Occhio, però: le variazioni indotte dalla circolazione atmosferica sulla temperatura media globale (Tdyn) sono in genere entro 1/6 di grado su base mensile (in più e/o in meno), mentre su scala decennale le fluttuazioni sono di pochi centesimi di grado.
Data for Thompson, Wallace, Jones, Kennedy
~~~ Always looking at the sky~~~
Anche se argomentata un'opinione può essere fuffa.... Ho detto altrove (ritroverò l'intervento) che il mio professore di laurea diffidava dei modelli di previsione e preferiva concentrarsi sulla comprensione dello studio del clima del passato per comprendere meglio il clima futuro. Senza conoscere il contributo naturale è piuttosto difficile stimare il contributo antropico che porta al GW.
Approccio che di fatto condivido.
I modelli, se non tengono conto in modo accurato di gran parte delle interazioni tra i vari gas componenti l'atmosfera, esercizio piuttosto complesso se abbiamo voglia di ammetterlo, rischiano di dimostrare tutto e il contrario di tutto.
Ricordo analisi che portavano da +6 a -1 gradi la variazione di temperatura complessiva, che non vuol dire che la media è un trend in aumento ma che i meccanismi che governavo il fenomeno non sono o ben chiari o ben descritti. 7 gradi di differenza tra max e min nell'analisi è come sparare numeri a caso in sostanza, la probabilità di prenderci è 1 ma la comprensione del fenomeno è 0.
Che poi, a ben guardare, tra lo studio del passato e la modellizzazione alla"IPCC" c'è proprio una differenza d'approccio e di filosofia, a ognuno la sua...
Spero ti basti l'analisi, che non mi frega nulla se condividi o meno, che la consideri fuffa o no, ognuno esprime le opinioni in libertà.
Trovo invece piuttosto maleducato il tuo intervento per chiedermi di argomentare, bastava chiederlo con toni meno presuntuosi, ma ognuno sceglie l'approccio che meglio crede, e anche qui viva la libertà....
L'ultima volta che ho letto uno studio di Judith Lean c'era tra l'altro questo grafico che è agli antipodi con quanto sopra:
ggg.png
How will Earth's surface temperature change in future decades? - Lean - 2009 - Geophysical Research Letters - Wiley Online Library
Ed i modelli sono perfettamente in grado di descrivere l'effetto serra infatti è la forzante meglio nota di tutte nonchè pienamente confermata dalle rilevazioni satellitari dell'AIRS; le differenze sostanziali ci sono tra i vari scenari non di sicuro 7°C di differenza tra i vari modelli a parità di scenario.(che poi in realtà non sono perfettamente identici i forcing imposti neppure nello stesso scenario percui parte del range comunque è dovuto ai diversi forcing ed il grosso delle differenze tra modelli non sono di sicuro legate a come descrivono le interazioni tra i gas...ma ad esempio il feedback dato da variazioni nella copertura nuvolosa dà un significativo contributo allo spread tra modelli)
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Ultima modifica di elz; 01/08/2014 alle 07:29
Convieni con me che l'ultimo grafico va, forzanti naturali comprese, tra una sostanziale pausa del GW a un aumento fino a quasi 4 gradi in 100 anni? una variazione notevole a mio avviso in cui la verità sta ragionevolmente in mezzo.
Non colgo invece l'incongruenza dei grafici con quanto detto da me.
Qui la fonte:
http://www.geo.umass.edu/faculty/bradley/lean1995.pdf
Nel 1995 la stima era 0.51° di aumento della T dal 1860 dovuta alle forzanti naturali e 0.55 dal contributo dell'uomo.
Ma sono diversi scenari con aumenti molto diversi tra di loro nella concentrazione di gas serra, è ovvio che se in un modello si aumenta la co2 di 100ppm e in un altro di 1000ppm ci sarà una grossa differenza nella risposta termica, il range all'interno del singolo scenario sono le aree colorate intorno alle singole linee che sono le medie ensemble.
Queste sono le anomalie mensili prendendo 1 singolo run per ogni modello nello stesso scenario(rcp 6.0):
icmip5_tas_Amon_one_rcp60_0-360E_-90-90N_n_+++a.png
e parte di questo range è semplicemente variabilità interna dato che gli episodi di nino-nina ad esempio avvengono in tempi di versi nei vari run, parte è diversa sensitività climatica in larga parte dovuta a come i vari modelli descrivono i feedback e solo in piccola parte è legata ai diversi forcing radiativi a parità di emissioni.
Ultima modifica di elz; 01/08/2014 alle 08:12
E' ovvio quindi che coprendo un range assolutamente ampio di variabilità si possa affermare con sicurezza che ci sarà un aumento, ma quanto non si può sapere se non con un errore pari a 3-4 volte il valore di aumento stesso.
Questo per me è il punto che rende debole l'approccio, tutto qui
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ma non è un range di variabilità dovuta ai modelli e come descrivono le interazioni tra gas o altro (se lo fosse allora sarebbero inutili) è un range dovuto ai forcing che vengono imposti nei modelli e questo invece è esattamente ciò che si vuole fare per tenere in considerazione tutti i possibili scenari futuri di emissione, qual'è il problema a simulare le temperature globali future nel caso in cui vengano tagliate le emissioni ed in quello in cui invece continuano ad aumentare?
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