L'effetto della nina sarà più evidente a partire da gennaio in poi, il 2021 è praticamente certo che sarà sotto agli ultimi due anni (mentre non ci giurerei sul 2018... dipenderà dalla variabilità meteorologica, dall'artico, e da come proseguirà l'enso)
Il riscaldamento di novembre è dovuto ad un mix di amplificazione artica eccezionale (conseguenza dell'estate 2020 eccezionale in artico) e di AO/NAO+ che hanno tenuto alte le temperature sui continenti. E ovviamente dal trend di fondo legato al grosso accumulo di calore in atto che ha accelerato in quest'ultimo decennio, ma quello agisce su scale di anni non è il responsabile della variabilità dei singoli mesi (ESSD - Heat stored in the Earth system: where does the energy go?).
Questa accelerazione è ben visibile ormai da molti anni sull'heat content oceanico che rappresenta un buon 90% del GW, dunque non è certo una novità, anzi mi avrebbe stupito non vedere una accelerazione anche nel riscaldamento di superficie. E proprio questo accumulo di calore così rapido mi rende difficile pensare che nonostante la nina più intensa si possa andare particolarmente sotto ai valori del 2018 l'anno prossimo in superficie (con un po' di impegno ci potrebbe provare eh).
heat_content2000m (3).png
glbtmp.PNG
Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
http://climarimini.altervista.org/index.html
Se parliamo di energia in senso stretto, questa non è variata di molto rispetto agli ultimi 30-40 anni, le ultime ricostruzioni danno anzi un aumento in terimini di background durante i minimi...ciò non toglie che mi sarei comunque aspettato (e questo forse c'è stato, almeno fino a poco fa) un contributo legato ai pattern, specie nel semestre freddo....
Io credo che l'accelerazione degli ultimi anni sia anche oltre quello che è il reale trend, per cui a mio parere seguirà una fase attorno a questi valori con una crescita presente ma più lenta che nel decennio scorso fino al 2030. Parere mio.
io mi riferisco puramente al fatto che ogni corpo accumula energia interna quale somma tra quella potenziale e quella cinetica ( lavoro = calore )
gli oceani ricoprendo il 71 % della superficie terrestre e avendo una concentrazione molecolare maggiore sono il nostro serbatoio calorifico
se l'attività solare aumenta..
aumenta l'energia potenziale accumulata e diminuisce quella cinetica in quanto la somma deve essere sempre costante
e viceversa
dagli inizi degli anni 80 l'attività solare è andata mano a mano calando e gli oceani si sono riscaldati di conseguenza passando il calore all'aria e modificando la circolazione generale
a parer mio
quando l'attività della nostra stella comincerà ad aumentare cominceremo a osservare anomalie negative oceaniche
Mah...quello che posso dire è che con l'attività solare bassa generalmente prevalgono i big event di El Nino per cui una parte del calore oceanico potrebbe essere ceduta all'atmosfera...il meccanismo compensatorio operato dall'ENSO regola gli sbilanci energetici, in realtà secondo me accelerando i processi termodinamici verso l'equilibrio. In questa fase climatica il calore rilasciato dagli oceani viene a quanto pare dissipato in misura minore rispetto al passato a causa dei GHG e questo potrebbe aver determinato un ulteriore aumento di temperatura. Anch'io penso che una ripresa dell'attività solare potrebbe almeno in prima istanza abbassare leggermente le temperature degli oceani, per questioni legate alle dinamiche di circolazione generale e all'ENSO. Se poi questo significhi qualcosa dal punto di vista termodinamico in senso assoluto, non saprei. Vero è che qualsiasi trasferimento di calore implica l'insorgenza di moti convettivi e di conseguenza questo potrebbe generare un incremento dei moti verticali e quindi dell'upwelling.
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