Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 15

Visualizzazione Ibrida

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #1
    Uragano L'avatar di giorgio1940
    Data Registrazione
    15/06/02
    Località
    Rimini
    Età
    84
    Messaggi
    26,383
    Menzionato
    14 Post(s)

    Predefinito Temperatura mare(Rimini)

    Lo posto qui in "Nazionale" data l'eccezionalità del dato odierno.-
    Stamani +10,5 !!!!!!!!!!!!!!!!
    Di seguito la T. al 12.2 degli ultimi anni:
    1991 +3,5
    92 +5,5
    93 +5,5
    94 +7
    95 +6,5
    96 +5,5
    97 +6,5
    98 +6,5
    99 +5,5
    2000 +6
    01 +8
    02 +7
    03 +4,5
    04 +5
    05 +4
    06 +4
    07 +8
    08 +6
    09 +7
    10 +6
    11 +6,5
    12 +3
    13 +8
    2014 + 10,5

    ..............

    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  2. #2
    Banned
    Data Registrazione
    25/11/08
    Località
    Alpignano (To)
    Età
    55
    Messaggi
    1,144
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: Temperatura mare(Rimini)

    Giorgio, è record......ti risulta ufficiale? Ovvero anche gli organi preposti certificano il tutto? Ciao

  3. #3
    Uragano L'avatar di giorgio1940
    Data Registrazione
    15/06/02
    Località
    Rimini
    Età
    84
    Messaggi
    26,383
    Menzionato
    14 Post(s)

    Predefinito Re: Temperatura mare(Rimini)

    Citazione Originariamente Scritto da fulvio1970 Visualizza Messaggio
    Giorgio, è record......ti risulta ufficiale? Ovvero anche gli organi preposti certificano il tutto? Ciao
    ****
    Sono le mie misurazioni che effettuo quasi tutti i gg dall'ottobre 1990.-
    ....................


    Altre volte ho detto come eseguo le misurazioni dell’acqua del mio mare, ecco come faccio:
    Le misurazioni le eseguo in fondo al molo grande del porto di Rimini.
    Dalla riva del mare dista, da una parte 450 mt dall’altra un km.
    La profondità del mare è lì di mt 5
    La misurazione la eseguo a 30/40 cm dalla superficie.
    Sempre al mattino dalle 11 alle 12.
    Termometro al mercurio con supporto metallico, legato ad uno spago.
    L’escursione termica nella giornata è molto limitata e non supera mai il grado.
    A riva, dove lo spessore dell’acqua è solo di pochi cm, in particolari condizioni(sole, calma di vento e di mare, correnti) può arrivare anche a 4/5 gradi.
    Le misurazioni ho iniziato a farle nell’autunno del 1990, quando allenandomi per il triathlon ho scoperto che era bello nuotare anche "fuori stagione".
    Da allora non ho mai smesso le misurazioni ed anche il tuffarmi dal mio molo anche in inverno.
    Nella 1a quindicina del febbraio 1991, e febbr 2012, misurai un +2 !!!
    Nell’agosto 94 un +29 !!!
    Le medie invernali sono attorno ai +5
    estive +26
    Quasi tutte le estati pur per un breve periodo si toccano i +28.
    Un mio amico pescatore misura le T al largo, e lo scarto non è mai superiore al grado e mezzo.

    Ciao,
    Giorgio
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  4. #4
    Burrasca L'avatar di ermeteo
    Data Registrazione
    14/03/04
    Località
    Bari, Puglia, Italy,
    Età
    49
    Messaggi
    5,389
    Menzionato
    3 Post(s)

    Predefinito Re: Temperatura mare(Rimini)

    Anche qui 14° marini a metà febbraio non mi risulta ci siano mai stati
    Le mie 2 nipotine sono favolose !!!

  5. #5
    Rws
    Ospite

  6. #6
    Vento fresco L'avatar di Jadan
    Data Registrazione
    20/09/02
    Località
    Roma Colosseo
    Età
    64
    Messaggi
    2,897
    Menzionato
    10 Post(s)

    Predefinito Re: Temperatura mare(Rimini)

    Ieri il Corriere della Sera aveva pubblicato questo:

    Ora troppa pioggia, prevista un’estate calda e secca - Corriere.it

    Ci sono un po' di confusioni e il titolo non è (nella sua certezza) pertinente al testo dell'articolo, ma il quadro che disegnano conferma le vostre osservazioni.

