Mancano ancora 2-3 giorni all'inizio del peggioramento, ma direi che è il momento di cominciare a monitorare, vista l'estensione e la persistenza del cambiamento in arrivo.
Sappiamo che il momento clou sarà tra martedì e giovedì, quando l'anticiclone atlantico si ergerà fino alla Groenlandia buttando giù un po' di tutto dal Polo, ma già prima interverranno grossi cambiamenti nello scenario.
Inizio io con l'evoluzione dei fronti fino a domani sera.
In poche parole: un gran macello
Fino a domenica sull'Italia il tempo rimarrà tranquillo, a grandi linee, ma nel frattempo nei dintorni ci sono lavori impegnativi in corso.
Partiamo dall'Est Europa e la Russia, dove la mancanza di correnti a getto sufficientemente organizzate ed intense ha favorito negli ultimi giorni la strutturazione di un campo di alta pressione via via più forte ed ampio specie nei bassi strati, dove iniziano a farsi sentire i primi timidi contributi di natura termica (difficilmente riconoscibili da una mappa).
Questa struttura, comunque ben presente anche in alta troposfera grazie al tentativo di un blocco "Rex" avvenuto negli ultimi giorni, sarà sufficiente a rallentare, deviare e di conseguenza occludere i primi fronti oceanici che proveranno ad attaccarla (il numero 1 nella mappa, ad esempio), ma lentamente verrà comunque smantellata a partire dalla parte più a nord. Per il momento però quella parte dello scenario ci interessa relativamente poco.
Passiamo invece all'Oceano, dove c'è e ci sarà - come dicevo - un gran macello di sistemi frontali, specie nelle prossime 48-96 ore, quando un po' tutta la struttura di bassa pressione presente in zona subirà un cambiamento strutturale radicale.
Partiamo quindi da quel sistema sull'Atlantico Portoghese (numero 2), corposo e caratterizzato da convezione estesa nella parte centrale dove vengono a stretto contatto l'aria artica a nord e quella di origine subtropicale a sud. Il ciclone, stretto e veloce, scivolerà verso il Mare del Nord, ma il suo ramo freddo riuscirà a penetrare in parte sull'Europa centrale sfiorando il nord Italia domenica quando porterà nuvole e qualche breve pioggia.
Ben più importante invece il sistema che si vede spuntare in alto a sinistra sabato pomeriggio (numero 4); difatti è sospinto da una Jet Streak ampia e veloce, che lo spingerà verso Francia e Manica, dove troverà la strada un po' "livellata" e facilitata dal passaggio recente della perturbazione precedente. Ecco che allora stavolta il ramo freddo riuscirà a trovare la strada del Mediterraneo, che verrà raggiunto tra martedì e mercoledì con la formazione di una depressione profonda ed ampia che porterà un peggioramento più esteso e persistente anche da noi.
Gli altri sistemi frontali disegnati (specie numero 3), almeno per ora, sono solo di contorno e non ci interesseranno in maniera diretta. Terrei comunque sotto osservazione quella roba in formazione a sud delle Azzorre nella giornata di domenica (numero 5), dato che con tutta probabilità riuscirà a passare sul Mar Libico e nei dintorni della Sicilia prima di giovedì, dopo essere passata dall'Africa
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"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Anch'io come tanti altri del forum ti faccio i miei complimenti,
si impara più leggendo uno di questi tuoi post che un libro intero!
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Ottima ed esemplare analisi.... e che mi dici sull invorticamento tirrenico presunto e previsto x giovedi.differenze fra gfs e ukmo differenze di profondità e quindi di capacità di richiamo....
Lasciate ogni pesantezza,i pensieri ,i vizi dannosi ,la malinconia,la tristezza e il tormento.E'state in silenzio, con voi solo per un attimo,accogliete nel cuore quel mantra positivo che suggerisce a voi stessi il meglio del' essere e del fare!. AMO la METEO
E' un po' presto per valutare, ma le differenze principali stanno qui:
- a 72 ore, la traiettoria del sistema numero 4 è visto differente tra i due modelli (più ad ovest secondo UKMO)
- a 120 ore, ANCHE in conseguenza del punto precedente, la ormai vecchia depressione numero 3 nei dintorni delle Isole Britanniche viene raggiunta secondo GFS da un nuovo contributo freddo in quota che la rivitalizza; secondo UKMO questo non avviene ed allora prende il sopravvento il minimo in formazione sul Mediterraneo
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"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Un breve aggiornamento sull'evoluzione di domani.
