E' abbastanza curioso, (ammetto che ho letto solo l'introduzione ele conclusioni), lo studio, come quello della NASA, dice che le emissioni di aerosol sono stati modesti, ma nelle conclusioni affermano che hanno bilanciato l'effetto del vapore acqueo. Forse non ho capito io.
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
l'albedo di superficie è stimato contribuire un +0.15 W/m2 al decennio su un totale di 0.7, il grosso dell'incremento della radiazione solare assorbita è dovuto ad un rapido aggiustamento della copertura nuvolosa ai forcing radiativi (inclusa la co2) e ai feedback, il problema è che il trend era già grosso ed è ulteriormente aumentato.
Ultima modifica di elz; 10/01/2024 alle 20:18
la nina triennale è avvenuta senza un precedente forte episodio di el nino come negli episodi degli anni '70 e più recentemente 1998-2001 e senza una grossa anomalia nell'heat content, numerosi studi hanno individuato le potenziali cause che hanno sostenuto questo episodio al di fuori del pacifico tropicale alcune delle quali sono insolite.
Al contrario dell'episodio del 1998-2001 in questo caso è stato fondamentale il mantenimento delle esterlies in superficie più che le anomalie subsuperficiali, il trend osservato nel pacifico negli ultimi decenni con uno spostamento dello stato medio verso la nina stà rendendo questi episodi di la nina multiannuali più probabili anche senza un grosso el nino antecedente:
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Le anomalie extratropicali nel pacifico (modi meridionali) hanno contribuito al ritorno della nina:
Extratropical impacts on the 2020–2023 Triple-Dip La Nina event - ScienceDirect
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Fasullo 2023 individua l'impatto degli incendi in australia nel 2019-20 come un contributo all'inizio e mantenimento della nina con un forte impatto in particolare sul sud-est del pacifico:
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The observational estimate of direct radiative forcing at the surface from the Australian wildfires was estimated to be −3.0 W m−2 from 25°S to 60°S in February 2020, a value consistent with CESM2 simulations
-Hasan mostra il ruolo dell'episodio dello iod+ del 2019 e successivamente dell'atlantico tropicale nel sostenere le esterlies:
La nuova serie dell'heat content IAP sembra essere un po più consistente con i dati del ceres, il risultato finale è lo stesso ma c'è più accumulo a partire già da fine 2016 dopo el nino.
gli ultimi due mesi hanno avuto un calo dell'ohc ma a dicembre rimane comunque ancora ai livelli di fine la nina.
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l'anomalia nell'atlantico tropicale è calata solo di un paio di decimi dal picco estivo ed è ancora ben presente, l'unico episodio di el nino con caratteristiche simili a questo è il 1877-78, i dati sono molto meno attendibili (con grosse fluttuazioni mensili che potrebbero non essere del tutto corrette) ma apparentemente è stato un episodio più intenso di questo ed accompagnato da un episodio di iod+ molto forte a fine 1877 e da un atlantico tropicale con forti anomalie positive che rientrarono solo ad ottobre 1878 e del tutto a inizio 1879.
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Climate and the Global Famine of 1876–78 in: Journal of Climate Volume 31 Issue 23 (2018)
l'incertezza è molto maggiore, è possibile che sia stato simile agli altri grossi el nino
How Significant Was the 1877/78 El Nino? in: Journal of Climate Volume 33 Issue 11 (2020)
Nel nord atlantico il trend è iniziato alle medie latitudini fin dal 2015 (quando inizia l'aumento della EEI) e si è espanso a latitudini tropicali negli ultimi anni, ancora non chiari i driver ma quella riduzione degli aerosol dal sahara appare essere troppo piccola per giustificare questa anomalia; nell'oceano atlantico è anche aumentata la salinità rispetto agli altri oceani, potrebbe indicare un ruolo per la circolazione oceanica.
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l'anomalia in antartide potrebbe essere legata alle anomalie sub superficiali (la persistenza di bassi valori post 2016) oltre che alle anomalie nei venti specifiche di quest'anno:
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fino al 2015 il trend all'aumento dei ghiacci marini era consistente con l'impatto della fusione glaciale + venti da allora anche in questo caso è avvenuto qualcosa di anomalo:
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Ultima modifica di elz; 19/01/2024 alle 18:44
gli aerosol emessi dalle navi sono una piccola frazione del totale anche se probabilmente sono più efficaci è comunque più plausibile che sia la riduzione sulle aree di terra a contribuire al recente aumento delle t globali fin dal 2013; l'attuale stima è che gli aerosol riducano le t globali di circa 0.5° ma con grosse incertezze nell'impatto indiretto sulle nuvole. Potrebbe essere realisticamente fin verso 1°C, sopra questo valore diventa difficile giustificare l'andamento delle temperature del secolo scorso.
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