Facoltà di Meteorologia

[MonteVelino 91]

Esiste ancora a Bologna Meteorologia?

Ni, nel senso che la triennale è definitivamente scomparsa dappertutto (in pratica si fa Fisica + un paio di corsi a scelta sul tema). Per quanto riguarda la Magistrale, al posto del corso di laurea in Fisica dell'Atmosfera, è stato creato da qualche anno un corso in Fisica del Sistema Terra dove sono presenti materie nei campi dell'atmosfera e della geofisica. E' una tipologia di corso particolare, poiché è possibile crearsi personalmente il piano di studi da una lista di corsi a disposizione, seguendo alcune regole basilari. Questo permette di poter scegliere un ramo piuttosto che l'altro (anche se per cause di forza maggiore per riempire il piano sei costretto a inserire qualche corso dell'altro settore).

Per altre delucidazioni in merito, puoi chiedermi tranquillamente

[Forever1929]

La mia è una curiosità personale ed inoltre intendo tenere sotto attenzione questo topic perchè mi fa piacere che i giovani possano scegliere materie che li possono portare poi verso la meterologia-climatologia.
30 anni fa o poco meno quando mi trovai io a scegliere praticamente c'era solo la carriera militare se volevi instradarti verso queste materie specifiche.

Cmq molte grazie per le delucidazioni.

[MonteVelino 91]

La mia è una curiosità personale ed inoltre intendo tenere sotto attenzione questo topic perchè mi fa piacere che i giovani possano scegliere materie che li possono portare poi verso la meterologia-climatologia.
30 anni fa o poco meno quando mi trovai io a scegliere praticamente c'era solo la carriera militare se volevi instradarti verso queste materie specifiche.

Cmq molte grazie per le delucidazioni.

Figurati, di nulla! Il fatto è che l'influenza militare nella meteorologia ha un peso relativo ancora abbastanza importante (non parlo di potere assoluto per semplice eufemismo e positivismo che ho da sempre).

Alla fine i giovani che si iscrivono nel campo della Fisica dell'Atmosfera sono pochissimi (rispetto alla platea di appassionati presente in Italia). Tanta fatica, duri sforzi per cosa? Se tutto va bene per briciole. E non parlo solo della mia situazione, ma della situazione di altri miei colleghi che si ritrovano con un bagaglio di conoscenze e competenze notevoli, riposto in un cassetto nascosto del cervello causa inattività.

Certo, c'è sempre l'opzione estero. Ma io mi chiedo, che senso ha studiare in Italia (cercando di dare, nel Paese che si ama, un piccolo contributo nello sviluppo della materia) se la soluzione è andare fuori e vivere di rendita in posti che non si amano e per i quali vi è un sistema che va da solo anche senza il tuo aiuto?

[BigWhite]

Figurati, di nulla! Il fatto è che l'influenza militare nella meteorologia ha un peso relativo ancora abbastanza importante (non parlo di potere assoluto per semplice eufemismo e positivismo che ho da sempre).

Alla fine i giovani che si iscrivono nel campo della Fisica dell'Atmosfera sono pochissimi (rispetto alla platea di appassionati presente in Italia). Tanta fatica, duri sforzi per cosa? Se tutto va bene per briciole. E non parlo solo della mia situazione, ma della situazione di altri miei colleghi che si ritrovano con un bagaglio di conoscenze e competenze notevoli, riposto in un cassetto nascosto del cervello causa inattività.

Certo, c'è sempre l'opzione estero. Ma io mi chiedo, che senso ha studiare in Italia (cercando di dare, nel Paese che si ama, un piccolo contributo nello sviluppo della materia) se la soluzione è andare fuori e vivere di rendita in posti che non si amano e per i quali vi è un sistema che va da solo anche senza il tuo aiuto?

Infatti è paradossale. Del resto in Italia la fisica dell'atmosfera è un settore praticamente sconosciuto e snobbato dallo Stato. Se volessi iscrivermi in Italia lo farei solo con la prospettiva di voler lavorare all'estero. Gli USA sono un esempio al riguardo: gli studenti hanno diverse possibilità di vedere realizzate le proprie aspettative e sono sostenuti in questo dagli enti Governativi che glie ne danno la possibilità (il NOAA ad esempio). Basta leggere alcuni CV di alcuni ricercatori e laureati dei corsi in Fisica dell'Atmosfera sostenuti in USA per capire quanto sia ben strutturato il loro sistema rispetto al nostro.

