Tutto giusto quello che dici, ma lo ripeto non è solo uno studio che riguarda la ricostruzione fisica delle colonnine di mercurio, ma solitamente i gruppi di lavoro che si interessano sui cambiamenti del clima globale lavorano insieme "olisticamente" con biologici, ecologici, geologi, glaciologi, astronomi.....ambiti questi dove è molto difficile diventare "smemorati" ......
e i tasselli debbono combaciare....e spesso combaciano molto bene.
possiamo porci tutti i dubbi che vogliamo, possiamo tutti condividere che ci sono margini di incertezza.....ma ad oggi tra lo stare fermi ed immobili aspettando una verità certa che sul clima globale è impossibile, e considerare come molto probabile (anche se non 100% certa) l'ipotesi effetto serra con tutte le conseguenze.....io non ho dubbi....mi affido alla maggioranza degli scienziati ed al loro punto di partenza concordato.
Perchè sia chiaro la teoria AGW è solo un punto di partenza per ulteriori spunti, verifiche ed approfondimenti.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Non entro nel merito della questione AGW, ma in generale non concordo con questa visione. La scienza non si fa sulla maggioranza di chi dice una cosa ma sull'oggettività di quello che dicono. Anche uno solo può avere ragione se dimostra che la sua teoria è corretta. fine OT
Assolutamente d'accordo, per questo non mi sognerei mai di confutare il GW.
E neanche l'AGW, se è per questo. Però...c'è un però. Quanto di questo cambiamento climatico è direttamente imputabile all'Uomo, e quanto, invece, è "naturale"? Come si fa a studiare l'impatto delle attività umane senza una Terra "parallela" in cui l'Uomo non esiste?
Mi spiego meglio... Abbiamo visto che (scusate se uso solo il parametro temperatura, lo faccio per semplificare un pò) la temperatura media terrestre è salita, ad esempio, di 1,5° negli ultimi 100 anni. Che siano 1,5° o 1,3° o 1,7° non cambia granchè: è aumentata di X.
Quanto sarebbe aumentata (se sarebbe aumentata) se non ci fosse stato l'Uomo? E' questo che trovo interessante..
Lou soulei nais per tuchi
Hai ragione...
ma questo vale non solo per la CO2....
come possiamo ad esempio correlare una certa TSI solare ad un certo incremento termico medio globale, non avendo una terra parallela su cui sperimentare????
e se il sole avesse ridotto fortemente la sua TSI quanto sarebbe scesa la T media globale?
diciamo che una certa incertezza di fondo accompagna per default lo studio del clima.
Per questo motivo ogni teoria che accredita ad un forcing radiativo un certo peso avrà la sua dose di negazionismo strutturale.
Ma poi noi dobbiamo ragionare al netto del negazionismo strutturale....altrimenti arriveremo a negare ogni teoria perchè non suffragata dalla certezza statistico-matematico-sperimentale.
Io resterei terra terra e mi accontento di pensare che se l'atmosfera si arricchisce di gas serra......questi sono climalteranti.....almeno in condizioni di laboratorio.
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Il problema è che confondi maggioranza con oggettività.
La frase chiave della finta democrazia è: uno vale uno. E’ una frase che affascina l’ ascoltatore e ne distrugge le difese logiche. Tutti sappiamo (tutti siamo d’accordo) che “uno vale uno” in termini di dignità; dignità che viene riconosciuta quando andiamo a votare. Ma se si tratta di riparare lo scarico del lavandino chiunque si rivolge a un idraulico e non a un giornalista; se si tratta di un problema cardiaco tutti andiamo da un cardiologo e non da un architetto. La frase “uno vale uno” ha quindi un valore molto limitato. Se si tratta di cambiamenti climatici le parole di chi ha expertise nel ramo valgono infinitamente di più di quelle di un qualsiasi altro. Questa è democrazia: il grado di fiducia che noi concediamo a una persona (gruppo) deve essere pesato sulle competenze che quella persona (gruppo) ha nella materia in questione.
Puta caso: la stragrande e netta maggioranza di chi ha expertise nel ramo specifico di cui si sta discutendo dice una cosa. Ne consegue che questa cosa va accettata come provvisoriamente non falsa, se nel campo dell'indagine scientifica si vuole rimanere. La scienza procede così, per gradi di incertezza e in maniera cumulativa. Ogni singola teoria scientifica tende, nel tempo, ad aumentare la sua approvazione fino a raggiungere un livello di consenso, oppure viene gradualmente abbandonata. E il consenso, nella scienza (come si sa), implica un livello di concordanza e una preponderanza di evidenze atte a dare la migliore spiegazione possibile di quel che è sempre ritenuto provvisoriamente non falso, attraverso rigorosi strumenti di controllo. Non c'è niente di meno scientifico del sillogismo "non è certo, dunque non è vero".
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La comunità scientifica di esperti una provvisoria risposta la dà.
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Esistono le ricostruzioni paleoclimatiche, come sai:
https://www.ipcc.ch/pdf/assessment-r...er05_FINAL.pdf
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Lou soulei nais per tuchi
Occorre prendere quel che si ha, questo è il limite maggiore. Ma non getterei la spugna. Esistono svariati metodi di ricostruzione paleoclimatica, incrociando alcuni dei quali, nell'ultimo millennio e in ordine a target regionali, si possono ottenere risultati alquanto interessanti dal punto di vista della precisione temporale.
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