una variazione nell"Oscillazione Articà, il principale sistema di pressione atmosferica che regola il clima nell'emisfero. La tendenza al raffreddamento non riguarda il Sud Europa, e inparticolare l'Italia: secondo i dati dell'Isac-Cnr dal 1800 a oggi la temperatura media invernale è in costante ascesa.
Ecco il link, lo metto per dovere di precisione ma non dice altro.
Da riscaldamento globo inverni freddi in Nord Europa - - ANSA.it
Le hanno dette tutte......deserto, inverno più caldo al polo e freddo alle basse latitudini, inverno freddo al polo e caldo alle basse latitudini, scomparsa totale degli inverni freddi, nuova PEG, il nonno in carriola
Io condivido molto di più le posizioni moderate, che vedono sostanzialmente una forbice tra un aumento di circa 1-1.5 medi nel caso prevalga l'AGW oppure una modesta diminuzione nel caso prevalgano i forcing naturali che volgeranno verso un raffreddamento
Penso che il clima dei prossimi decenni sarà conteso tra un ulteriore lieve GW o una lieve diminuzione delle T
Stazione meteo Davis e webcam online su: www.meteoferentino.it
Febbraio 2012 Il Delirio:http://www.youtube.com/watch?v=jUtpC...GX7YlbQloszUAI
detta così non ha per niente senso questa notizia
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Scusate ma... sono solo io a sentirmi preso un po' per i fodnelli?
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
fanno riferimento a questo studio:
http://web.mit.edu/jlcohen/www/papers/Cohen_ERL.pdf
corretta o meno che sia l'interpretazione ci si riferisce al trend negativo nell'AO da fine anni '80 ed al conseguente scarso riscaldamento(in questo arco temporale) in inverno delle aree di terra dell'nh.
Posso articolare? Va bene, articolo.
Passi per le teorie basate sulle supposizioni. Estati calde, più entropia, più neve? Ci posso anche stare ma ci sto solo fin qui e solo empiricamente.
Ma vi prego di spiegarmi la correlazione tra più umidità in estate (fornitemi i dati? Qui sulla terraferma è FALSO) e più neve in inverno? E la correlazione per cui più nevica e più fa freddo? Più albedo? Perché, l'albedo è direttamente proporzionale allo spessore del manto nevoso? elle o elle.
Vorrei continuare a tralasciare osservazioni strettamente fisiche per concentrarmi su una cosa di carattere un po' più, come dire, "statistico".
Pronto? Pronto? C'è nessuno in casa? DOVE STAREBBE esattamente sto raffreddamento del nord dell'eurasia? Ma se solo negli ultimi 3 anni l'artico groenlandese ed europeo ha inanellato 3 invernate STORICHE? Le fasce a 80N hanno chiuso mesi interi invernali a OLTRE +8 dalle medie? E quest'anno in Lapponia si è chiuso l'autunno più caldo DELLA STORIA (preceduto dal terzo più caldo della storia) e si sta trascorrendo l'inverno finora più caldo e meno nevoso della storia? A sti signori glielo diciamo che a gennaio 09-10 in tutta la lapponia c'erano ancora i sassi in vista e che nell'11-12 a 1000 metri ci sono 25 cm di neve? E che proprio le famose alte latitudini sono quelle che han visto le anomalie più vistose, sia precipitative che di temperatura, proprio durante l'inverno? (sfido chiunque a trovare anomalie positive più elevate di quelle dell'artico europeo, ovvero zona oltre il circolo compresa tra Groenlandia - Lapponia e Nuova Zemilia).Abbiamo trovato che negli ultimi 20 anni la tendenza è al raffreddamento in una gran parte dell'America settentrionale e del nord dell'Eurasia
Che sti studiosi americani si preoccupino della loro america, che magari ha avuto grandi invernate negli ultimi anni, non mi interessa. Ma non è che - da bravi americani - tutto quello che succede lì automaticamente dev'essere vero pure nel resto del mondo perché - dati alla mano - non sono esistiti inverni più caldi di questi ultimi nell'artico da quando sono iniziate le rilevazioni.
I loro dati invece, dove sono?
Falso. Mi spiace per loro. Almeno per quanto riguarda l'Europa, è falso. Finché non vedo numeri (io sono pronto a presentarli), le loro parole per me sono solo assunzioni. Tutti i trend lineari di T (e di ghiaccio artico, se proprio vogliamo) puntano con decisione verso l'alto, per cui devono spiegarmi i plot grafici da dove escono fuori.Thus, the regional NH wintertime temperature cooling is directly tied to the declining
trend in the wintertime AO, which is forced partly by increases in Eurasian snow cover
during the fall, driven in response to warmer surface temperatures at high latitudes prior to
and concurrent with the autumnal advance in snow cover.
