Hai ragione, sono un po' ottimistico, però se l'obiettivo è ridurre le emissioni totali del 55% entro il 2030 e arrivare a zero entro il 2050 (obiettivi dichiarati dell'UE) la parte più "facile" da realizzare dovrebbe andare con una tempistica decisamente più rapida.
Nel grafico sono dati globali, nel mix energetico italiano le fonti a bassa intensità di cabonio sono già vicine al 50% (e le zone più indietro al momento sono le isole, dove sole e vento non mancano).
In Europa occidentale e USA, a cui mi riferivo, gli obiettivi di decarbonizzazione sono tali che l'energia elettrica dovrà essere a zero combustibili fossili o quasi entro quella data (negli USA è un obiettivo esplicito), sono Paesi che hanno le risorse per raggiungere questo obiettivo.
Il fotovoltaico dovrebbe essere limitato a tetti e parcheggi, gli spazi dove mettere i pannelli senza sottrarli alle campagne non mancano. Ma sei sicuro che siano 890 ettari, quasi 10 Km²? Equivalgono a circa 1 GW di potenza installata, sarebbe il 5% di tutto il fotovoltaico installato in Italia, con una estensione così probabilmente producete più dell'intero fabbisogno del comune.
Ultima modifica di snowaholic; 20/07/2021 alle 11:49
La matematica non è estremismo ambientalista. E non mi ritengo un estremista ambientalista, solo uno che guarda alle cose come stanno. Magari ci fosse chi parla di decrescita....sono stati tutti messi al bando. La crescita deve essere solo nella direzione di aumentare i network che ci consentono di vivere bene e in equilibrio con l'ambiente. Nessuno si è scandalizzato di veder ridurre le dimensioni del proprio cellulare a favore di una maggiore potenza di memoria e di capacità di informazione, Stessa cosa dovrebbe avvenire per il resto...è così terribile?
Ma quello che volevo sottolineare è che finiranno prima le terre coltivabili e in generale le risorse su cui poggia il nostro sostentamento PRIMA che si esauriscano le risorse petrolifere. Se continuiamo di questo passo, dovremo affrontare una crisi dopo l'altra che genererà sempre più ingiustizie sociali e guerre. Non sarebbe meglio cominciare a invertire la rotta e cestinare l'idolatria del PIL e della crescita al più presto? E' chiaro che questo andrebbe fatto in modo graduale, ma non troppo. E' l'intelligenza dei sistemi e le reti di informazioni che ci consentiranno di fare questo. Qualcosa è già abbozzato nel piano di transizione ecologica, ma poi quando senti al TG che la produzione petrolifera deve essere aumentata (dopo che magari hanno fatto l'ennesimo servizio sui cambiamenti climatici dicendo che bisogna fermarli), capisci che non si vuol far le cose seriamente quando si parla di ambiente e quindi poi in definitiva di noi stessi...
E' un problema di coscienza. Molti a questa hanno deciso di abiurare, in nome di un materialismo e di un solipsismo antiquato cui la fisica moderna stessa ci dice di dubitare...
Sì, sono 890 ettari (Il fotovoltaico cancella 890 ettari di campagna) e in Puglia in totale sono 4600 ettari stando sempre a quell'articolo. L'impatto del fotovoltaico sulle campagne è stato anche oggetto di dibattito negli scorsi anni.
Era anche in ipotesi l'idea di installare presso la diga foranea del porto (lunga 2 km) un impianto per produrre energia sfruttando le onde, altra grande fonte di erosione dopo il vento delle mie coste.
Io mi auguro davvero riusciremo a giungere a zero emissioni per la produzione di energia elettrica nel 2035, ma ne dubito per i motivi che ho esposto. Ad ogni modo non la vedrei come una sconfitta, sono certo che la quota di energia prodotta da fonti non fossili aumenterà nei prossimi decenni con il progredire delle tecnologie.
Beh, allora voi siete la prova di quanti pannelli servono per alimentare tutto con il fotovoltaico, siete già rinnovabili 100% (e se non ho sbagliato i conti potreste alimentarci anche tutte le automobili dei brindisini e avanzerebbe ancora qualcosa).
Però non assimilerei i pannell fotovoltaici ai terreni cementificati, non sono terreni impermeabilizzati e in futuro i pannelli si potrebbero spostare senza problemi.
Brindisi ha una posizione strategica per le rinnovabili, anche l'idea delle onde non è male.
Avevo visto anche un progetto per un'isola galleggiante di pannelli dalle vostre parti, che avrebbe il vantaggio di tenere più alta l'efficienza dei pannelli anche nei momenti più caldi.
Devo ammetterti che mi ha "sconvolto" il venire a conoscenza che il 5% del fotovoltaico italiano è prodotto a Brindisi! E dire che sono in progetto altri impianti che stanno sollevando forti polemiche persino tra gli ambientalisti per l'impatto che avrebbero sulle campagne. Io personalmente non so che posizione assumere, ci sarebbe da capire prima se avrebbero conseguenze su fauna e flora della zona, ma non penso. La "guerra" è anche economica, molte società che le finanziano sono del Nord e non locali. Ti descrivo il panorama delle critiche.
