Quantificare l'esatta entità di un cambiamento climatico ed attribuirlo ad una precisa forzante resterà sempre un processo complesso e difficilmente realizzabile qualsisia sia la forzante, non solo quella antropica.
Quindi questo limite di studio ha valore generale e non può diventare specificatamente il tallone di achille della teoria AGW.
Mi chiedo: se invece della CO2, studiassimo le variazioni solari, sarebbe facile correlare l'entità dei cambiamenti???non credo.
Invece, come sempre in questo dibattito, mi sembra che in gioco ci sia l'accettazione o meno del principio che immettendo gas serra nell'involucro gassoso che avvolge la terra questo aumenti la sua capacità termica.
Accettato questo principio teorico ci sarà chi ci poggia una visione catastrofista e chi ci poggia un ingiustificato estenuante negazionismo, dove per negazionismo intendo negazione delle evidenze.
Il trend general, senza affannarsi sempre a trovare elementi di dissenso, mi sembra sia verso un riscaldamento di fondo con fasi di stasi ed accelerazioni dettate da regolazioni naturali che da sempre regolano il clima....solo che ora hanno a che fare con una atmosfera molto pigra nel rilasciare il calore...
detta così non vedo elementi che possano suscitare controversie.
Ultima modifica di Climavariante; 19/09/2015 alle 05:32
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Termoigrometro Oregon Scientific EMR812HGN/THGR228N su schermo passivo Davis
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Certo che si sa che immettere gas serra nell'atmosfera riscalda l'ambiente, solo che non si sa qual è l'entità di tale riscaldamento, e queste cose vanno valutate quantitativamente. Anche quando scoreggi scaldi l'ambiente, ma bisogna vedere di quanto!
Ecco dove va la tendenza in mezzo a tutti i cooling
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L'effetto serra ritarda la perdita di calore del sistema energetico terreste.
Ritarda, ma non blocca del tutto.
E' evidente che se l'input energetico solare varia significativamente il bilancio radiativo terrestre varia anche con l'effetto serra.
Indi per cui si potrebbe ipotizzare una fase di raffreddamento...che a parità di input solare sarebbe su livelli termici maggiori per via di una maggiore capacità termica dell'involucro atmosferico.
Quando poi si innescheranno i meccanismi astronomici per una era glaciale, magari i ghiacci invece di arrivare a Milano, si fermeranno a Berna.....
Quello che resta difficile fa capire ai negazionisti che l'AGW non è una teoria incompatibile con eventuali fasi di raffreddamento. La CO2 non è un vetro, ma lascia sempre al sistema una certa sensibilità ai meccanismi naturali.
L'errore che commette il negazionista è che per enfatizzare i meccanismi naturali, in nome di una incertezza sul futuro clima terrestre che dovrebbe regnare sovrana, nega del tutto l'impatto dell'arricchimento in gas serra dell'atmosfera.
In realtà attualmente di incertezza ce ne è poca e tutto và come previsto.
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