4° giugno più caldo a pari con il 2018 per le era5, +0.39°C sulla 81-10/+0.21°C sulla 91-20
Notevole il dato europeo con il secondo giugno più caldo, ma ancora più notevole è il podio dei giugno più caldi in Europa in cui figurano gli ultimi 3 anni
1° 2019
2° 2021
3° 2020/1999
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Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
http://climarimini.altervista.org/index.html
Terzo giugno più caldo per la NASA a +0.45°C sulla 81-10 (+1.14°C sulla pre industriale)
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Mese da record per l'emisfero nord a pari con giugno 2019
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Mentre di gran lunga record considerando solo le terre emerse del nostro emisfero
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Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
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Reality check...
Si ritorna a livelli pre 2015 o appena superiori (ma statisticamente indistinguibili) rispetto al periodo 2000-2015.
Non si vuol sminuire il problema. Si vuole invece non sviare l'attenzione da problemi ancor più gravi e cioè che questo pianeta ha una superficie finita e questo modello di sviluppo con tutte le tecnologie che puoi inventarti è di gran lunga insostenibile di qui a 20 anni. La CO2 è una piccola parte del problema. Altro che transizione ecologica...basare tutto sulla CO2 (ammesso poi di riuscire a fermare l'incremento) è totalmente ridicolo.
Se non si cambia radicalmente il nostro stile di vita e soprattutto le nostre priorità di vita parlare dei cambiamenti climatici e basta è uguale a pettinare le bambole. Chi ha responsabilità sa benissimo che non cambiare questa concezione significa essere ipocriti e pensare solo al proprio tornaconto immediato (ma fino a quando?). Papa Francesco è uno dei pochi se non l'unico ormai ahimè, voce nel deserto, a rimarcare questi aspetti oltre che quello climatico. Anche gli ambientalisti sembrano ormai inebetiti da questa propaganda battente e anche loro pensano quasi solo alla CO2 come se mari fiumi e montagne non esistessero. L'avvelenamento dei mari e della terra l'erosione dei suoli, la deforestazione, le iniquità crescenti tra il sud e il nord del pianeta, le multinazionali che spadroneggiano e devastano gli angoli più remoti di questa perla che è il nostro pianeta.
Mi scuso per lo sfogo ma visto che non c'è nessuno a parlarne ne parlo io. L'emergenza COVID non ci ha insegnato niente, e ripartiamo tutti armati di buona volontà in nome del dio della crescita economica... Parlare dei gas serra va bene ma parlarne come se fosse IL problema significa non voler risolvere il problema ambientale.
Già, l'emergenza coronavirus insegna che uno stile più saggio e più lento sia ideale rispetto all'era consumista super veloce con cui si viaggiava fino al 2019. Il principio di azione e reazione insegna anche il mondo non può essere tutto delle rinnovabili, i gas serra sono l'ultimo problema di questa società, se non si smuove la cara ed estinta coscienza umana.
Sono almeno 20 anni che dico queste cose.... Parlare solo di climate change e di CO2 è ridicolo e serve solo a nascondere tutte le merdate perpetrate dal genere umano... Ho sempre detto della necessità di scindere il problema (vero e grandissimo) del rispetto ambientale da quello ( vero ma forse meno importante) del GW... MA niente, si continua coi proclami, vedasi la tragedia tedesca laddove un evento estremo che poteva capitare a prescindere dal GW e che è sfociato in tragedia esclusivamente per colpe umane, viene pedissequamente citato come provocato dal GW.... Sono stufo di parole, di simposi, di chiacchiere, tutta fuffa inutile... O cambiamo il nostro stile di vita o il covid sarà solo l'inizio di una lunga serie.
Senza andare OT, io credo che la pandemia da covid e le restrizioni atte a giustificare con la morte uno stile di vita più blando rispetto al precedente serva per ridurre i consumi di energia a livello globale.
Sappiamo che la produzione di energia elettrica mondiale deriva per la stra grande maggioranza dalla combustione di combustibili fossili.
La società moderna poggia le sue fondamenta dalla combustione di combustibili fossili per procurarsi energia elettrica atta a servire tutta la società.
Basta semplicemente pensare che una volta privati dell'energia elettrica non potremmo più riscaldarsi in inverno, raffreddarci in estate, produrre cibo per tutti, svolgere una benché minima produzione di una qualsiasi cosa per ogni bene materiale, servirsi di un ospedale per curarsi di un cancro o dal dentista per curarsi un dente, depurare l'acqua o guardare la tv, prender il treno, il tram, la metropolitana o telefonare e addio a tutte le tecnologie conosciute e sfruttate per trovar agio nella vita e nella natura...aspettative e durata della vita media dell'individuo molto ridotte rispetto ad oggi..
La produzione di energia elettrica mondiale dipende dalla quantità di petrolio disponibile.
Perciò senza il petrolio, passeremo in tal caso al cavallo e il salto addietro sarebbe di almeno due secoli.
Detto questo la pandemia da covid e gli allarmi su crisi climatiche annesse e connesse con la combustione di combustibili fossili serve proprio a ridurre il consumo di petrolio per far durare di più la nostra civiltà con tutti gli agi e vantaggi annessi e connessi.
Più poveri, più lenti , meno consumi, ma salvi dall'oblio per un altro po'...
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