Grazie elz, leggerò domani notte quell'articolo - sicuramente sarà un bel passatempo.
Oh, intanto a Nuuk sta piovendo
Ultima modifica di Fenrir; 14/01/2012 alle 21:59
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Io se posso dire la mia sono cambiati i microclimi,perche'in accordo con altri forumisti desertificazioni o gelate incredibili non ce ne sono state.Quello che vedo e'una estremizzazione dei fenomeni,con durata effimera,soprattutto il vento,burrasche da NW e SW,non durano piu'come prima!!!!!!!!!
Tacque,e dato di piglio al gran tridente i nembi raduno',sconvolse l'onde,tutte incito'le raffiche dei venti,e di nuvole empi'la terra ed il mare;e giu'dal Ciel precipito' la Notte!
Omero-Odissea
W il Libeccio!!!
Il mio sogno?Vedere la +32°c ad 850 hpa su Roma.
W il caldo!!!
Potrei continuare a "buttarne" sull'artico europeo (che chissà quanto sarà stato valutato da questi signori). Non vedo proprio la concomitanza del calo (crollo?) dell'AO negli ultimi anni come possa aver influito a mantenere il freddo invernale in sede artica... (infatti non l'ha fatto, sempre dati alla mano). Che io sappia, generalmente, un calo dell'AO è ottimo fertilizzante per la dinamicità in artico e non mi risulta che la dinamicità aiuti tali zone a mantenere freddo costante tale addirittura da finire sotto media trentennale.
Paradossalmente sono state proprio le estati invece a soffrire negli ultimi anni. Negli ultimi 3 anni io, insieme a tutta la lapponia, ho registrato 3 lugli sottomedia di fila, di cui il secondo è parte di un anno letteralmente senza estate.
Se proprio bisogna cercare di discutere civilmente su quella sparata, quei signori dovrebbero invece tenere sotto controllo le MEDIE latitudini (50-65), visto che sono proprio quelle ad aver visto delle cose dell'altro mondo negli ultimi anni - a iniziare da fasi invernali sull'orlo dell'incredibile, sia precoci che continuate, e fasi estive spaventose come il "neo-2003" che colpì russia e baltico, ve lo ricorderete tutti. Se devono andare a cercare estremizzazioni, che puntino a latitudini medie. Le latitudini alte hanno avuto comportamenti totalmente opposti. Perfino l'eccezionale inverno 09-10 qui chiuse leggermente sopramedia e leggermente sottomedia nevosa.
Tuttora una variazione sensibile della nevosità l'hanno avute le alte quote dei rilievi norvegesi del sud (sotto al 60N): quest'anno siamo già al 300% dei normali accumuli, tutto caduto tra metà dicembre-inizio gennaio, a seguito dell'autunno più caldo della storia, in linea con l'articolo in apertura di questo thread ma totalmente dalla parte sbagliata e nell'ottica opposta - non a caso le quote basse sono ancora in largo deficit. Basta sapere l'abecedario del clima che un effetto simile lo può solo avere un marcato aumento di attività del medio-basso atlantico. Più discorso da NAO, che da AO - per quanto siano codipendenti.
Fermo restando che per inverno io intendo il trimestre 1 dicembre - 1 marzo. La primavera è tutto un altro paio di maniche, ma quella non pare essere considerata quindi rimango strettamente IT per non mettere troppa carne al fuoco.
Vediamo... di chi posso fidarmi... di uno studio che constata l'esatto opposto di quello che sta succedendo... o di uno studio che invece analizza i trend attuali e non inventati di sana pianta? (non vi devo spiegare dove inizia l'artico, vero? Basta guardare le cartine e tirare a indovinare )
senorge è parte di met, l'ufficio meteorologico norvegese, affiliato tra l'altro a NOAA. Che si fa? Si avvisa NOAA e ci pensano loro?
Ultima modifica di Fenrir; 14/01/2012 alle 22:43
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
il meccanismo proposto è questo---
1- meno ghiaccio in estate
2- maggiore umidità ad inizio autunno quando le coste dovrebbero già essere ghiacciate
3- rapido avanzamento dello snowcover in eurasia in ottobre
4- l'avanzamento dello snowcover disturba il vortice polare nel successivo inverno per aumento dei flussi di calore secondo il meccanismo già proposto da cohen
il trend negativo(invernale) da fine anni '80 c'è in quelle aree che hanno una forte correlazione con l'AO(si parla di un trend lineare su poco più di 20 anni):
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