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Risultati da 111 a 120 di 383
  1. #111
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    ??? Molta biomassa egli oceani aperti? Ma sono deserti d'acqua.
    Vado a intuito: l'oceano è esteso in profondità in modo notevolissimo. La terraferma è uno strato molto più sottile (i volatili non so a che altezza massima arrivino). Sai quanto plancton in più, a miliiardi di tonnellate, ci sarebbe col calore che penetra più in profondità negli oceani?

  2. #112
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    Oceano più caldo = luce più profonda = fitoplancton (che produce ossigeno) più profondo, mentre tutti gli strati superiori resterebbero comunque popolati da pesci adattati alle varie temperature. Quindi nel complesso maggiore biomassa oceanica, ovvero carbonio vivente negli oceani e ciclo complessivo del carbonio più pompato, meglio anche per gli alberi e calore maggiore e piogge anche nei deserti, con la vita nella sua massima espressione su tutta la Terra

  3. #113
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    In realtà: se prendiamo solo la grande fascia oceanica tropicale, vediamo bene che le aree con maggior biomassa e iperattività ittica sono quelle...più fresche, caratterizzate da rimescolamento verticale e risalita di fredde acque profonde ricchissime di sostanze nutritive per il fitoplancton, primo anello della catena ecologica e conditio sine qua non. Ad es. la parte orientale del Pacifico.

    Sono della stessa idea di Jadan.
    ~~~ Always looking at the sky~~~








  4. #114
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Personalmente sospetto (ma non è una certezza, specifico) che per il pianeta Terra, non limitandoci quindi alla specie umana e alla sua attuale distribuzione geografica, l'optimum avvenga nel corso delle ere glaciali. Per optimum intendo il massimo di biomassa raggiungibile.
    Credo, cioè, che nelle ere glaciali vi sia più vita (nel senso di ... Kg di vita) che in un'era come la nostra. Anni fa ricordo una discussione col Bassini su questo, non la ripeto. Ma solo per riassumere: nel corso di un'era glaciale perdi le latitudini alte (ricoperte di ghiaccio) che si impoveriscono di biomassa. Ma guadagni molte aree desertiche, che ricevono precipitazioni, guadagni molte aree costiere che col caldo (e gli oceani alti) sono ricoperte (quasi tutto il mare asiatico attorno alla Cina fino all'Indonesia) e, soprattutto, guadagni enormi porzioni di mare oggi deserto. Se infatti le terre fredde hanno meno biomassa di una terra calda (e piovosa, ovviamente), un mare freddo ha molta più biomassa di un mare caldo. Parlo dei mari aperti, non delle rive costiere con le barriere coralline. Questo, ovviamente, è dovuto alle acque calde superficiali che formano una specie di tappo impedendo ai nutrienti di salire dal fondo alla superficie. Là dove i mari sono freddi, di termoclino (tappo) non ce n'è e quelle acque, rimescolate continuamente per tutta la colonna, sono molto più "fertili" di quelle calde. I banchi di krill che costringono le balene ad andarsi a cercare cibo quasi al Polo Nord oggi vivono in aree ristrettissime (in Kmq) del pianeta. Con un raffreddamento dei mari, anche i vastissimi Oceani, oggi veri e propri deserti d'acqua, potrebbero ritornare a vivere con fito e zoo plancton. IN termini di biomassa sarebbero guadagni incommensurabili.

    E quindi credo che questo periodo non sia un optimum per il pianeta. Figurarsi se lo sarebbe con qualche grado in più. Se poi ci mettiamo nei panni di un contadino europeo, è ovvio che, per lui, l'optimum coincida con un periodo caldo. La nostra visione di un mondo glaciale come negativo credo che sia stata in gran parte, e involontariamente, determinata da quegli scienziati tedeschi che, scoprendo che là dove abitavano un tempo era solo ghiaccio, cominciarono a parlare di optimum riferito al caldo. Oggi, con una visione più ampia, forse dovremmo un po' rivedere i nostri giudizi.
    Da qui in avanti, per chi ha voglia di rileggere. Mi era talmente piaciuta, l'argomentazione, che me l'ero salvata!