    _________________________

    Non solo frane e alluvioni. Le piogge che da settimane si succedono in gran parte dell’Italia e le temperature più alte della media stanno modificando anche le dinamiche marine, con ripercussioni indirette sul clima della prossima estate. In una situazione paradossale: un gennaio particolarmente bagnato potrebbe determinare, attraverso la «mediazione» delle correnti, mesi estivi più caldi e asciutti della media. Alla base di queste ipotesi, ci sono le rilevazioni effettuate nell’Adriatico settentrionale dagli scienziati del Cnr, durante la campagna oceanografica Carpet (Characterizing Adriatic Region Preconditioing EvenTs) che si è appena conclusa.

    ACQUE DENSE – Il mare Adriatico è una delle poche aree nel Mediterraneo in cui in inverno si formano le «acque dense»: flussi d’acqua che, essendo più pesanti a causa del freddo e dell’alto livello di salinità, sprofondano verso il basso, favorendo il rinnovamento dei fondali grazie all’apporto di ossigeno. Un meccanismo in grado di innescare una corrente profonda che fa scendere verso sud le acque fredde lungo la costa italiana e risalire dallo Ionio verso nord quelle calde, lungo il litorale orientale. Lo stesso fenomeno è alla base della circolazione oceanica mondiale. Quest’anno, però, il clima anomalo di gennaio ha fatto inceppare il sistema della circolazione termoalina (guidata cioè dalle differenze di salinità e temperatura) nel nostro mare: «Le temperature miti dell’inverno in corso, e le abbondanti precipitazioni che hanno interessato il bacino Adriatico direttamente, e in maniera indiretta attraverso le portate dei fiumi, soprattutto il Po, hanno generato enormi masse di acqua poco densa, che non potranno raggiungere i fondali del sud Adriatico e dello Ionio», spiega Sandro Carniel, ricercatore dell’Istituto di Scienze marine (Ismar) del Cnr e responsabile della spedizione Carpet.
    PIÙ CALDO E MENO BIODIVERSITÀ – Su come questi cambiamenti incideranno sul clima dell’Adriatico, gli studiosi per ora sono cauti. Non ci sono certezze, ma è ragionevole associarli a «un aumento delle temperature medie estive e a un’ulteriore diminuzione delle precipitazioni». E la scarsa produzione di acque dense toccherà probabilmente da vicino anche gli ecosistemi marini: «Da un lato il mancato mescolamento delle acque porterà meno ossigeno verso il fondo, dall’altro l’elevato apporto di nutrienti arrivati dai fiumi in piena favorirà la proliferazione di alghe microscopiche che, una volta decomposte, abbasseranno ulteriormente i valori di ossigeno, causando possibili morie di pesci e molluschi». Per il momento non ci sono dati rilevati in altre aree di produzione di acque dense – nel Mediterraneo il golfo del Leone, sul litorale francese, e al largo della Grecia – ma i mutamenti osservati dai ricercatori dell’Ismar potrebbero influenzare anche le correnti oceaniche a livello planetario: «Le acque adriatiche influenzano la circolazione del Mediterraneo, che a sua volta è importante per i processi di formazione di acque dense al largo della Groenlandia e delle coste norvegesi. Sono aree chiave per il trasferimento del calore in tutto il pianeta attraverso la corrente termoalina globale», continua Carniel. «Se questo nastro trasportatore dovesse ulteriormente rallentare, dopo le prime evidenze legate al riscaldamento globale del pianeta rischieremo di dover fronteggiare un periodo molto freddo, quasi polare».
    ISTERISMI CLIMATICI – Nel nord Adriatico, «a crociera conclusa, i dati parlano di una temperatura dell’acqua sul fondo di circa 2 gradi superiore alla media degli ultimi trent’anni. Questo ha rallentato di molto il rinnovamento delle acque, che nel solo gennaio-febbraio 2012, complice un inverno estremamente freddo, aveva invece interessato circa il 60% del volume, stabilendo un record assoluto di densità da quando sono iniziate le misure in Adriatico settentrionale, circa un secolo fa. A distanza di soli due anni siamo agli antipodi», continua Carniel. Due scenari che non si smentiscono, ma anzi confermano «il moltiplicarsi di eventi meteo e situazioni estreme, conseguenza dell’elevata variabilità che caratterizza i cambiamenti climatici in corso».
    TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA – Oltre alla nave oceanografica Urania e alla piattaforma del Cnr che si trova al largo del golfo di Venezia, i ricercatori hanno utilizzato anche boe di misura e un sofisticato siluro messo a disposizione gratuitamente da un’azienda statunitense, la Hydroid-Kongsberg. New entry nella ricerca italiana, è in grado di catturare importanti informazioni sulle caratteristiche fisiche della colonna d’acqua.
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  7. #7
    Uragano L'avatar di giorgio1940
    Data Registrazione
    15/06/02
    Località
    Rimini
    Età
    84
    Messaggi
    26,383
    Menzionato
    14 Post(s)

