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Originariamente Scritto da
Jadan
Personalmente sospetto (ma non è una certezza, specifico) che per il pianeta Terra, non limitandoci quindi alla specie umana e alla sua attuale distribuzione geografica, l'optimum avvenga nel corso delle ere glaciali. Per optimum intendo il massimo di biomassa raggiungibile.
Credo, cioè, che nelle ere glaciali vi sia più vita (nel senso di ... Kg di vita) che in un'era come la nostra. Anni fa ricordo una discussione col Bassini su questo, non la ripeto. Ma solo per riassumere: nel corso di un'era glaciale perdi le latitudini alte (ricoperte di ghiaccio) che si impoveriscono di biomassa. Ma guadagni molte aree desertiche, che ricevono precipitazioni, guadagni molte aree costiere che col caldo (e gli oceani alti) sono ricoperte (quasi tutto il mare asiatico attorno alla Cina fino all'Indonesia) e, soprattutto, guadagni enormi porzioni di mare oggi deserto. Se infatti le terre fredde hanno meno biomassa di una terra calda (e piovosa, ovviamente), un mare freddo ha molta più biomassa di un mare caldo. Parlo dei mari aperti, non delle rive costiere con le barriere coralline. Questo, ovviamente, è dovuto alle acque calde superficiali che formano una specie di tappo impedendo ai nutrienti di salire dal fondo alla superficie. Là dove i mari sono freddi, di termoclino (tappo) non ce n'è e quelle acque, rimescolate continuamente per tutta la colonna, sono molto più "fertili" di quelle calde. I banchi di krill che costringono le balene ad andarsi a cercare cibo quasi al Polo Nord oggi vivono in aree ristrettissime (in Kmq) del pianeta. Con un raffreddamento dei mari, anche i vastissimi Oceani, oggi veri e propri deserti d'acqua, potrebbero ritornare a vivere con fito e zoo plancton. IN termini di biomassa sarebbero guadagni incommensurabili.
E quindi credo che questo periodo non sia un optimum per il pianeta. Figurarsi se lo sarebbe con qualche grado in più. Se poi ci mettiamo nei panni di un contadino europeo, è ovvio che, per lui, l'optimum coincida con un periodo caldo. La nostra visione di un mondo glaciale come negativo credo che sia stata in gran parte, e involontariamente, determinata da quegli scienziati tedeschi che, scoprendo che là dove abitavano un tempo era solo ghiaccio, cominciarono a parlare di optimum riferito al caldo. Oggi, con una visione più ampia, forse dovremmo un po' rivedere i nostri giudizi.
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