Mi complimento con te per la passione e la forza di volontà.



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[Cristiano96]

Figurati, di nulla! Il fatto è che l'influenza militare nella meteorologia ha un peso relativo ancora abbastanza importante (non parlo di potere assoluto per semplice eufemismo e positivismo che ho da sempre).

Alla fine i giovani che si iscrivono nel campo della Fisica dell'Atmosfera sono pochissimi (rispetto alla platea di appassionati presente in Italia). Tanta fatica, duri sforzi per cosa? Se tutto va bene per briciole. E non parlo solo della mia situazione, ma della situazione di altri miei colleghi che si ritrovano con un bagaglio di conoscenze e competenze notevoli, riposto in un cassetto nascosto del cervello causa inattività.

Certo, c'è sempre l'opzione estero. Ma io mi chiedo, che senso ha studiare in Italia (cercando di dare, nel Paese che si ama, un piccolo contributo nello sviluppo della materia) se la soluzione è andare fuori e vivere di rendita in posti che non si amano e per i quali vi è un sistema che va da solo anche senza il tuo aiuto?

Quoto e sottoscrivo...
Tre anni fa avrei voluto tanto iscrivermi a una laurea che fosse specifica per la meteorologia, purtroppo qui in Puglia la scelta non c’era e per motivi personali ed economici spostarmi altrove non era possibile.
Alla fine ripiegai su Ingegneria Ambientale, scelta che però mi sta ripagando perché anche se non quella che avrei voluto fare era la più vicina all’ambito. A due esami dalla Laurea mi trovo però con una prospettiva nebbiosa per il futuro.
Purtroppo il nostro è un paese bravo a spezzare le gambe, scusate lo sfogo.


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[Calibre]

Figurati, di nulla! Il fatto è che l'influenza militare nella meteorologia ha un peso relativo ancora abbastanza importante (non parlo di potere assoluto per semplice eufemismo e positivismo che ho da sempre).

Alla fine i giovani che si iscrivono nel campo della Fisica dell'Atmosfera sono pochissimi (rispetto alla platea di appassionati presente in Italia). Tanta fatica, duri sforzi per cosa? Se tutto va bene per briciole. E non parlo solo della mia situazione, ma della situazione di altri miei colleghi che si ritrovano con un bagaglio di conoscenze e competenze notevoli, riposto in un cassetto nascosto del cervello causa inattività.

Certo, c'è sempre l'opzione estero. Ma io mi chiedo, che senso ha studiare in Italia (cercando di dare, nel Paese che si ama, un piccolo contributo nello sviluppo della materia) se la soluzione è andare fuori e vivere di rendita in posti che non si amano e per i quali vi è un sistema che va da solo anche senza il tuo aiuto?

Proprio così.
Io, volendo restare in Italia, ho optato per una scelta interdisciplinare (magistrale) a Trieste, dove si trattano sia tematiche atmosferiche che geofisiche (quindi sismologia, vulcanologia, ma anche oceanografia). Mi sto trovando bene ma certo che in Italia siamo indietro anni luce rispetto a tanti altri paesi, come so da colleghi che hanno optato per andare a studiare in Inghilterra o in Canada... e questo è un grande peccato.

[MonteVelino 91]

Infatti è paradossale. Del resto in Italia la fisica dell'atmosfera è un settore praticamente sconosciuto e snobbato dallo Stato. Se volessi iscrivermi in Italia lo farei solo con la prospettiva di voler lavorare all'estero. Gli USA sono un esempio al riguardo: gli studenti hanno diverse possibilità di vedere realizzate le proprie aspettative e sono sostenuti in questo dagli enti Governativi che glie ne danno la possibilità (il NOAA ad esempio). Basta leggere alcuni CV di alcuni ricercatori e laureati dei corsi in Fisica dell'Atmosfera sostenuti in USA per capire quanto sia ben strutturato il loro sistema rispetto al nostro.

