Originariamente Scritto da
mat69
La disputa modellistica a cui abbiamo assistito ha avuto origine da una complicata serie di eventi che, meteorologicamente parlando, sono in grado di creare confusioni sia circa le dinamiche stesse che le tempistiche di eventuale realizzo.
Quello in fieri a medio termine costituirà un brusco passaggio verso l'inverno non tanto e non solo dal punto di vista termico ma per il radicale cambiamento di circolazione che si verificherà laddove fino ad oggi ha regnato un caldo anomalo del tutto fuori stagione.
Mi riferisco non solo all'Europa e, in particolare, a quella settentrionale ed orientale ma anche alla Scandinavia e alla Russia.
Allegato 343391
Il distacco del nocciolo artico a ridosso della regione finno-russa rappresenta la parte più avanzata delle propaggini di un vortice polare ad oggi fortemente radicato in sede canado-groenlandese.
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e il distacco stesso fornisce i primi indizi di quella che dovrebbe evidenziarsi come una progressiva crisi delle velocità zonali nel comparto Atlantico grazie alla risalita di un flusso di aria calda a carico della wave 2 fino ad oggi marginalizzato fino a fondersi con la tropwave 3.
Zonalità ad oggi molto attiva grazie ad un netto rinforzo della corrente a getto polare che ha portato le masse artiche a diretto contatto con le superfici "calde" dell'oceano liberando grande energia.
Il nucleo di vorticità positiva che produrrà la discesa del nucleo gelido dalle regioni artiche fino al cuore della Russia è l'evidente turbolenza provocata dal contatto di una massa artica con un suolo fino ad oggi contraddistinto da temperature molto più elevante rispetto la norma del periodo.
Il raffreddamento che ne discenderà sarà comunque intenso visti i valori di t° previsti a 850 hpa sia l'altezza di gpt a cui si posizionerà la pressione media di 500 hpa (anche al di sotto dei 500 dam).
La stratificazione di masse d'aria depositate al suolo costituirà un ostacolo sempre più vistoso alla penetrazione delle correnti atlantiche all'interno del continente.
Contemporaneamente si dovrebbe assistere ad un'attenuazione sempre pù marcata delle velocità zonali nell'oceano atlantico a causa della posizione sempre meno dinamica delle masse artiche presenti sull'est canadese.
Ad oggi risulta difficile dire se lo sbarramento alle correnti atlantiche verso l'Europa occidentale sarà completo ma è verosimile si possa passare comunque verso una fase di interazione tra le correnti fredde che dalla Russia arriverebbero fino ai Balcani e all'est Europa e le correnti oceaniche costrette ad ondulare in maniera sempre più vistosa e a percorrere vie più basse e meno impervie come quelle del medio atlantico.
Mediterraneo possibile crocevia di questo incontro / scontro?
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