Da una parte si comincia a notare il graduale smantellamento dell'alta pressione sulla Russia, dall'altra la spinta dell'anticiclone atlantico verso la Groenlandia.
Il tempo inizia a peggiorare sul nord Italia, per il moderato richiamo di aria umida e mite esercitato dal lungo ramo freddo di passaggio appena a nord delle Alpi, richiamo che porterà le prime timide piogge sulle zone esposte. Questo fronte di per sé è piuttosto debole, o comunque in fase di indebolimento; tuttavia la sua elevata velocità di spostamento da W verso E fa sì che il "risucchio" di aria mite da sud sia presente in maniera sufficiente, almeno per qualche ora.
Da tenere maggiormente d'occhio un'altra porzione del ramo freddo, ossia quella sull'Oceano appena fuori del Portogallo; è questa che - agganciata dalla nuova irruzione in arrivo da nord - investirà assieme alla nuova arrivata l'Italia tra martedì e giovedì, portando la fase di maltempo che ci aspettiamo ormai da qualche giorno.
Ultima nota: domani a fine mattinata penso che il Mare del Nord darà spettacolo
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"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Ciao Lorenzo! Volevo chiederti..dove le trovi quelle carte sinottiche? Ti ringrazio..
Per il mare del nord ti riferisci a quelle depressione con un minimo di 985 hpa? davvero notevole
Ottima spiegazione Lorenzo...da monitorare sul serio il peggioramento da martedi!!
Dany, quelle carte con i fronti le disegna lui...ogni volta che disegna una carta me la salvo e guardo di capirci...prenderei ripetizioni da te Lorenzo!!!un maestro di meteorologia (quella vera)!
Come diceva Sauro i fronti li disegno io.
La "base" la trovi qui: http://weather.unisys.com/gfs/index.php?r=eu
Esatto. Proprio quello
E parlando proprio di lui, mi è venuta in mente una considerazione carina.
Per la serie "quando il satellite inganna".
Chi va ad osservare la moviola di queste ultime ore può notare questo spettacolare ciclone che si sta formando a ridosso di Francia ed Isole Britanniche, con una tendenza all'arricciamento del sistema attorno al minimo di pressione.
Però potrebbe essere tratto in inganno nell'interpretazione della distribuzione delle nubi, perché ad esempio vedendo quella striscia bianca che nell'immagine allegata va dal Galles alla Bretagna fino ad arrivare alla costa spagnola potrebbe pensare che si tratti delle nubi legate al ramo freddo, vista la posizione e la disposizione.
Ed in realtà non è così; anzi, in quella zona non è ancora passato il fronte caldo al suolo, ossia non siamo ancora entrati nel settore caldo del sistema!
Chiaramente questa considerazione non la faccio ad occhio, ma aiutandomi con mappe del vento, dell'umidità, della temperatura e del punto di rugiada alle varie quote.
Qualche dettaglio in più: quel lungo fronte caldo che ho disegnato sulle coste della Manica in realtà rappresenta ancora ciò che rimane della linea di separazione tra l'aria artica affluita 4 giorni fa sull'Europa atlantica e l'aria preesistente, più mite ed umida. Quest'ultima, richiamata dal ciclone in formazione, sta semplicemente tornando verso nord. Tutto qui.
Il rametto caldo sulla Bretagna è invece il vero e proprio fronte caldo del sistema, ed introduce al suolo l'aria calda ed umida di origine subtropicale di cui avevo parlato nella giornata di ieri nel primo intervento.
E' qui che INIZIA la vera avvezione di aria calda al suolo; ma qui si è già esaurito anche il canale di aria calda alle alte quote, rappresentato dalla striscia di nubi brillanti nell'immagine all'infrarosso (brillanti = fredde, e presumibilmente formate da aghi di ghiaccio sottilissimi in sommità).
