Originariamente Scritto da
Heinrich
Non credo.
Durante la PEG si son poste le basi per la civiltà moderna in cui noi ora siamo, quella che mi permette di risponderti ora.
In Europa il 1709 fu una mattanza, nonostante ciò cent'anni dopo l'Inghilterra macinava carbone e cent'anni dopo l'Europa era completamente diversa, cent'anni dopo ancora come specie dominante, abbiamo esteso la civiltà moderna a tutto il pianeta.
(Il passaggio intermedio, dal 1909 al 2009, ha anche lasciato dei gran vuoti nella storia dell'umanità, tant'è!)
Quasi 8 miliardi di persone popolano la biosfera.
Una PEG ora??
Accellererebbe il consumo delle risorse fossili per mantenere elevati tenori, non farebbe altro che estremizzare la spinta umana allo sfruttamento del territorio.
Come specie vivente, finora, siamo morti più per freddo che per caldo, nella nostra breve comparsa sulla biosfera.
Ma di contro un riscaldamento incontrollato, non sarebbe malvagio, di fatto noi non sappiamo come proseguirà fra 5 anni il clima planetario, fra 50 anni nemmeno.
Ma c'è un problema nel riscaldamento globale, un problema della specia umana, neuro-semiotico (sia biologico che linguistico quindi), cioè: quando un cambiamento avviene in modo lento e graduale, sfugge alla coscienza e non attiva alcuna reazione in noi.
Da quando la nostra specie ha sviluppato all'estremo il linguaggio, con la scrittura e coi dati scientifici, abbiamo oggi un ragguaglio di com'è cambiato il clima dall'inizio della civilizzazione, della civiltà moderna, e planetaria.
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Questo è "l'effetto della rana bollita", spiegato nel 2010 da Noam Chomsky, il quale riprende l'aneddoto da una parabola di Al Gore in "An inconvenient truth", film del 2007 girato dall'ex candidato democratico in corsa contro Bush nelle presidenziali USA 2001.
Quindi modificherei il titolo del thread: il clima cambia E la memoria storica sta andando persa.
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