La disputa modellistica a cui abbiamo assistito ha avuto origine da una complicata serie di eventi che, meteorologicamente parlando, sono in grado di creare confusioni sia circa le dinamiche stesse che le tempistiche di eventuale realizzo.
Quello in fieri a medio termine costituirà un brusco passaggio verso l'inverno non tanto e non solo dal punto di vista termico ma per il radicale cambiamento di circolazione che si verificherà laddove fino ad oggi ha regnato un caldo anomalo del tutto fuori stagione.
Mi riferisco non solo all'Europa e, in particolare, a quella settentrionale ed orientale ma anche alla Scandinavia e alla Russia.
MT8_Moskau_ens.png
Il distacco del nocciolo artico a ridosso della regione finno-russa rappresenta la parte più avanzata delle propaggini di un vortice polare ad oggi fortemente radicato in sede canado-groenlandese.
e il distacco stesso fornisce i primi indizi di quella che dovrebbe evidenziarsi come una progressiva crisi delle velocità zonali nel comparto Atlantico grazie alla risalita di un flusso di aria calda a carico della wave 2 fino ad oggi marginalizzato fino a fondersi con la tropwave 3.
Zonalità ad oggi molto attiva grazie ad un netto rinforzo della corrente a getto polare che ha portato le masse artiche a diretto contatto con le superfici "calde" dell'oceano liberando grande energia.
Il nucleo di vorticità positiva che produrrà la discesa del nucleo gelido dalle regioni artiche fino al cuore della Russia è l'evidente turbolenza provocata dal contatto di una massa artica con un suolo fino ad oggi contraddistinto da temperature molto più elevante rispetto la norma del periodo.
Il raffreddamento che ne discenderà sarà comunque intenso visti i valori di t° previsti a 850 hpa sia l'altezza di gpt a cui si posizionerà la pressione media di 500 hpa (anche al di sotto dei 500 dam).
La stratificazione di masse d'aria depositate al suolo costituirà un ostacolo sempre più vistoso alla penetrazione delle correnti atlantiche all'interno del continente.
Contemporaneamente si dovrebbe assistere ad un'attenuazione sempre pù marcata delle velocità zonali nell'oceano atlantico a causa della posizione sempre meno dinamica delle masse artiche presenti sull'est canadese.
Ad oggi risulta difficile dire se lo sbarramento alle correnti atlantiche verso l'Europa occidentale sarà completo ma è verosimile si possa passare comunque verso una fase di interazione tra le correnti fredde che dalla Russia arriverebbero fino ai Balcani e all'est Europa e le correnti oceaniche costrette ad ondulare in maniera sempre più vistosa e a percorrere vie più basse e meno impervie come quelle del medio atlantico.
Mediterraneo possibile crocevia di questo incontro / scontro?
Matteo
Musica per le mie orecchie.Grazie, Mat!
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Io penso proprio di si , vecio, in una prima fase che, grossomodo, dovrebbe collocarsi intorno alla metà del mese e facente capo alle velocità zonali residue che comunque almeno fino a metà mese si faranno ancora sentire....dopodichè io penso (ed in merito mi riferisco alle ENS del modello inglese) che andrà sempre più costituendosi un vero e proprio "muro termico" su est europa/scandinavia/europa centrale unitamente ad un ulteriore calo delle velocità zonali stante anche il fatto che il lobo canadese del VP andrebbe spostandosi col suo core gelido , verso il settore centro occidentale del canada....e qui potrebbe entrare in gioco la maggiore ingerenza continentale.........sto usando, come noti, tutti condizionali perchè ben sappiamo che basterebbe una maggior spinta del canadese (e quindi velocità zonali un pò più forti) per far si che il muro termico non si crei , con tutte le conseguenze del caso.......ad ogni buon conto dalla prossima settimana si cambierà registro e già questo è un primo importante step.
E` veramente un piacere scrivere su un forum dove c'è gente come mat 69, grandissima analisi
te la dico alla zio pisolo....belin che post semplice ma interessante.Bravo mat
10/11/2008- ciao Alessandro sarei sempre nei miei ricordi.Ciao Tubolare
http://www.temiprimari.it/kelvin/gio...008/x_cris.htm
Pienamente d'accordo Matteo
Forse nella fase iniziale lo scontro diretto sarebbe un pelo più ad est, ma se (alla lunga) mi si cementerà un bel muro da Polonia-Bielorussia-(nord)Ucraina verso est allora inizieremo a vedere roba interessante dalle nostre parti entro 10 massimo 15 giorni.
Tutto sta nel capire quanto e dove nevicherà con l'irruzione ormai a medio termine
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
ma quanto mi piace il titolo di questo 3D, oltre che il suo contenuto esaustivo come di consueto
"Noi non sappiamo aver pazienza. Vogliamo l'uovo, il culo caldo e la gallina. Ma quella, appena ha fatto l'uovo se ne va, e il culo caldo non ce l'hai. So che è un pò volgare, ma è così...." 07-06-2011 G.Trapattoni
Concordo matteo.
Ad oggi la strada più facilmente percorribile è quella di un rallentamento delle westerlies e di un raffreddamento del comparto russo/balcanico.
L'inerzia del getto comporterebbe tuttavia una non completa chiusura della porta atlantica, che così potrebbe interagire con le masse di aria gelida presenti ad est.
Target temporale a cavallo tra seconda e terza decade di gennaio.
Il seguito è tutto da verificare.
Finalmente, però, l'autunno abbandona definitivamente il vecchio continente.
ciao mat,
da quanto ho capito -oggi- pensare a un HP termico è presto
allo stesso tempo una fase abbastanza prolungata di Scand+, o forse qualcosa di ibrido, è inverosimile?
Ammirando la straordinaria analisi che hai fatto, mi preme rispondere al tuo quesito
Volesse il cielo di sì
PS Io non lo chiamerei "scontro", bensì matrimonio...perchè i due colossi dell'est e dell'ovest devono sempre "scontrarsi"...ma che si amino per l'eternità e copulino sopra di noi
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