
Originariamente Scritto da
Marc0
Per chi non lo vedesse.
Da dire
cmq che è del 7 Novembre.
TENDENZA BARICA DI MASSIMA PER IL RESTO DI NOVEMBRE E IL MESE DI DICEMBRE.
Tentiamo in questa sede, con la consapevolezza che è sempre difficile e aleatorio avventurarsi in previsioni stagionali, un’analisi prospettica circa le possibili dinamiche bariche prevalenti per la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno meteorologico. Premettiamo, proprio per la forte alea insita in proiezioni a così lunga gittata, che le bariche che andremo a presentare in grafica non sono da leggere come circolazione tassativa, bensì come possibile impostazione prevalente in un contesto che presenterà certamente anche altre dinamiche bariche, stimate, tuttavia, come meno frequenti.
Andiamo ad analizzare per prima cosa gli index predittivi atmosferici e oceani, indici che sono alla base della nostra analisi .
Abbiamo quindi:
ENSO: anomalie acque superficiali nell’Oceano Pacifico centrale, previsto nel trimestre Novembre-Dicembre-Gennaio con anomalia positiva ma non oltre 1° C, spesso tra 0,5 e 1° C, quindi un " Nino " sostanzialmente debole.
QBO: Quasi Biennial Oscillation, marcatamente negativa a 30 e 50 hpa, index che esprime una spiccata tendenza a inversione della circolazione da zonale a orientale con, quindi, maggiore opportunità di scambi meridiani sul nord-emisfero.
PDO: ossia l’anomalia della temperatura sulle acque superficiali dell’Oceano Pacifico Settentrionale, andamento con variazione decennale tra negativo e positivo , attualmente è NEGATIVO con inizio della negatività nel 2008. Tale negatività influisce di riflesso in atmosfera con una tendenza ad aumento dei geopotenziali in sede artica ( con vortice polare piuttosto disturbato ) e, di conseguenza , a valori di
NAO neutra o negativa sull’Atlantico settentrionale.
AMO: positivo.
Questi index predittivi ci inducono a ipotizzare (
complice anche una incidenza termica della nostra stella, il Sole, poco determinata, stante una bassa attività delle macchie solari nonostante il massimo del ciclo 24 proprio in questo periodo ) una stagione invernale, almeno nella primissima parte, con frequenti blocchi atlantici in un quadro teleconnettivo descrittivo che vedrebbe
un AO non particolarmente vigoroso, neutro-negativo, una NAO verosimilmente tra neutra e negativa con qualche puntata in territorio positivo, e un PNA da negativo tendente a neutro-positivo.
Alla luce di quanto illustrato ecco le bariche ritenute, secondo noi, prevalenti nei prossimi mesi di novembre e dicembre.
NOVEMBRE 2012
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EVOLUZIONE BARICA PER NOVEMBRE 2012 ED EFFETTI SULL’ITALIA
Dalla barica di massima rappresentata sopra è possibile evincere come sostanzialmente affondi nordatlantici riguarderebbero frequentemente ’Europa centro-occidentale con asse prevalente delle saccature Regno- Unito Baleari- Nord Algeria. In questo contesto andrebbero a innescarsi minimi depressionari mobili nell’area occidentale mediterranea, passanti anche per il Nord Africa e in azione fino ai nostri settori centro- meridionali.
La direttrice delle correnti portanti sarebbe in prevalenza meridionale con clima quindi umido e non freddo, autunnale e piogge diffuse sull’Italia soprattutto sui reparti settentrionali e tirrenici. La neve per ora solo a quote di montagna, magari via via più in basso sulle Alpi e Nord Appennino in occasione di possibili minimi in azione più centrale sul Mediterraneo verso fine mese o ultima decade di novembre.
Circa la proiezione per il mese di dicembre, essa si prospetta un po’ più articolata poiché a maggiore distanza temporale e con lieve variazione tra la prima parte del mese e la seconda.
DICEMBRE 2012, PRIMA META’ DEL MESE, 1-15 DICEMBRE.
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EVOLUZIONE BARICA PER IL PERIODO 1-15 DICEMBRE 2012 ED EFFETTI SULL’ITALIA
La circolazione di massima prevista per la prima metà del mese evidenzia una prevalente azione depressionaria sull’Europa centrale per un forcing subpolare abbastanza vivace, agevolato da semi -blocchi alla circolazione atlantica ad opera di un’alta pressione subtropicale tra l’Est Atlantico e l’area occidentale europea. Correnti relativamente fredde artiche raggiungerebbero frequentemente l’Europa centrale con maggiore incisività sull’area UK, Francia, Germania, Nordest Spagna e anche regioni alpine, Nord Italia.
In questo contesto depressioni mobili risulterebbero piuttosto frequenti sul Mediterraneo centrale in azione sovente sul Tirreno settentrionale e medio-basso, poi magari in “cut-off” e in evoluzione verso SE.
Il tempo sull’Italia risulterebbe frequentemente instabile o anche perturbato con occasione ( specie quando la disposizione dei minimi mediterranei lo consentirebbe ) per irruzioni di aria abbastanza fredda verso il Nord e il Centro associate a locali nevicate fino a quote basse. Tempo piuttosto instabile anche al Sud ma qui con minore entrata di aria fredda se non limitatamente alla Campania, Nord Puglia, Lucania con qualche prima occasione per neve media-alta collinare nelle fasi di spostamento verso SE dei minimi.
DICEMBRE 2012, SECONDA META’ DEL MESE, 16 -31 DICEMBRE
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EVOLUZIONE BARICA PER IL PERIODO 16 - 31 DICEMBRE 2012 ED EFFETTI SULL’ITALIA
Relativamente alla seconda metà del mese ( e qui va premesso che la probabilità che la barica da noi esaminata si verifichi, si riduce ) computiamo uno spostamento più a Est di tutta la struttura, ossia con blocco atlantico più orientale ( alta pressione più invadente sulla Spagna ) e azione meridiana instabile più netta sul Mediterraneo centrale con asse di saccatura medio disposto dal Baltico all’ area ellenica.
In questo contesto continuerebbero a essere presenti sull’Italia e sul Mediterraneo centrale depressioni mobili in azione sovente tra il Centro Italia, il basso Adriatico e lo Ionio e in evoluzione verso SE, area ellenica, Turchia.
Il tempo sull’Italia continuerebbe a mostrarsi frequentemente instabile o anche perturbato con irruzioni di aria fredda artica più incisive. La collocazione prevalente dei minimi barici ( mediamente sui nostri settori centro-meridionali o medio e basso Adriatico-Ionio, ) favorirebbe nevicate via via a quote più basse o anche di pianura soprattutto al Centrosud, temporaneamente al Nordest e, in maniera più incisiva, sulle aree appenniniche e adriatiche, Emilia Romagna. Più freddo ovunque, anche significativo al Nord, sebbene qui con tempo più asciutto.
Antonio Iannella
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