"Una NAO persistentemente negativa può favorire il wave break del VPS ed indebolirlo con conseguente predisposizione del pattern AO-, introducendo così una sorta di feedback che si ripercuote sul segno della stessa NAO e sulle SSTA atlantiche."
non saprei ne potrei dirlo dato che lo sono. E' possibile che tu abbia ragione ma questa mia avversione come dici tu ha una radice più profonda e riguarda il mio amore per la natura e vedere come una nota stonata si aggiunga ad altre note stonate. Di sicuro il pianeta è malato e questa è un ulteriore nota negativa che si va ad aggiungere a tante altre. Spero almeno che questa pandemia ci insegni qualcosa così da cambiare il più rapidamente possibile il nostro modello (sbagliato) di sviluppo.
Chiaramente i pronostici e modelli, non c'è nemmeno da chiederselo secondo me.
L'avere a cuore il pianeta serve come vessillo di facciata, da cui esce la preoccupazione (teorico-parossistica) e l'ammirazione (sempre teorica) rispettivamente per il clima che cambia (+ gli annessi modelli climatici) e per le vecchie medie 1961-90 o 1951-80.
Nella pratica invece contrario, si delineano a mio avviso due approcci dominanti che ho avuto modo di osservare negli anni, spesso anche sovrapposti:
1) prediligere che i mesi chiudano costantemente sopra le medie di riferimento, in quanto eventuali coincidenze o controtendenze rispetto alle stesse potrebbero costituire argomentazioni per negazionisti, glacialisti e compagnia;
2) prediligere che i mesi chiudano costantemente sopra le medie di riferimento per una sorta di rassegnazione estrema che finisce per sposare in toto la caldofilia, dato che è previsto il rigetto di ogni coincidenza o controtendenza in quanto, nel trend in cui siamo e di fronte al destino che abbiamo, non sarebbero rilevanti in alcun modo.
Nonostante l'evidente discrepanza, le due facce si corroborano a vicenda continuamente, in quanto la teoria legittima (tramite le crociate antibufale) ed autorizza (illustrando il trend) entrambi i punti della pratica, i quali nella teoria trovano una degna guida, fondata su come il clima dovrebbe essere e come lo stiamo modificando (v. modelli e medie storiche) e dovremmo smettere di fare.
E' un groviglio indistricabile e soprattutto inattaccabile, contro il quale hai torto da ogni angolazione, anche se ne resti fuori (reato di neutralità, atarassia e quant'altro).
Sul resto del tuo post non so esprimermi, perché la Nina è titubante e partita in ritardo, non so quanto lag ci voglia prima che agisca (avevo letto 3-5 mesi, possibile?) ma penso che dopo anni di calura come questi si sia dilatato, quindi aspetto a trarre conclusioni.
Certo è che sono avvilito pure io al momento.
Personalmente direi di aspettare un attimo a vedere gli effetti della Nina. L'anno prossimo secondo me sarà decisivo, soprattutto bisogna vedere quanto dura la fase di Nina.
Condivido l'amaro in bocca, purtroppo, anche se ancora ripongo la speranza che le cose tornino un minimo nel livello di decenza se non altro per quanto riguarda la stagione invernale.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Buonanotte. Il modello di "sviluppo" basato sullo spreco di risorse e sul pensiero unico keynesiano, insegnato nelle facoltà di economia (da cui sono uscito io stesso quindi lo so bene), del consumare come qualcosa di benefico e utile all'uomo e alla sua vita, è oggi nelle parole di tutti gli intellettuali più ascoltati purtroppo, con la conseguenza che i media non fanno altro che ripetere: "bisogna stimolare i consumi !!". Come se le risorse del pianeta fossero infinite e la ricchezza si potesse mai creare consumando ciò che si ha a disposizione. Vabbe, non voglio andare troppo OT che è meglio va.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Concordo con la tua analisi...solo che ora devo ammettere (io si con vera amarezza) che le proiezioni, sebbene con ritardo, seguito però da improvvisa accelerazione, si stanno rivelando fondate. Sulla Nina anch'io ero paziente, considerando i consueti ritardi, ma questa ennesima risalita della T globale è stata un pò la goccia che ha che ha fatto traboccare il vaso con relative mie esternazioni. Fino a un paio di anni fa sembrava che il quadro fosse ancora spiegabile malgrado tutto, ora sembra che qualsiasi cosa succeda provochi al netto un rialzo del quadro termico globale. La Nina dovrà necessariamente abbassare di qualche decimo il bilancio termico (I hope) ma se c'è così tanta resistenza a scendere, mi chiedo cosa succederà quando le condizioni saranno verso una nuova fase di Nino o di nuovo forcing solare. Insomma, quel che mi preoccupa è il climate shift post El Nino 2015 , che se confermato in questi termini, è stato di grandezza circa doppia rispetto a quello post El Nino 98. Gli inverni USA o est ASIA rimarranno ancora a lungo, ma che fine faranno i nostri inverni Europei?
Beh se lo vuoi sapere, lo sconforto viene proprio dal fatto che ormai la fase critica di dissipazione del surplus di calore in artico dovrebbe ormai essere alle spalle...per carità un pò di ritardo può starci ma visto l'andazzo non nutro grandi speranze circa un ridimensionamento del quadro termico globale. Almeno prima remava dalla nostra parte l'incremento dello snow cover, ora manco quello! Infatti, l'unica possibilità di una stasi invernale del GW sarebbe lo sviluppo di adeguati pattern continentali, come in effetti spesso si è verificato negli anni 2000 sul comparto euroasiatico almeno fino al 2013.
Si concordo, con le migliori condizioni si potrà avere almeno un rallentamento del trend. Diciamo che le ultime proiezioni mostrano un aumento ti temperatura fino a 3° entro fine secolo e mi sembra coerente con il trend attuale
Quindi scarto previsioni assurde a 6° e anche ere glaciali imminenti
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