    Predefinito Re: Temperatura mare(Rimini)

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Ieri il Corriere della Sera aveva pubblicato questo:

    Ora troppa pioggia, prevista un’estate calda e secca - Corriere.it

    Ci sono un po' di confusioni e il titolo non è (nella sua certezza) pertinente al testo dell'articolo, ma il quadro che disegnano conferma le vostre osservazioni.

    _________________________

    Non solo frane e alluvioni. Le piogge che da settimane si succedono in gran parte dell’Italia e le temperature più alte della media stanno modificando anche le dinamiche marine, con ripercussioni indirette sul clima della prossima estate. In una situazione paradossale: un gennaio particolarmente bagnato potrebbe determinare, attraverso la «mediazione» delle correnti, mesi estivi più caldi e asciutti della media. Alla base di queste ipotesi, ci sono le rilevazioni effettuate nell’Adriatico settentrionale dagli scienziati del Cnr, durante la campagna oceanografica Carpet (Characterizing Adriatic Region Preconditioing EvenTs) che si è appena conclusa.

    ACQUE DENSE – Il mare Adriatico è una delle poche aree nel Mediterraneo in cui in inverno si formano le «acque dense»: flussi d’acqua che, essendo più pesanti a causa del freddo e dell’alto livello di salinità, sprofondano verso il basso, favorendo il rinnovamento dei fondali grazie all’apporto di ossigeno. Un meccanismo in grado di innescare una corrente profonda che fa scendere verso sud le acque fredde lungo la costa italiana e risalire dallo Ionio verso nord quelle calde, lungo il litorale orientale. Lo stesso fenomeno è alla base della circolazione oceanica mondiale. Quest’anno, però, il clima anomalo di gennaio ha fatto inceppare il sistema della circolazione termoalina (guidata cioè dalle differenze di salinità e temperatura) nel nostro mare: «Le temperature miti dell’inverno in corso, e le abbondanti precipitazioni che hanno interessato il bacino Adriatico direttamente, e in maniera indiretta attraverso le portate dei fiumi, soprattutto il Po, hanno generato enormi masse di acqua poco densa, che non potranno raggiungere i fondali del sud Adriatico e dello Ionio», spiega Sandro Carniel, ricercatore dell’Istituto di Scienze marine (Ismar) del Cnr e responsabile della spedizione Carpet.
    PIÙ CALDO E MENO BIODIVERSITÀ – Su come questi cambiamenti incideranno sul clima dell’Adriatico, gli studiosi per ora sono cauti. Non ci sono certezze, ma è ragionevole associarli a «un aumento delle temperature medie estive e a un’ulteriore diminuzione delle precipitazioni». E la scarsa produzione di acque dense toccherà probabilmente da vicino anche gli ecosistemi marini: «Da un lato il mancato mescolamento delle acque porterà meno ossigeno verso il fondo, dall’altro l’elevato apporto di nutrienti arrivati dai fiumi in piena favorirà la proliferazione di alghe microscopiche che, una volta decomposte, abbasseranno ulteriormente i valori di ossigeno, causando possibili morie di pesci e molluschi». Per il momento non ci sono dati rilevati in altre aree di produzione di acque dense – nel Mediterraneo il golfo del Leone, sul litorale francese, e al largo della Grecia – ma i mutamenti osservati dai ricercatori dell’Ismar potrebbero influenzare anche le correnti oceaniche a livello planetario: «Le acque adriatiche influenzano la circolazione del Mediterraneo, che a sua volta è importante per i processi di formazione di acque dense al largo della Groenlandia e delle coste norvegesi. Sono aree chiave per il trasferimento del calore in tutto il pianeta attraverso la corrente termoalina globale», continua Carniel. «Se questo nastro trasportatore dovesse ulteriormente rallentare, dopo le prime evidenze legate al riscaldamento globale del pianeta rischieremo di dover fronteggiare un periodo molto freddo, quasi polare».
    ISTERISMI CLIMATICI – Nel nord Adriatico, «a crociera conclusa, i dati parlano di una temperatura dell’acqua sul fondo di circa 2 gradi superiore alla media degli ultimi trent’anni. Questo ha rallentato di molto il rinnovamento delle acque, che nel solo gennaio-febbraio 2012, complice un inverno estremamente freddo, aveva invece interessato circa il 60% del volume, stabilendo un record assoluto di densità da quando sono iniziate le misure in Adriatico settentrionale, circa un secolo fa. A distanza di soli due anni siamo agli antipodi», continua Carniel. Due scenari che non si smentiscono, ma anzi confermano «il moltiplicarsi di eventi meteo e situazioni estreme, conseguenza dell’elevata variabilità che caratterizza i cambiamenti climatici in corso».
    TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA – Oltre alla nave oceanografica Urania e alla piattaforma del Cnr che si trova al largo del golfo di Venezia, i ricercatori hanno utilizzato anche boe di misura e un sofisticato siluro messo a disposizione gratuitamente da un’azienda statunitense, la Hydroid-Kongsberg. New entry nella ricerca italiana, è in grado di catturare importanti informazioni sulle caratteristiche fisiche della colonna d’acqua.
    ****
    Grazie per questo prezioso apporto!!!
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  8. #8
    Vento fresco L'avatar di Jadan
    Data Registrazione
    20/09/02
    Località
    Roma Colosseo
    Età
    64
    Messaggi
    2,897
    Menzionato
    10 Post(s)

