Che l'optimum olocenico fosse più caldo di oggi è tutto da dimostrare, la maggior parte dei proxy inclusi i ghiacciai sono perlopiù sensibili alle temperature estive e nel corso dell'olocene i moti orbitalici hanno ridotto la radiazione solare estiva alle alte latitudini ma allo stesso tempo è aumentata in inverno; un proxy sensibile alle temperature invernali in siberia mostra infatti un trend opposto con la prima parte dell'olocene che è anche la più fredda, oltre a questo diverse aree subtropicali erano più umide e fresche.
http://www.nature.com/ngeo/journal/v...id=NGEO-201502
Ed il fatto che sulle alpi si trovano manufatti di 5000-6000anni fa che non sono mai stati esposti a lungo all'aria (ne che possano essere stati inglobati dai movimenti glaciali in aree come lo Schnidejoch) in zone che rispondono alle variazioni climatiche su scala sub-decennale e nonostante il declino nell'insolazione estiva è indicativo di quanto anomale siano le temperature attuali.
Ice-borne prehistoric finds in the Swiss Alps reflect Holocene glacier fluctuations - Grosjean - 2007 - Journal of Quaternary Science - Wiley Online Library
Qualche anno fà sembrava che fossimo destinati ad avere sempre nao negativa e che le il vortice polare fosse in crisi a causa della perdita di ghiacci artici, pochi anni dopo siamo a 3 inverni(djfm)/4 di nao ben positiva e con un record positivo quest'anno per la stagione invernale...dice molto su quanto rapidamente possano variare i pattern e su quanto poco si possa attribuire pochi anni/singoli eventi ad una specifica causa.
Le temperature ovviamente raggiungono facilmente nuovi record complice il trend di lungo termine al riscaldamento ma per il resto la variabilità interna può influenzare i trend anche su lunghe scale temporali, pochi anni non sono irreversibili, ad esempio il numero di giorni di blocking/100 anni nel nord atlantico è calato di 7 dal 1920 al 2005, questo valore è in linea con le medie ensemble dei modelli ma le singole simulazioni che differiscono solo per lo stato iniziale dell'atmosfera hanno trend secolari che vanno da 3 volte più negativi di quanto osservato fino a 2 volte più ampi e di segno opposto...tutto questo su 100 anni.
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Sotto i miei occhi di residente di una nazione alpina, quello che i tanto auspicati dati snocciolano è riassunto per es. in queste due immagini significative che non hanno bisogno di molte altre parole:
Schermata 2015-02-20 a 09.52.09.pngSchermata 2015-02-20 a 09.52.39.jpg
Capisci bene come sia facile parlare in quel modo a proposito di sport invernali in regioni nelle quali il 45% (CH), risp. fino a oltre il 70% (in altre nazioni alpine) del totale delle superfici preparate per sci & C sia innevato artificialmente, pena la morte per asfissia economica (o la riqualifica).
~~~ Always looking at the sky~~~
Il primo grafico parla di temperatura, e va bene, ma il secondo non l'ho capito. C'è una legenda, una spiegazione.. ?
Per quanto riguarda il 90% del Piemonte oltre i 500 metri la nevosità è nettamente aumentata rispetto agli anni Novanta, è andata sempre in crescendo, con i picchi proprio negli ultimi anni. Contemporaneamente è aumentata la temperatura media (soprattutto nei mesi di aprile e giugno e nelle stagioni di primavera ed estate), mentre la temperatura media del trimestre invernale è rimasta sostanzialmente stabile.
Lou soulei nais per tuchi
Mi pare ci sia. Ti dice: facendo pari a 100 il numero dei giorni nei quali precipita qualcosa dal cielo, in quanti, di questi 100, la precipitazione è nevosa? E quello che si vede (per esempio) è che nel 1961 tra gli 800 e i 1100 metri, nel mese di gennaio l'84% dei giorni nei quali precipitava, cadeva neve. Nel 2008 questa percentuale (84%) è simile a quella che si verifica tra i 1400 e i 1700 metri. Insomma, col passare degli anni, a parità di altezza slm, diminuiscono le percentuali di precipitazioni nevose. E, per trovare percentuali simili, ti devi innlazare di quota.