    ~~~ Always looking at the sky~~~








  5. #115
    Vento moderato L'avatar di Estate
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    Citazione Originariamente Scritto da Marco.Iannucci Visualizza Messaggio
    ma a nessuno sfiora l'idea che magari tenendo caldo il pianeta lo rendiamo più vivibile?. ok è una considerazione provocatoria, ma qualcuno ha idea di quale sia l'optimum climatico medio mondiale? ad oggi le persone vittime del clima "estremo" muoiono a causa di eventi estremi, o a causa di cattivi adattamenti umani? Ad oggi le maggiori spese e consumi energetici mondiali e quindi di risorse del pianeta terra, avvengono per il riscaldamento e non per il raffreddamento delle proprie abitazioni. qualcuno riflette su questo? le vittime di uragani diminuirebbero con buona progettazione. le vittime di inondazioni non costruendo nelle casse di espansione fluviale. Le vittime dei colpi di caldo nelle città diminuirebbero con una progettazione verde delle aree urbane. ricordiamoci anche che il freddo fa piu vittime del caldo. Con il freddo il povero muore, con il caldo si spoglia semplicemente.
    Eh si , non tutti i mali vengono per nuocere. Quà , qualche contadino temerario , riuscirà a fare due raccolti in un anno (frumento a maggio e soia a ottobre)...
    puntiamo ancora a 7 mesi con almeno 1 over 30°C , come nel 2011!

  6. #116
    Vento moderato L'avatar di Estate
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Personalmente sospetto (ma non è una certezza, specifico) che per il pianeta Terra, non limitandoci quindi alla specie umana e alla sua attuale distribuzione geografica, l'optimum avvenga nel corso delle ere glaciali. Per optimum intendo il massimo di biomassa raggiungibile.
    Credo, cioè, che nelle ere glaciali vi sia più vita (nel senso di ... Kg di vita) che in un'era come la nostra. Anni fa ricordo una discussione col Bassini su questo, non la ripeto. Ma solo per riassumere: nel corso di un'era glaciale perdi le latitudini alte (ricoperte di ghiaccio) che si impoveriscono di biomassa. Ma guadagni molte aree desertiche, che ricevono precipitazioni, guadagni molte aree costiere che col caldo (e gli oceani alti) sono ricoperte (quasi tutto il mare asiatico attorno alla Cina fino all'Indonesia) e, soprattutto, guadagni enormi porzioni di mare oggi deserto. Se infatti le terre fredde hanno meno biomassa di una terra calda (e piovosa, ovviamente), un mare freddo ha molta più biomassa di un mare caldo. Parlo dei mari aperti, non delle rive costiere con le barriere coralline. Questo, ovviamente, è dovuto alle acque calde superficiali che formano una specie di tappo impedendo ai nutrienti di salire dal fondo alla superficie. Là dove i mari sono freddi, di termoclino (tappo) non ce n'è e quelle acque, rimescolate continuamente per tutta la colonna, sono molto più "fertili" di quelle calde. I banchi di krill che costringono le balene ad andarsi a cercare cibo quasi al Polo Nord oggi vivono in aree ristrettissime (in Kmq) del pianeta. Con un raffreddamento dei mari, anche i vastissimi Oceani, oggi veri e propri deserti d'acqua, potrebbero ritornare a vivere con fito e zoo plancton. IN termini di biomassa sarebbero guadagni incommensurabili.

    E quindi credo che questo periodo non sia un optimum per il pianeta. Figurarsi se lo sarebbe con qualche grado in più. Se poi ci mettiamo nei panni di un contadino europeo, è ovvio che, per lui, l'optimum coincida con un periodo caldo. La nostra visione di un mondo glaciale come negativo credo che sia stata in gran parte, e involontariamente, determinata da quegli scienziati tedeschi che, scoprendo che là dove abitavano un tempo era solo ghiaccio, cominciarono a parlare di optimum riferito al caldo. Oggi, con una visione più ampia, forse dovremmo un po' rivedere i nostri giudizi.
    Non sono convinto di questo...il cretaceo era caldo e pieno di vita , da quel che si sà
    puntiamo ancora a 7 mesi con almeno 1 over 30°C , come nel 2011!

  7. #117
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    6 anni son lunghi anche in campo climatico...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  8. #118
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    Mah, lo sviluppo della vita si ha con climi caldi e non con climi freddi. Le civiltà sono nate nel medioriente non a Nord.

  9. #119
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    Il focus di Jadan è globale, non antropocentrico.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  10. #120
    gps75
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    Predefinito Re: Situazione climatica allarmante: punto di non ritorno ormai superato?

    Ok, d'accordo, la vita si sviluppa in un contesto caldo e non freddo.... suvvia un pelo di flessibilità

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