Simili critiche ci sono anche sull'eolico (conseguenze sugli uccelli), i parchi eolici sono anche brutti paesaggisticamente.
Comunque l'Italia ha grandi potenzialità, è certo. Sta solo nel saperle sfruttare. L'idea di sfruttare l'energia dalle onde è interessante, non so quanto produrrebbe un simile impianto, e in Italia al momento non ne esiste nessuno, quello di Brindisi sarebbe il primo. Se produce bene si potrebbe installare simili impianti in diverse zone, e anche in mare aperto. Si potrebbero creare in mare delle piattaforme con pale eoliche, fotovoltaico e impianti cimoelettrici.
Condivisibile la tua seconda riflessione, e questo genera ulteriore preoccupazione e la necessità di impedire che anche i paesi in via di sviluppo operino i nostri stessi errori, pur naturalmente in una prospettiva di vero sviluppo in maggior equilibrio con l'ambiente.
Il primo punto: sarebbe estremamente ottimista la prospettiva alla guerre stellari! Anche divertente sotto certi aspetti...
Ritengo più probabile che se si continua così (e dico SE) facendo finta che è tutto ok, penserei ad una versione aggiornata dell'isola di Pasqua. Qualche fighetto miliardario tenterebbe di andare su Marte, ma dato lo stato di disgregazione della società in quel momento, non sarebbe sufficientemente supportato da tutti gli apparati organizzativi e tecnologici necessari per una simile impresa, ergo farebbe una brutta fine. Ovvio che io mi auguro non succeda ma spero che scrivendo queste cose qualcuno si informi meglio e capisca che così proprio non si può andare avanti.
L'unica è una transizione graduale a sistemi meno impattanti che utilizzino tecnologie di sistema più che innovazioni tecnologiche vere e proprie (di quelle già siamo pieni). Ma l'obiettivo di contenere il nostro impatto in termini quantitativi e poi ridurlo rimane fuor di dubbio l'obiettivo primario.
C'è molto lavoro da fare anche in termini di propaganda, perchè vedendo il tenore delle risposte datemi (e dei silenzi) si arguisce che la parola "crescita" ha assunto un valore che va oltre il suo significato puramente letterale. E' una specie di credo moderno (anche se ormai vetusto e consunto per la verità), guai a metterlo in dubbio!
Le soluzioni per uscire da questo vicolo cieco non ce le ha nessuno ma vanno trovate, soprattutto gli economisti e i tecnocrati (quelli ancora con un lume di coscienza) le trovino, e in fretta!
Alcuni siti interessanti, io stesso ancora mi sono mosso poco a fare ricerche sul web. Il Giappone è all'avanguardia nel campo delle tecnologie dei sistemi, essendo stato per anni in depressione economica perchè in concorrenza con la Cina, ma ora le cose stanno cambiando. Anche la loro mentalità così diversa dalla nostra può essere di aiuto al resto del mondo e a tutto l'occidente.
Growth Is Unsustainable.:The Dilemma of Economic Growth|Institute for Studies in Happiness, Economy and Society
Institute for Studies in Happiness, Economy and Society
Post Growth Institute
Questo anche nella prospettiva di avere inverni più freddi e nevosi rispetto ad ora!
5% era un numero buttato lì, probabilmente è più un 4% scarso visto che la Puglia ha quasi il 20% della produzione e dall'articolo che hai postato sembra che brindisi sia un quinto della superficie pugliese. Non cambia molto comunque, visto che siete poco più dello 0,1% della popolazione italiana.
Impatti negativi del fotovoltaico su flora e fauna mi sembrano assurdi, più che altro sono spazi sottratti all'agricoltura. Però sono gli agricoltori che vendono i terreni a chi costruisce gli impianti, probabilmente perché sono poco redditizi come terreni agricoli (magari perché non irrigabili). Bisognerebbe trovare un equilibrio a livello locale su queste installazioni, ovviamente sfruttare la superficie marina avrebbe molti vantaggi ma anche costi maggiori.
Visto che oramai gli ultimi messaggi sono OT, mi allaccio anche io con una mia piccola riflessione personale.
Ho il fotovoltaico sul tetto di casa, 4,3KW, installato nel 2010 con un buon premio produzione che mi permette di ammortizzare la spesa entro i prossimi 3 anni, poi è tutto grasso che cola per i prossimi 7.
Ho tutti gli elettrodomestici classe A, A+ ecc... in funzione il più possibile di giorno....
Ho il tagliaerba a filo e la rasaerba a batteria elettrica che ricarico di giorno
Infine da ottobre scorso un'auto elettrica che ricarico con wallbox a casa, volendo, a costi irrisori di notte, e gratis (con contributo) di giorno.
Il tutto è praticamente sufficiente, con un pò di attenzione, per tutti i bisogni della casa e di spostamento.
SE si vuole, si può fare molto, tantissimo.
Manca infomazione, istruzione. e soprattutto voglia di investire in prospettiva.
Il cambio di mentalità alla gente non è compito mio, ma di altri, a cominciare dalla scuola, con gli esempi....
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