[QUOTE=steph;1060578196]Quel capitolo dell'AR5 l'ho letto ma non mi ha convinto: tu dirai che sono ignorante perchè quelle sono deduzioni e conclusioni di gente del campo, ma io ho letto anche paper di illustri climatologi americani che non arrivano a quelle stesse conclusioni e deduzioni...quanto all'innevamento artificiale , senz'altro vero che sia aumentato ma spesso e volentieri NON per mancanza di neve naturale ma semplicemente perchè la neve artificiale è molto più facile da lavorare, crea un ottimo fondo per le piste da sci ed è molto più "resistente" alle giornate con t miti rispetto alla neve naturale perchè molto più secca e meno umida ( ho sciato lo scorso inverno su neve praticamente quasi tutta artificiale ed anche con giornate relativamente miti (sole e t sui 3°/4°C sopra zero) , ed era sempre fantastica...se fosse stata tutta naturale sarebbe stata pappa perlomeno sui versanti esposti....) ...quindi il maggior innevamento artificiale non dimostra che abbia nevicato meno alle quote medie ( 1300/1600 mt) e questo è anche dimostrato , perlomeno per il versante italiano dell'arco alpino , dai dati egli ultimi inverni (tolto l'ultimo) e non solo degli ultimi recenti anni ma direi dal 2000 in poi.
Beh, come sempre nella scienza ci sono critiche e discussioni, ci mancherebbe. Ma c'è anche parecchio consenso sulle basi.
Anche questo è vero, tieni inoltre conto del contesto economico. La domanda di sport invernali, oggi, è diversa rispetto anche solo a 20 anni fa. In molte stazioni sciistiche elvetiche si devono preparare le piste già a ottobre per riuscire ad aprire a novembre, se va bene. E se non riesci a garantire un innevamento sufficiente per almeno 3 mesi, vai in rosso (a meno di diversificare l'offerta e offrire altre alternative valide e sufficientemente attrattive).quanto all'innevamento artificiale , senz'altro vero che sia aumentato ma spesso e volentieri NON per mancanza di neve naturale ma semplicemente perchè la neve artificiale è molto più facile da lavorare, crea un ottimo fondo per le piste da sci ed è molto più "resistente" alle giornate con t miti rispetto alla neve naturale perchè molto più secca e meno umida ( ho sciato lo scorso inverno su neve praticamente quasi tutta artificiale ed anche con giornate relativamente miti (sole e t sui 3°/4°C sopra zero) , ed era sempre fantastica...se fosse stata tutta naturale sarebbe stata pappa perlomeno sui versanti esposti....) ...
Mi sembra un po' strano quello che dici. Per es. in Svizzera negli ultimi 50 anni il livello di innevamento è salito in media di circa 300 metri, coerentemente con l'innalzamento medio annuo dell'isoterma di zero gradi. Ho visto studi incentrati sulle Alpi francesi e austriache che giungevano a conclusioni simili. Per quel che riguarda la Svizzera, tutte le stazioni sciistiche alpine mostrano una significativa diminuzione della durata della copertura nevosa: oggi la stagione della neve inizia mediamente 12 giorni dopo e finisce 25 giorni prima rispetto al 1970. Dunque dura in media più di un mese in meno. E l'altezza massima del manto nevoso su base annua è diminuita in media del 25%.quindi il maggior innevamento artificiale non dimostra che abbia nevicato meno alle quote medie ( 1300/1600 mt) e questo è anche dimostrato , perlomeno per il versante italiano dell'arco alpino , dai dati egli ultimi inverni (tolto l'ultimo) e non solo degli ultimi recenti anni ma direi dal 2000 in poi.
Shorter snow cover duration since 1970 in the Swiss Alps due to earlier snowmelt more than to later snow onset | SpringerLink
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Iop ti parlo dei rapporti Arpav Dolomiti: sulla durata minore dell'innevamento in parte vero (anche se anche lì la variabilità delle annate è notevole: lo scorso inverno a metà marzo non c'era più neve da nessuna parte o quasi a 1500 mt...ma ci sono state annate anche recentemente passate che l'innevamento era ottimo fino a metà Aprile...), sull'innalzamento del limite medio delle nevi, per quanto riguarda le Dolomiti non c'è una univocità probabilmente in dipendenza dell'orografia molto complessa; però è senz'altro vero che l'utilizzo della neve artificiale è molto più legato agli aspetti economici del turismo invernale che ad una reale carenza di neve naturale.
Sui forum amatoriali, Di post come questo, con lo stesso grafico preso dalla stessa fonte, ne ho letti a bizzeffe da almeno 20 anni....
se questi post avessero avuto un barlume di consistenza "realistica" oggi non si parlerebbe più di riscaldamento globale.
Certamente venti anni fa...ricordo che si diceva che i successivi 5,10,20 anni ci avrebbero detto molto di più sulla natura complessa del riscaldamento globale...e chi sosteneva questo sentiva, sperava in cuor suo che il GW sarebbe stata una grossa bufala a carattere temporaneo...
Ecco credo che gli anni trascorsi ci abbiano detto tantissimo, forse più di quello che temevamo.
Restare immutabili alle posizioni di 20 anni fa (allora giustificabili)..e tralasciare la grande mole di dati che questo ventennio ci ha consegnato sotto tutti i punti di vista (termometrici, ecosistemici, meteorologici, glaciologici..) mi sembra un po' voler insistere a non digerire e metabolizzare una realtà che proprio non piace
my web site: http://www.anguillara-meteo.com con webcam live streaming
Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Solo a me non sembra tanto "stabile"? (e nota che ho preso i dati dell'HadCRUT, il dataset notoriamente più "conservativo"):
tempts_decadesearly_2015_global.jpg
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A parte che dal 1950 in avanti non si vede nessuna correlazione, c'è da dire che quel grafico della TSI ricostruita è vecchio (Lean et al. 1995). In 22 anni ci sono stati numerosissimi altri aggiornamenti e uno dei più recenti è questo:
[1601.05397] The Impact of the Revised Sunspot Record on Solar Irradiance
Reconstructions
Schermata 2017-08-17 a 01.35.17.png
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