Però la "non attività umana" dei campi abbandonati dall'agricoltura è una non attività che fa seguito a una massiccia attività, visto che l'agricoltura è un'attività decisamente umana. Quale fosse la vegetazione originaria della Siria non lo so, ma quella dell'Italia è, nella quasi totalità del territorio, la foresta. Persino la macchia mediterranea è, in quasi tutte le zone in cui è presente in Italia, una forma degradata della foresta mediterranea sempreverde, che da millenni è stata massicciamente eliminata per far posto all'agricoltura.
Quindi l'abbandono dei campi agricoli sarà anche negativo per l'ambiente, ma se in quei campi ricrescessero le foreste, tanto negativo non sarebbe!!
è normale. Se sottrai ad esempio un'area arida tipo savana, elimini tutte le piante adattate a quel clima e inizi a irrigare e coltivare, e poi abbandoni tutti, prima di tornare savana quell'area diventerà deserto vero e proprio. E non è detto, se molto vasta, che riesca a tornare savana, perchè magari il terreno è stato modificato così tanto che nemmeno le piante della savana riescono a ritornarci.
Nell'Italia mediterranea non troppo arida, hai invece nel giro di alcuni anni il passaggio: sterpaglie - macchia - foresta (in genere di leccio)
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Ma non c'è dubbio su questo: nel lungo periodo si riforma la vegetazione corrispondente. Ma dopo quanto? Quanto tempo dopo la fine di un intervento umano si riforma la foresta (o macchia: in ogni caso la vegetazione spontanea) che ci sarebbe stata se l'uomo non avesse mai disboscato? Cinque secoli (nel caso di una foresta temperata)?
Non sto parlando di questo: sto dicendo che se tu hai già un territorio antropizzato fortemente (canalizzato, disboscato, cementificato ecc.) nel breve periodo (cioè anche anni o decenni) l'abbandono procura più danni cha altro. Poi, nel lungo, si riforma l'equilibrio.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Generalmente alla ribalta della grande informazione ci sono quegli eventi meteorologici che riguardano centri abitati dove ci sono vittime o enormi disagi.
La stessa cosa si potrebbe dire per una scossa di terremoto.
In tal caso c'è una parte dell'opinione che immediatamente cancella con un "del" il fatto che ci sia un aumento di frequenza di eventi estremi, alluvioni lampo, ed immediatamente punta il dito sulla cementificazione, disboscamento, e quant'altro.
Non ci sono dubbi che il dissesto idrogeologico sia un fattore fondamentale che incide sul numero di vittime oggi più di allora. Ma è anche vero che negli anni 60-70 non c'erano i sistemi di warning che ci sono oggi emessi dagli uffici meteo o dalla protezione civile.
Eppure la gente muore più oggi che ieri....e muori in ogni tipo di habitat....nelle città, nelle campagn...laddove i 50 mm in 30 minuti ti colpiscono.
Si certo in qualche caso il fiume sarà stato ostruito, ma in altri casi è proprio la violenza dei fenomeni che lascia esterrefatti.
La grandine grande come una pallina da ping pong a Napoli sul mare....o nel vicentino....mettono chiaramente in risalto che fenomeni convettivi molto violenti sono in formazione sul nostro bacino, allorquando aria proveniente da Nord impatta su un mare caldo pieno di energia...
Insomma non creiamo una separazione di cause....
il clima è cambiato e sta cambiando seguendo chiaramente le linee evolutive previste dagli addetti,
e per questo dobbiamo ancora di più farla finita con le stoltezze che operiamo sul nostro ambiente.
my web site: http://www.anguillara-meteo.com con webcam live streaming
Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Si muore di meno oggi per via del meteo:
extreme-weather.jpg
Però il dato va sempre rapportato a quanto è cresciuta l'informazione, i sistemi di allarme, le conoscenze previsionali, la sicurezza delle nostre case, delle nostre automobili, ed è comunque un dato la cui stima su livello globale è pressocchè impossibile perchè a parte i centri urbanizzati coperti dall'informazione non credo che le morti nelle aree marginali di qualsiasi continente legate ad un torrente che straripa o a un tornado siano riportate fedelmente.
Ma poi clima estremo non è solo piogge e alluvioni, ma anche e soprattutto le ondate di caldo o gelo, epidemie che conseguono, malattie correlate....
insomma l'impatto dei cambiamenti climatici è scienza complessa.
Nel grafico postato da chi mi ha preceduto non vedo computate le morti europee dell'estate 2003!!!
Due milioni di vittime in 40 anni di meteo estremo - Le Scienze
Ultima modifica di Climavariante; 17/09/2015 alle 05:08
my web site: http://www.anguillara-meteo.com con webcam live streaming
Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
La copertura dell'informazione è oggi molto più capillare di 50 anni fa
sia rispetto le aree urbanizzate che marginali.
Gia', le morti del 2003 in Europa. Quante volte nei secoli scorsi? Io credo che solo peste, o malanni simili possano causare n° di vittime uguali solo in una stagione.
Il clima è cambiato da quindici anni circa. Concomita con l'avvento dell'Euro mony, stranamente..() ma non è la causa antropica a mio avviso la principe.
Penso che molto dipenda da fasi climatiche dettate da fattori extra, type l'inclinazione orbitale, per citare un esempio, sempre sottostimata ma chi sa cosa accade solo con 1/2° d'inclinazione differente? Ora siamo sempre a 23,4° oppure gia' è cambiata..nel 2011 fu' detto che un terremoto in Cile abbia spostato l'asse terrestre. Come accadde gia' per quello di Sumatra.asse2.jpgSappiamo che pochi centimetri basterebbero gia' ad interagire con l'irradiazione solare. E' un teoria suffragata da molti.
ecco come sono cambiate le nostre attività..
L’alluvione della Val Trebbia e della Val Nure del 14 settembre 2015 – Alcune considerazioni | Climatemonitor
Certo che come ha fatto notare su altro topic un utente, la differenza odierna tra Torino e Bari, Pescara e versante medio basso Adriatico in cui vi sono 40° e con effect da wind-chill anche 45, mentre il capoluogo piemontese non arriva ai 20.... ma che è arrivato , il Ghibli sul centro sud ?
Segnalibri