Mi complimento con te per la passione e la forza di volontà.



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Ti ringrazio e concordo su quanto hai detto. Sto facendo peraltro la tesi sul Lake Effect Snow ed ho avuto il piacere di leggere una serie di studi effettuati nella regione dei grandi Laghi del Nord America. Mi è parso infatti evidente l'abisso attualmente esistente tra quello che si è fatto lì e quello che si è fatto sull'Adriatico (soprattutto per una carenza di strumentazioni che limitano le fondamentali campagne sperimentali in situ).

Riprendendo il discorso sulle facoltà di meteorologia in Italia, il più grosso errore (che ancora viene commesso dalla comunità scientifica italiana) deriva dall'atavica mentalità provinciale e opportunistica che flagella il nostro paese.

Ora, che senso ha creare nuove facoltà senza sbocchi lavorativi, con una parvenza di meteorologia (come attualmente si sta facendo), quando è lapalissiano che un vero corso di meteorologia che ti immette nel mondo del lavoro non esiste? Mica siamo giurisprudenza ed economia che si possono permettere di aprire facoltà anche sulle Tre Cime di Lavaredo, data la mole di richieste e le disponibilità economiche! Non avrebbe invece più senso creare una sola vera facoltà di meteorologia in tutta Italia, raggruppando le migliori menti invece di sparpagliarle per tutto il Paese o per creare corsi e corsettini da max 10 persone?

Non avrebbe inoltre senso che questo unico corso permettesse di creare legami con aziende del settore o con la stessa Aeronautica? Un po' come succede da vent'anni al MetOffice in UK?

[MonteVelino 91]

Quoto e sottoscrivo...
Tre anni fa avrei voluto tanto iscrivermi a una laurea che fosse specifica per la meteorologia, purtroppo qui in Puglia la scelta non c’era e per motivi personali ed economici spostarmi altrove non era possibile.
Alla fine ripiegai su Ingegneria Ambientale, scelta che però mi sta ripagando perché anche se non quella che avrei voluto fare era la più vicina all’ambito. A due esami dalla Laurea mi trovo però con una prospettiva nebbiosa per il futuro.
Purtroppo il nostro è un paese bravo a spezzare le gambe, scusate lo sfogo.


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Fai benissimo a sfogarti, io sono anni che mi sfogo con chiunque apra l'argomento!

Basta pensare che per colpa del sistema universitario italiano attualmente vigente nell'ambito della meteorologia ho perso un anno e mezzo di tempo. Infatti, dopo essermi laureato alla triennale in Fisica dell'Atmosfera e Meteorologia presso l'università degli studi di Tor Vergata, mi sono iscritto alla magistrale in Fisica curriculum Fisica dell'Atmosfera e Meteorologia, sempre nello stesso ateneo. Dopo che ho visto cose sconcertanti e corsi di Meteorologia che saltavano all'ultimo momento (tra cui un tirocinio di 8 CFU da fare a Pratica di Mare presso l'Aeronautica, con rilascio del certificato di Meteorologo), ho deciso di trasferirmi a Bologna. Qui a Bologna mi sono trovato meglio ed ho riscontrato maggiore professionalità, anche se è evidente che c'è ancora moltissimo da fare.

L'unica soluzione è che noi giovani ci uniamo per cambiare le sorti di questo Paese, altrimenti rimarrà sempre la stessa solfa...

[Turgot]

Va un po' contro il mio interesse dato che ho una mezza idea di provare questa avventura una volta concluso il percorso quinquennale in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio al Polimi e ci sono solo 30 posti disponibili, ma a Trento da quest'anno hanno introdotto una magistrale in inglese di Environmental Meteorology

[Roccameteo]

Grazie! Ma leggo in molti articoli in web che all' Università dell'Aquila ci sarà la meteorologia con sede a Roma... Quindi dove bisognerebbe studiare, a Roma o L'Aquila???

Ciao per quanto riguarda il corso di laurea magistrale all' università di L'aquila, il primo anno si farà alla Sapienza a Roma , mentre il secondo a L' Aquila. Io sono al primo anno di Fisica a L'Aquila