
Originariamente Scritto da
Berto80
Gran lavoro, complimenti!
Da studioso del clima e dell'Artic Oscillation, a mia volta realizzatore di previsioni stagionali, ritengo però che il periodo su cui è stato eseguito il confronto possa rivelarsi troppo breve.
Calibrando sullo stesso periodo (1976-2012) un modello multiregressivo su campi di pressione e/o temperatura superficiale oceanica ecc... potrei ottenere risultati simili, ma avrei però brutte sorprese provando a propagare la simulazione nel passato (prima del 1976) e quindi anche nel futuro (previsione dell'
AO invernale).
Nelle dinamiche climatiche infatti spesso si instaurano legami, anche significativi, in grado di durare decenni, per poi scomparire nel nulla… Difficile dimenticare la clamorosa toppata del Met Office che predisse una
NAO positiva per l’inverno 2009-2010.
Quindi, sebbene a vostro favore ci sia il fatto che i legami individuati, già ad una prima lettura, paiono avere una ragione fisica alle spalle, il periodo su cui è stato fatto il confronto potrebbe risultare troppo breve, specialmente per poter affermare “Scoperto l’indice più predittivo di sempre per la stagione invernale”…
Le rianalisi dei campi di altezza geopotenziale a 500 hPa sul Nord Emisfero è sicuramente affidabile a partire dal 1950. Recenti lavori hanno reso sufficientemente attendibile praticamente tutto lo scorso secolo e oltre (“The Twentieth Century Reanalysis Project”), ma anche fermandosi al 1950 ci sarebbero a disposizione almeno altri 25 inverni per verificare la robustezza del legame individuato, ossia per eseguire una validazione senza la quale mi resta un grosso punto di domanda.
Detto questo, rinnovo i complimenti per il lavoro realizzato, che, pur con i dovuti aggiustamenti, potrebbe certamente meritare una pubblicazione su una rivista scientifica internazionale.
Andrea
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