    Predefinito Re: Temperatura mare(Rimini)

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    ****
    Grazie per questo prezioso apporto!!!
    de nada. Colpisce comunque che anche dalle tue limitate osservazioni postate (solo il 12 febbraio, e solo in un punto dell'Adriatico) emerge il fatto che questo è l'anno più caldo e il 2012 quello più freddo...
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  9. #9
    Rws
    Ospite

    Predefinito Re: Temperatura mare(Rimini)

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Ieri il Corriere della Sera aveva pubblicato questo:

    Ora troppa pioggia, prevista un’estate calda e secca - Corriere.it

    Ci sono un po' di confusioni e il titolo non è (nella sua certezza) pertinente al testo dell'articolo, ma il quadro che disegnano conferma le vostre osservazioni.

    _________________________

    Non solo frane e alluvioni. Le piogge che da settimane si succedono in gran parte dell’Italia e le temperature più alte della media stanno modificando anche le dinamiche marine, con ripercussioni indirette sul clima della prossima estate. In una situazione paradossale: un gennaio particolarmente bagnato potrebbe determinare, attraverso la «mediazione» delle correnti, mesi estivi più caldi e asciutti della media. Alla base di queste ipotesi, ci sono le rilevazioni effettuate nell’Adriatico settentrionale dagli scienziati del Cnr, durante la campagna oceanografica Carpet (Characterizing Adriatic Region Preconditioing EvenTs) che si è appena conclusa.

