Non mi pare proprio quello il "problema" tutte le aree "fredde" e coperte da neve adesso o nel passato venivano lette benissimo ... la siberia in inverno e' completamente bianca, sempre. Le variazioni avvengono solo alle latitudini + basse. I dati in ogni caso sono disponibili solo dal 67 (Rutgers University), e dal 79 con il satellite, quindi le letture dal 79 sono identiche ... e non mi pare che ci siano grandi variazioni con i pochi anni precedenti ....
Invece appare del tutto evidente che la cosa dipende dai quadri medi AO, infatti gli anni contraddistinti da AO+ risultano con meno estensione, ieri come oggi, quelli con AO- mostrano estensioni maggiori (notare come gli anni 90 abbiano media bassa, anni 2000, 60 e meta 80 alta, in sincro con la AO, come e' ovvio) .... la maggiore disponibilità di vapore puo' solo portare a maggiore scioglimento durante la stagione assolata e in zone dove nevica magari qualche cm in + ma non fa prendere lucciole per lanterne ai satelliti !
Il meccanismo che hai descritto non l'ho mai visto condividere da nessuno, magari metti qualche link x appoggiare la tua tesi, e comunque il 90% dei dati disponibili e' stato preso nell'era del satellite, dal 67 al 78 non mi pare che mostrino niente di strano (anzi molti sopra media come e' giusto x gli anni 60) , quindi c'e' poco da discutere i dati sono quelli, inverno e autunno con trend di aumento, primavera e estate in diminuzione, quindi appare evidente che la stagione "assolata" ha un ruolo forte ... gia detto a Marco Temperature globali (insolazione netta, qui ha senso anche il vapore, black-carbon).Generalmente gli scettici con cui ho avuto modo di interloquire su questo tema non danno molta importanza, anzi direi quasi nulla, al dato NH nivometrico invernale. Anzi sul meccanismo da me descritto c'è ampia veduta di consensi.
Ultima modifica di Sandro58; 25/10/2015 alle 17:04
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Non avevo capito chi e' Climavariante, utente col quale ho chiuso ogni discorso su altro forum .... quindi non intendendo riprendere alcun contatto e tantomeno polemiche, (sarebbe polemico xche' non condivido praticamente niente di quanto ha detto sulla problematica buttandola li senza nessun conforto di dati o studi, come ha sempre fatto ... ) vi lascio ai vostri discorsi.
Ti lascio, siccome a me piaciono poco le chiacchiere a fantasia e mi interessa parecchio la realtà dei dati, la comparazione tra la pressione di vapore (CRU) alle latitudini 50-30° N asiatiche, le terre che maggiormente impattano sulle variabilità di estensione nevosa invernale, e le estensioni invernali euroasiatiche:
wpress-asia.jpg
Da questo si evince che c'e' stato aumento dal 67 all'immediato post 98 e poi un discreto calo che pare ancora in atto .... nel periodo di maggiori punte di pressione di vapore, anni 80-90, si notano anche le medie + basse di estensione delle nevi euro-asiatiche, di contro negli anni 60 primi 70 si hanno buone medie di estensione ma bassi valori di VP. Negli anni 2000, nonostante il calo in VP, abbiamo avuto medie di estensione molto elevate. Insomma non c'azzecca granche' il vapore disponibile, non certo x quelle terre e non in inverno.
Non e' quello il problema, se noti proprio negli anni 90 si hanno minimi di estensione nonostante parecchio vapore disponibile .... la AO era mediamente positiva, come nel 2007, minimo di estensione .... non mancano anche qui le eccezioni anche xche' le figure AO possono avere risvolti retrogradi bassi a volte persistenti.
Ciao Marco
P.S. come PW (precipitable water, sulle zone asiatiche tra 50 e 30°N) la cosa e' assai + scarsa come relazione, anche se la reanalisi non e' affidabile x i dati precedenti il 79:
climindex.93.48.248.177.298.5.26.7.png
Ultima modifica di Sandro58; 26/10/2015 alle 13:45
ma no, ti pare se si scompongono per così poco.
anzi, con un po' di fortuna (loro, e di tutti noi) dopo questa impennata, chissà mai, potranno ricominciare di nuovo a tirare linee orizzontali o perfino in discesa (il GC!!!) per qualche tempo! E in mancanza di meglio ci sono sempre i dati truccati, i valori rimaneggiati, e il solito repertorio di neghisterismi vari
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
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Ultima modifica di Climavariante; 26/10/2015 alle 16:47
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