Quindi, ad ovest di quel fronte abbiamo avvezione calda alle basse quote e relativa tranquillità alle alte; di conseguenza le nubi che si formano a seguire sono SOLO basse e frastagliate. Non ci sono cumuli di grossa taglia o cumulonembi organizzati, perché l'aria è instabile solo in basso (dove appunto affluisce aria calda ed umida, ossia molto meno densa di quella sovrastante, comunque relativamente tiepida).
E poi arriva il ramo freddo, che introduce nuovamente l'aria artica, ma trova poco carburante; quindi il suo passaggio porta ben poche conseguenze in termini di nubi e piogge, tranne che ....
... tranne che nel punto di occlusione del sistema, dove le varie masse d'aria si scontrano direttamente e i moti convettivi sono quasi "forzati" dall'instabilità che si genera. Non è da escludere che quel cumulonembo che si vede proprio nel punto di occlusione sia una supercella spettacolare da vedersi dal di sotto
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Ultima modifica di Lorenzo Catania; 24/11/2012 alle 15:25
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Aggiorniamo sia la posizione delle perturbazioni per la giornata di oggi (perché c'è qualche piccola variazione rispetto a ieri), sia quella per domani.
In generale si comincia ad entrare nella fase più importante del peggioramento atteso per questa settimana, con la formazione del minimo di pressione al suolo a ridosso dei Pirenei a causa dell'ingresso dell'aria artica sul Mediterraneo a partire dalla Porta di Carcassonne.
La perturbazione già presente sull'Europa centrale, e che ha dato origine allo spettacolare ricciolone sul Mare del Nord, perderà rapidamente importanza, a causa del taglio netto di alimentazione operato dal nuovo sistema arrivato dall'Artico.
Proprio quest'ultimo invece avrà la prevalenza, perché alimentato da un'irruzione ampia e via via più intensa.
Il vortice nei pressi delle Canarie invece - al contrario di quanto si potesse pensare fino ad un paio di giorni fa - non ci interesserà, ed andrà spegnendosi poco più a sud.
Infine da tenere d'occhio il fronte che spunta domani a nord della Scozia: entrerà assieme ad annessi e connessi direttamente nel Mediterraneo nella giornata di mercoledì, annunciando un prolungamento del brutto tempo anche nei giorni a seguire
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"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Cominciamo con il nowcasting?
Inizio io dicendo che qui a Milano c'è pioggia sottile ma insistente da ieri sera, verso le 22 circa
Intanto un piccolo aggiornamento con le masse d'aria in gioco in questo peggioramento; riferitevi semmai alla figura del mio ultimo intervento per fare un confronto diretto.
E' particolarmente evidente l'irruzione di aria artica marittima (fredda in quota ed instabile) in discesa dai mari tra Groenlandia ed Islanda verso la Spagna, ed in parte agganciata dal vortice ormai maturo sull'Inghilterra.
Questa massa d'aria va ad invadere il territorio finora occupato da aria sempre di origine artica, ma ormai "vecchia" di 2-3 giorni, stemperata e poco attiva (disegnata in celeste). E' l'aria che ha alimentato il ciclone che ieri svettava sul Mare del Nord.
Il movimento delle due masse d'aria finora citate, ed il gradiente di pressione da esse generato, comporta il richiamo di aria più umida e mite dal Mediterraneo verso l'Europa centrale, con nubi e piogge che iniziano a farsi notare sul nord Italia.
Rimangono da descrivere da una parte l'aria mite ma poco umida (in arancione) che da 6-7 giorni stazionava sui Paesi Mediterranei e l'Europa centrale, e che adesso è stata spazzata via dai venti in arrivo; dall'altra parte campeggia sulla Russia aria piuttosto fredda in basso (pochi gradi sotto lo zero al mattino) ma stabile, e pressoché ferma nelle sue posizioni.
Riassumendo, il dettaglio più evidente al momento è il forte gradiente di temperatura che si sta creando tra Francia, Spagna e Portogallo, dove si fronteggiano 3 masse d'aria con caratteristiche molto diverse; non è un caso che qua nei dintorni entro stasera si formerà un nuovo centro di bassa pressione
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