[QUOTE=zoro85;1059772450]TUTTO vero quello che dite..però ogni volta che il warming si è formato nell'area in cui gfs mostra,si è verificato una ondata fredda sull'EUROPA...magari non è questo il caso!!![/QUOTE
Chi dice questo?? Quali dati confermano tale ipotesi?
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Il sensazionalismo e l'antisensazionalismo (di contrasto) sono, a mio avviso, dannosi quasi in egual misura pertanto partirei dalla mera descrizione della situazione attuale "figlia" dell'intenso ESE provando a delinearne i futuri sviluppi.
Parto da vecchie considerazioni per l'appunto figlie di passate esperienze attraverso le quali si è più volte assistito a quali diverse conseguenze possa condurre un ESE.
Gli equilibri che vengono imposti dalla stratosfera a seguito di un intenso strat cooling, come nel nostro caso, richiedono una decisa sinergia strato/tropo e viceversa, tanto più coesa quanto più intense sono le velocità zonali progressivamente imposte dall'alto verso il basso all'interno della colonna del vortice polare.
Che ci sia stato un coupling iniziale in troposfera da parte del raffreddamento stratosferico è, secondo me, fuori discussione e testimoniato da alcuni precisi indicatori in letteratura quali ad esempio il completo azzeramento dei flussi nel momento della fase down ovvero di discesa dello S.C. ben visibile peraltro a quote che rappresentano la mera risonanza di dinamiche puramente troposferiche (100 hpa) benché semplificate:
time_series_cfsr_vt_100mb_2013_NH.gif
Quello che si è manifestato dopo è una sorta di decoupling derivante dal mancato assetto richiesto alla troposfera al fine di generare e più che altro di mantenere tale equilibrio nella intera colonna del vp e nel caso specifico dello sbilanciamento delle masse artiche nel settore canadese:
time_pres_HGT_ANOM_ALL_NH_2013.gif
Il riassetto del vortice polare troposferico a causa del precondizionamento porta con sè l'incremento e l'acquisizione di forti velocità zonali che per mantenere l'equilibrio e massimizzare i suoi effetti deve limitare al massimo gli attriti e ciò può avvenire solo se vi è il mantenimento di un core e quindi una prevalente dislocazione di masse artiche molto baricentriche rispetto al polo.
Questo solo per fare un esempio di quel che fossero i precondizionamenti negli anni '90:
gfs_nam_arc_web_42.png
compday.q3NFNKld0s.gif
con flussi di calore in bassa strato sostanzialmente anche molto sotto la media nel lag predictor l'ESE ma anche per parecchi giorni durante l'evento:
time_series_reanal_vt_100mb_1989_NH_10D.png
Tornando ad oggi la situazione attuale vede una massiccia ripartenza dell'heat flux con i vettori dell'E-p flux che mostrano convergenza dei flussi fino in media stratosfera:
ep_12z_st_nh.gif
contemporaneamente ad un riscaldamento molto intenso a carico della wave 2:
ecmwfzm_ta2_a12.gif
Tuttavia tale riscaldamento risulta poco visibile nello sviluppo dell'onda in troposfera a causa delle intense velocità zonali presenti in Atlantico le quali proprio per questo generano forte attrito (e quindi calore).
Quel che si potrà notare in base ai modelli è lo sviluppo di un'onda dislocata molto ad est in una sorta di fusione con quella che è in realtà è la conseguenza delle spinte zonali e che spesso identifichiamo come tropwave 3 in una sorta di connubio con l'alta polare.
Si tratta pertanto di un flusso di calore per gran parte divergente al momento rispetto al polo.
Quello che invece pare convergente e che peraltro ci viene suggerito dall'E.P flux sopra postato è la silente attività della wave 1 rinata dal travaso di vorticità verso l'Asia orientale e il nord Pacifico e che presto svilupperà un promontorio subpolare a ridosso dell'W-States e proteso verso l'Alaska ma con conseguente incremento di geopotenziali e pressorio (ibrido) fino al polo.
Abbiamo o meglio avremo a breve una sorta di sinergia d'onda: la wave 1 fino in stratosfera e fino grossomodo ai 10 hpa con risultanze per ora poco visibili e una wave 2 prevalentemente troposferica al momento ma probabilmente destinata a passare oltre la tropopausa se coadiuvata adeguatamente dalla wave's mother.
Ultima modifica di mat69; 30/12/2013 alle 21:57
Matteo
I'm hoping you are reading this blog outside enjoying the wonderfulness of the weather wherever you may be.
Always looking at the sky
Questa è una delle meglio risposte che abbia letto,quelli del lamma sono bloccati a cortina e poi visto da quanto ne parlano alla tv ci può stare
Io a cortina ci sono stato ma un pezzo di tempo fà
Scusate l'uscita ma Zago mi ha fatto cascare dalla sedia
Fabri93
10 hpa:
30 hpa:
Difficile dire al momento quanto potrà essere potente questo warming,previsto nascere sulla groellandia,inoltre si può notare come possa essere in grado di splittare il VP.
Di sicurò non sarà di tipo Minor visto le premesse attuali..
La potenza al momento come detto e data la grossa distanza temporale è tutta da decifrare e non è detto che non possa essere anche un MMW o un SSW.....
Vedremo,molto probabilmente frenerà questo insulso temporale invernale contraddistinto da hp con inversioni termiche e da tempo atlantico piuttosto mite.
Partiamo da qui,il resto è guadagnato,poi parlaremo nei prossimi aggiornamenti degli effetti sul nostro lido,al momento è impossibile inquadrarli........
Fabri93
Domanda da ignorante: ma anche qualora avvenisse, non "strizzerebbe" il VP in direzioni a noi sfavorevoli?
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Ti rispondo da "collega" ...
Si sta parlando di un warming a 10hPa, gli assi a quelle altezze sono solo indicativi del tipo di dinamica che si viene a creare, il modo in cui influiscono ai piani bassi sarebbe tutto da decifrare in base a parametri soprattutto troposferici, credo
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