Volutamente questi giorni mi sono tenuto fuori dalla disputa tra i vari longers sulla terza decade, "piallata zonale" vs "culla d'interazioni" per vedere meglio quanto incide il vortice freddo sull'aumento di snowcover tra area baltica e mar Nero, laddove si erge il muro o muretto ibrido all'avanzata dello sbuffante vortice canadese.
Il guadagno c'è stato già ieri, domani vediamo meglio questa tendenza e l'eventuale modifica tra 120 e 168h. Già stasera qualcosa s'è visto dalle parti di Reading e non solo... tuttavia ancora non mi risulta chiaro come possa svilupparsi quel piccolo uragano () sulle bianche steppe tra Russia, Ucraina e Bielorussia ... Lorenzo ?
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Potrebbe anche essere un po' troppo esasperato dai modelli, ma ci sta: da sud gli arriva una bella pompata di aria calda dalla sciroccata nei dintorni dell'Italia, poco più a nord resiste bene l'aria fredda che già adesso comincia a consolidarsi e ... appena finisce la spinta dell'aria calda e umida verso nord (vedi fronte freddo italiano che va sui Balcani tagliando il rifornimento dal mare) visto il forte gradiente che si è generato c'è un rimescolamento repentino tra le due masse d'aria, con l'aria calda che viene accelerata verso l'alto facendo crollare la pressione al suolo. Il tutto viene poi ulteriormente incentivato dal passaggio della depressione poco a nord del Mar Nero, passaggio che gli da modo di raccogliere di nuovo aria poco densa capace di far scendere ancora la pressione.
Come ragionamento di massima tornerebbe
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Concordo andrea, ci hai visto lungo anche tu
La divergenza del getto in sede russo-scandinava può davvero risultare una dolorosa spina nel fianco per la ripresa zonale paventata fino a ieri dai GM
Non è un caso che, man mano che si acquisiscono i dati relativi al raffreddamento (tuttora in corso) della parte orientale del Vecchio Continente, i centri di calcolo rinviino sempre più l'accelerazione delle westerlies. Addirittura Reading oggi fa un passo oltre e ci propone un vero e proprio stop zonale.
Obbligatorio in questi casi non avventurarsi troppo nelle code modellistiche.
Gli scenari possono radicalmente cambiare in virtù anche solo di piccole modifiche nel breve-medio termine.
Scrivo anche di qua: ma anche GFS non è così male nella resistenza del freddo nel lunghino
Senza nome.png
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Tutto e il contrario di tutto.
La disputa tra Sandro e il sottoscritto paradossalmente censore ieri delle speranze dopo averle alimentate nell'apertura di questo thread alla luce delle unanimi versioni modellistiche che proponevano ormai una sparata del jet stream polare in seno ad un vpt in netto rinforzo dalle 144 h deve essere rivista alla luce delle emissioni odierne che propongono, specie da ultimo ECMWF, un vpt tutto meno che coeso.
Il terreno del contendere non sta tanto tra masse d'aria con le considerazioni opportunamente operate sulle diversità di spessore tra le miti weasterlies e quelle continentali quanto proprio sull'intensità del getto polare: sparato e incontenibile ieri, più debole e frammentato oggi.
In questi casi trovo opportuno astrarsi dagli umori modellistici (che rischiano di portare dietro tutti gli spasmodici spettatori ) per tornare a tentare un'analisi puramente di natura teleconnettiva pur di necessità virtù dovendo operare anche in parte mediante risultati che sono visione di insieme degli stessi GM.
Per dire il vero alla luce di alcune forzanti che mi si parano davanti agli occhi non ho molti motivi per ritenere che il pattern finora avuto possa proseguire a lungo.
Torno a considerare ormai praticamente attuale la fase positiva del PNA:
pna.sprd2.gif
che imporrà una forte presa dinamica del getto polare sul nord del Pacifico con una particolare soggezione ad ondulazioni ad onda lunga in grado di trasmettersi a distanza nel momento in cui l'indice stesso dovesse oscillare.
Ma considero anche le fasi 6 e 7 della MJO che a questo punto sono compatibile con la fase del PNA.
Ricordiamo, come altrove già ribadito quali gli step delle fasi stesse secondo la Tavola di Cassou:
5917.png
e vorrei inoltre porre l'attenzione sullo stato attuale del tripolo NAO:
sst_anom.gif
e sulle anomalìe positive sull'Islanda.
Gli elementi forzanti o meglio controforzanti dell'attuale pattern cominciano ad essere diversi e concordanti.
A quando, secondo voi, il reverse pattern?
Matteo
23-28 gennaio? Terza decade insomma
Reversal significherebbe inevitabilmente palloncino islandese/groenlandese, stante anche la MJO in fasi 6-7
Ma quanto si rivelerà forzante il quadro SSTA?
Non so... secondo me dovremmo attendere ancora qualche giorno per capire se e come svolterà la stagione.
A evento in atto, divengo piuttosto "abbottonato" caro Matteo, stasera Reading c'ha fatto vedere lo Scand+ che fa lo Scand+. Ma domani i dati di inizializzazione saranno più calzanti. Eppoi c'è da vedere soprattutto la "frustata" che avverrebbe con la ripresa d'onda planetaria, il condizionale è d'obbligo, e che è controllabile come coppia di indici (PNA-/SCAND+) tra due periodi di presa dinamica del VP sul nord Pacifico. Sulla coda degli spaghi la presa dinamica sul Pacifico verrebbe meno, vediamo cosa partorirà....
Ringrazio Lorenzo per l'analisi del vortice russo, e a questo punto, se questo vortice è ben inquadrato alcune dinamiche saranno (necessariamente) precluse... e infine un grazie a Marco per le belle parole, ciao
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