Il che, aggiungo io, indica che non solo, a parità di altezza, cade meno neve ma che, anche, essendoci più pioggia (che rovina la neve al suolo) quella che c'è è peggiore e dura meno.
P.S. quando ero al liceo la scuola organizzava settimane bianche a Monte Amiata, nel senese. L'altezza del monte è poco superiore ai 1700 metri e le piste da lì partivano per scendere molto giù. Non sempre riuscivamo a sciare su tutto il comprensorio, a volte capitava che la neve si limitava alla quota 1500-1700. Ma gli sci ai piedi li mettevamo sempre. Ecco, sarei curioso di sapere se ancora ci organizzano settimane bianche.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Lou soulei nais per tuchi
Ma se anche fosse che da te nel complesso aumentano gli accumuli per episodio, ma diminuiscono gli episodi
E' sempre un'indizio (che non fa una prova, ok, ma è pur sempre un indizio) che rispetto al passato la stagione invernale riserva meno occasioni votate alla neve e al freddo
Lou, mi sembra che stai davvero cercando di aggrapparti ai pochi elementi favorevoli, ignorando gli altri probanti.
Provo a rispiegarmi per l'ennesima volta
Nel lungo termine -e non parlo di secondi anni 2000 vs primi anni 2000 o anni 90 che sono un periodo poco significativo- il calo di nevosità è generale, in alcune zone molto marcato, in altre meno, ma la tendenza è quella.
A questo punto si apre una duplice ipotesi:
- è conseguenza di configurazioni sfavorevoli, che portano ombra pluviometrica anche se il freddo non manca
- è conseguenza di una carenza di freddo, nonostante le precipitazioni continuino ad oscillare in modo normale come in passato (alternanza di anni secchi e anni floridi)
Poichè non mi risulta siano diminuite le precipitazioni (e i recenti record di innevamento alpino lo testimoniano), la colpa è delle temperature.
Tu hai registrato un aumento di nevosità semplicemente perchè alcuni anni sono stati eccezionalmente abbondanti di precipitazioni (e quindi di nevicate alla tua quota)...e poi anche perchè in anni magri, hai sempre trovato il singolo episodio che ti ha scaricato molta neve in un breve periodo di tempo e quindi ha rimpinguato la media (fine gennaio 2012, inizio febbraio 2015 per esempio)
A essere in sofferenza solo le quote dove quel mezzo grado di riscaldamento invernale TI CAMBIA LA VITA...non alle tue, dove il GW c'è stato, ma non ti ha ancora intaccato la possibilità di vedere invernate nivometricamente eccezionali.
Semplicemente la nevosità della tua zona non è ancora stata condizionata dal GW in modo tale da vedere una riduzione degli accumuli...credo però, a giudicare dai dati di jadan, che la qualità della neve stessa sia peggiorata sensibilmente.
Del resto, se invece di nevicarti con -2, ti nevica con -0.5 la solfa cambia anche per te
E poi, ripeto...adesso ci siamo focalizzati sulla nevosità, ma tutto il resto?
Mi sembra che siamo arrivati da un autunno dove non è quasi riuscito a nevicare sotto i 1800 m se non per brevi puntatine e dove al piano non si è visto manco una brinata. Solo per dirne una eh
Il dato Piemontese è tutto da verificare cmq visto che ho un.attività al sestriere e come scritto diversi post addietro quest.anno è stato il primo da almeno un decennio dove all.immacolata gli impianti erano chiusi per mancanza di neve...e la situazione è rimasta orribile fin verso al finire di dicembre...l.ultimo anno veramente molto nevoso è stato quello delle olimpiadi ma i giorni di neve lassù sono nettamente diminuiti...poi magari in un singolo episodio ne fa di più ma se per metà inverno si viaggia con la 0 in quota a 850 quello lo si nota anche in località come il sestriere che sono a 2036 s l.m.
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