    ACQUE DENSE – Il mare Adriatico è una delle poche aree nel Mediterraneo in cui in inverno si formano le «acque dense»: flussi d’acqua che, essendo più pesanti a causa del freddo e dell’alto livello di salinità, sprofondano verso il basso, favorendo il rinnovamento dei fondali grazie all’apporto di ossigeno. Un meccanismo in grado di innescare una corrente profonda che fa scendere verso sud le acque fredde lungo la costa italiana e risalire dallo Ionio verso nord quelle calde, lungo il litorale orientale. Lo stesso fenomeno è alla base della circolazione oceanica mondiale. Quest’anno, però, il clima anomalo di gennaio ha fatto inceppare il sistema della circolazione termoalina (guidata cioè dalle differenze di salinità e temperatura) nel nostro mare: «Le temperature miti dell’inverno in corso, e le abbondanti precipitazioni che hanno interessato il bacino Adriatico direttamente, e in maniera indiretta attraverso le portate dei fiumi, soprattutto il Po, hanno generato enormi masse di acqua poco densa, che non potranno raggiungere i fondali del sud Adriatico e dello Ionio», spiega Sandro Carniel, ricercatore dell’Istituto di Scienze marine (Ismar) del Cnr e responsabile della spedizione Carpet.
    PIÙ CALDO E MENO BIODIVERSITÀ – Su come questi cambiamenti incideranno sul clima dell’Adriatico, gli studiosi per ora sono cauti. Non ci sono certezze, ma è ragionevole associarli a «un aumento delle temperature medie estive e a un’ulteriore diminuzione delle precipitazioni». E la scarsa produzione di acque dense toccherà probabilmente da vicino anche gli ecosistemi marini: «Da un lato il mancato mescolamento delle acque porterà meno ossigeno verso il fondo, dall’altro l’elevato apporto di nutrienti arrivati dai fiumi in piena favorirà la proliferazione di alghe microscopiche che, una volta decomposte, abbasseranno ulteriormente i valori di ossigeno, causando possibili morie di pesci e molluschi». Per il momento non ci sono dati rilevati in altre aree di produzione di acque dense – nel Mediterraneo il golfo del Leone, sul litorale francese, e al largo della Grecia – ma i mutamenti osservati dai ricercatori dell’Ismar potrebbero influenzare anche le correnti oceaniche a livello planetario: «Le acque adriatiche influenzano la circolazione del Mediterraneo, che a sua volta è importante per i processi di formazione di acque dense al largo della Groenlandia e delle coste norvegesi. Sono aree chiave per il trasferimento del calore in tutto il pianeta attraverso la corrente termoalina globale», continua Carniel. «Se questo nastro trasportatore dovesse ulteriormente rallentare, dopo le prime evidenze legate al riscaldamento globale del pianeta rischieremo di dover fronteggiare un periodo molto freddo, quasi polare».
    ISTERISMI CLIMATICI – Nel nord Adriatico, «a crociera conclusa, i dati parlano di una temperatura dell’acqua sul fondo di circa 2 gradi superiore alla media degli ultimi trent’anni. Questo ha rallentato di molto il rinnovamento delle acque, che nel solo gennaio-febbraio 2012, complice un inverno estremamente freddo, aveva invece interessato circa il 60% del volume, stabilendo un record assoluto di densità da quando sono iniziate le misure in Adriatico settentrionale, circa un secolo fa. A distanza di soli due anni siamo agli antipodi», continua Carniel. Due scenari che non si smentiscono, ma anzi confermano «il moltiplicarsi di eventi meteo e situazioni estreme, conseguenza dell’elevata variabilità che caratterizza i cambiamenti climatici in corso».
    TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA – Oltre alla nave oceanografica Urania e alla piattaforma del Cnr che si trova al largo del golfo di Venezia, i ricercatori hanno utilizzato anche boe di misura e un sofisticato siluro messo a disposizione gratuitamente da un’azienda statunitense, la Hydroid-Kongsberg. New entry nella ricerca italiana, è in grado di catturare importanti informazioni sulle caratteristiche fisiche della colonna d’acqua.
    Mah, l'articolo lascia fin troppe perplessità, in particolare l'evidenziato:

    L'Adriatico influenza la Groenlandia? E, per come scritto, addirittura la corrente termoalina globale?
    Mi pare uno dei tanti articoli di giornalisti poco preparati che hanno mescolato informazioni provenienti da più parti...

  10. #10
    Vento fresco L'avatar di Jadan
    Data Registrazione
    20/09/02
    Località
    Roma Colosseo
    Età
    64
    Messaggi
    2,897
    Menzionato
    10 Post(s)

    Predefinito Re: Temperatura mare(Rimini)

    Citazione Originariamente Scritto da Rws Visualizza Messaggio
    Mah, l'articolo lascia fin troppe perplessità, in particolare l'evidenziato:

    L'Adriatico influenza la Groenlandia? E, per come scritto, addirittura la corrente termoalina globale?
    Mi pare uno dei tanti articoli di giornalisti poco preparati che hanno mescolato informazioni provenienti da più parti...
    sono d'accordo con te. Adesso non ricordo i dati esatti, ma l'acqua che passa annualmente per Gibilterra è una quantità irrisoria rispetto a quella contenuta negli Oceani. Infatti avevo premesso che c'erano inesattezze credo, come te, derivate dal giornalista. In ogni caso l'elemento fondamentale rimane: la circolazione in Adriatico s'è bloccata. La qual cosa non influenzerà la Corrente del Golfo ma, a livello locale, è un dato rilevante.
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •