Il 5 Dicembre 1980...a Roma centro nevicò per 5 minuti. ...ovviamente come sempre accade ci fù delusione
per chi sperava nella nevicata..
alla fine tutti concludemmo....che quei 5 minuti striminziti di neve che accompagnarono un freddo incredibile...erano la normalità per Roma....ovvero freddo forte...e poi cielo in veloce rasseneramento....
iN quei tempi c'erano periodo miti....e periodi freddissimi che si alternavano.
Oggi un periodo freddo come quello del 5 Dic., con una configurazione di vasta portata, .....verrebbe considerato....come un extraterrestre che scende sulla terra.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
http://www.lastampa.it/2015/12/05/so...sN/pagina.html
Banane e avocado coltivati in Italia, piante di cacao a rischio in Africa occidentale, orzo e luppolo per la birra che rendono sempre meno in Belgio e Repubblica Ceca, produttori di champagne francesi in allarme perché per la coltivazione delle uve si ipotizza uno spostamento in Inghilterra. Tutta colpa del surriscaldamento globale, come ha sottolineato la Coldiretti in relazione a quanto emerso al summit mondiale “Agricoltura e cambiamento climatico” organizzato a Parigi dall’Organizzazione mondiale degli agricoltori (OMA), dal Comitato delle Organizzazioni professionali agricole dell’Unione europea (Copa) e dal Consiglio dell’agricoltura francese in occasione del Vertice COP21 di Parigi.
STAGIONATURA DEI SALUMI, VINI E FORMAGGI
Il riscaldamento del pianeta ha effetti anche sui prodotti tipici perché provoca il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini. Secondo una analisi della Coldiretti negli ultimi trenta anni il vino italiano è aumentato di un grado, ma si è verificato nel tempo un anticipo della vendemmia anche di un mese rispetto al tradizionale mese di settembre. Il caldo ha cambiato anche la distribuzione sul territorio dei vigneti che tendono ad espandersi verso l’alto con la presenza della vite a quasi 1200 metri di altezza come nel comune di Morgex e di La Salle, in provincia di Aosta, dove dai vitigni più alti d’Europa si producono le uve per il Blanc de Morgex et de La Salle Dop.
OLIVE SULLE ALPI
Si è verificato nel tempo un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l’olivo che è arrivato alle Alpi o il pomodoro in Pianura Padana. È in provincia di Sondrio, oltre il 46esimo parallelo, l’ultima frontiera nord dell’olio d’oliva italiano. Negli ultimi dieci anni la coltivazione dell’ulivo sui costoni più soleggiati della montagna valtellinese è passata da zero a circa diecimila piante, su quasi 30 mila metri quadrati di terreno, mentre nella Pianura Padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserva e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee. Una situazione che ha avuto effetti straordinari in Sicilia dove sfruttando il clima ormai torrido, si coltivano i primi avocado “Made in Italy”, frutto tipicamente tropicale, a Giarre ai piedi dell’Etna. A Palermo invece, grazie al microclima e alla posizione soleggiata, si riescono addirittura a produrre le prime banane nostrane.
Confermi @zione ?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Il 1980-81 fu però effettivamente un extra-terrestre, in quanto fu il 3° inverno più freddo a livello italiano dal Dopoguerra in poi.
Ma per me non è neanche una questione di configurazioni, comunque perchè negli ultimi anni configurazioni più buone anche di quel 5 Dicembre che hai postato sono capitate più volte. Ad esempio:
Questa una delle più forti avvezioni artiche per Ottobre ad esempio:
E poi questa che fece la storia nel Sud Italia:
Insomma, le possibilità di eventi anche intensi non mancano di certo negli ultimi anni, anzi la loro frequenza è più alta rispetto agli anni '90 (dove di fatto dal 1990 al 1999 avevamo avuto 3 irruzioni veramente intense e basta) il problema è il contesto in cui sono inseriti, ovvero un contesto caldo (nel senso che l'evento capita in mezzo a un periodo ben più caldo di contorno, vedi ad esempio fine Ottobre 2012, un evento freddo notevole nel mezzo di un Autunno che sia prima sia dopo ha avuto anomalie calde vistose) e nel quale durante le situazioni sfigate di hp va molto peggio rispetto a prima, anche per via della diminuzione delle nebbie.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
manca la pazienza degli utenti e spesso anche una memoria fresca degli stessi.
Il mio primo istinto è sempre quello di concludere che i fattori emotivi e di memoria siano quelli che ci fanno alterare la realtà....
ma prima di affermare una mia corbelleria del genere dovrei dimostrare che le variabili dinamico-configurative gli eventi meteo ad essi associati ed il clima in senso generale....
sono una costante immutabile della nostra esistenza
Io sono del 1962, quindi ho vissuto con consapevolezza crescente gli anni 70-80-90-2000-2010..adesso....insomma un dataset di esperienza di quarantina di anni.....
tra l'altro vissuti i primi 25 nel centro di Roma...caldi e gli ultimi 15 a 180 msl 25 Km a Nord di Roma, fuori da ogni isola di calore, .......
bene....nonostante ciò tutti i ricordi più intensi del freddo (non parlo di neve ma di freddo) ...sono relegati alla vita romana.....negli ultimi 15 anni ricordo solo eventi spost in alcuni casi anche stranamente esagerati...(60 cm di neve nel 2012!!)....
Quindi bisogna sempre ponderare i concetti che si esprimono...la memoria si ci annebbia..ma non a tutti.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Ho scritto spesso, non era mio intento generalizzare.
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Che si coltivi l'ulivo proprio per fare olio (e quindi non le solite piante da giardino) si, lo confermo e da quello che mi hanno detto pare che tale olio sia pure di eccellente qualita' !
Quello che onestamente non sapevo e' che fossero addirittura 10.000 piante !
Pensavo infatti che fossero coltivazioni quasi a titolo sperimentale: so ad esempio che ci sono diverse decina di piante proprio qui alle "spalle" di Sondrio ovvero appena sopra i terrazzamenti della Fondazione Fojanini (praticamente a ridosso del versante retico, dove c'e' la Sassella, ottima zona anche per il vino peraltro) ma, come ti dicevo, non pensavo ad un numero cosi' elevato.
C'e' da dire che tali terrazzamenti, poco sopra il fondovalle, ovviamente hanno un clima in special modo invernale assolutamente diverso, in caso di sole inversioni beneficiando di T decisamente piu' miti, in special modo se paragonati ai valori registrati sempre sul fondovalle ma a ridosso del versante opposto, ovvero quello orobico, che in inverno in molti casi rimane quasi costantemente in ombra x anche un paio di mesi !
Un esempio immediato: oggi la stazione meteo di Caiolo, sul fondovalle appena prima di Sondrio ma praticamente a ridosso del versante orobico e ora sempre in ombra, e' scesa sino a -5.3° ed ora e' ancora a oltre -1° (probabilmente anche oggi altra giornata di ghiaccio): in versante retico, anche sino a 600-700 m di quota (qui il fondovalle e' a circa 280-300 m) le minime non sono scese oltre i +2° !
Onestamente credo che anche in passato, volendo, la coltivazione dell'olivo potesse essere attuabile qui, a prescindere che il clima in generale fosse comunque piu' freddo: probabilmente non e' mai manco stato pensato, questo si !
Sono stra d'accordo con zione
In mezzo alle Alpi il versante della valle esposto al sole (adrèch, come lo chiamiamo noi) fino ai 1000-1200 metri non riesce che a scendere di pochissimi gradi sotto lo zero, e, se ben esposto, si cucca un sacco di sole anche in pieno inverno, per non parlare dell'estate... E se a fondovalle si fanno minime sui -5°/-6°/-10°, sul versante si sta a 0°/+1°/+2° con tranquillità
La coltura della vite era praticata in corrispondenza del Periodo Caldo Medievale anche nel cuore delle Alpi e anche ad una quota relativamente alta. Il mio paese ne è la testimonianza (Vignolo da vineolus, appezzamento di vigna), e in Valle Stura la vite si coltivava sul versante al sole sopra Aisone e sopra Vinadio (quindi intorno ai 900-1000 metri)
Questo per dire che ora farà sicuramente più caldo, ma anche all'epoca la coltura della vite era più che fattibile (anzi, c'era proprio!)
Lou soulei nais per tuchi
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