stavo giusto per postare questo:
http://www.cgd.ucar.edu/staff/cdeser...onse.nov19.pdf
che mostra ancora una volta come dal 1979 il pacifico tropicale si è scaldato meno della media tropicale, ovvero al netto del gw il trend è verso la nina, trend che probabilmente è sia una risposta transiente all'aumento delle temperature dell'oceano indiano che rinforzano le esterlies sul pacifico che una fase di variabilità naturale dopo aver filtrato il pattern forzato (residual sotto), trend che è ancora dominato dalla fase negativa della IPO 1999-2013 nonostante lo shift del 2013-14(più che altro a nord dell'equatore); nel nord atlantico i forcing radiativi sono stati fortemente non lineari a causa delle emissioni di aerosol (specie dal nord america a causa del trasporto sull'oceano) e c'è un leggero trend negativo poichè le sst degli ultimi anni sono sotto a questo trend forzato specie il grosso ed anomalo calo del 2014-15, mentre l'antecedente shift a metà anni '90 è la sovrapposizione di forcing radiativi crescienti (ghg, declino degli aerosol, recupero post pinatubo) e variabilità interna:
pd1.png
pd2.png
Dimenticavo: la pacata irruenza del mio primo post era legata al fatto che secondo me bastano un paio di grafici per rispondersi alla domanda ''come mai fa ancora caldo come/quasi come nel 2016?''.
Quel che volevo specificare era che è prestino per parlare di step.
Il periodo post-1998 è probabilmente uno step completo perché, a parte il 1999, 12 anni di temperature globali simili (poco/moderatamente più basse) al 1998 nonostante la virata in neutro-negativo (anche se di poco) della PDO dice chiaramente che tanto sotto quella soglia (1998) non si riesce più ad andare.
Quello attuale invece non è affatto un passo completo, perché manca ancora lo spegnimento del fornello: se anche con una serie di ENSO negativi, magari meno negativi della Nina del 99 per via del trend, rimbalzeremo continuamente tra 2016 e 2019, allora si potrà parlare di ulteriore passo in alto, fatto e finito.
Ma ora, che abbiamo ancora tutto + dopo un periodo ++ mi sembra prematuro sia parlare di step sia non notare i vari + e la loro importanza (anche dovuta al trend) nel trend.
Spero di essermi spiegato!
A proposito della progressione del riscaldamento (con annessi e connessi) in atto in questi ultimi decenni e tentando di fare un’analisi a livello locale (senza troppe pretese di precisione scientifica, ma diciamo come una specie di traccia), in base ai miei dati direi che si possono individuare 4 principali <steps> progressivi con cadenza quasi decennale:
1) A partire dall’inverno 1987/1988 un primo aumento consistente delle temperature invernali con drastica riduzione delle nevicate, poi riprese solo parzialmente in seguito (soprattutto nel primo decennio del 21° secolo); tutto questo senza che le temperature estive registrassero troppi scossoni, o almeno non così eclatanti come quelle invernali;
2) Dal 1998 in poi un aumento più consistente delle temperature estive (salvo un paio di parziali battute d’arresto nel 2000 e 2002), culminate nell’estate 2003 che di fatto, almeno quassù, ha avviato un nuovo genere di stagioni estive, decisamente più lunghe rispetto a prima, oltre che mediamente più calde;
3) Dal 2008 invece ho registrato un notevole aumento delle precipitazioni totali, passate da una media 1982-2007 di 992 mm annui ai 1255 mm medi del periodo 2008-2019, con ben 6 anni su 10 nella top ten di anni più piovosi dal 1982; a far da parziale contraltare però anche l’anno più secco dell’intera serie, cioè il 2015 che con soli 676.0 mm batte i precedenti 721.2 mm del 1991, ma complessivamente questo segmento di 12 anni chiude con soli 3 anni sottomedia e ben 9 sopramedia pluviometrica, con un netto sbilanciamento a favore di questi ultimi (com’era ovvio attendersi). Da sottolineare anche il continuo recupero delle prp del semestre freddo (da noi statisticamente il più secco) rispetto a quelle del semestre caldo, in una sorta di <mediterraneizzazione> del nostro clima sub continentale.
4) E infine il periodo iniziato nel 2018, che mi verrebbe da definire <periodo dello squilibrio>, anche se naturalmente essendo appena cominciato è ancora presto per trarre conclusioni. Nel giro di relativamente pochi mesi infatti ho già registrato tutta una serie di record assoluti più o meno storici con altri appena sfiorati; ecco i principali che mi vengono in mente:
* il mese con maggior numero di giornate con pioggia dal 1977, cioè maggio 2018 (con 29 gg su 31 con prp, comprese quelle senza accumulo);
* nel giro di pochi mesi per 2 volte i primi 2 record di pioggia caduta in 24 ore almeno dal 1982 (battendo i precedenti 123 mm del 29/9/1990), prima con i 132.6 mm del 29/10/2018 durante la tempesta Vaia e poi quasi bissandolo il 4/4/2019 con 123.8 mm caduti durante un temporale autorigenerante durato circa 7 ore, un fatto decisamente inusuale per noi, soprattutto poi in quel periodo dell’anno;
* il mese più piovoso in assoluto della mia serie dal 1982, cioè il recente novembre 2019, l’unico ad aver chiuso oltre i 400 mm con i suoi 402.8 mm finali;
* il mese col maggior n° di giorni piovosi oltre 1 mm (20 gg) sempre di novembre 2019, in coabitazione col novembre 2000;
* il giugno più caldo almeno dal 1977, con tutta una serie di record superati sia per giugno che a livello assoluto annuale (massima più alta con 40.8°c, e poi minima più alta, media mensile più alta, media giornaliera più alta, massimo indice di calore per citare i principali altri che mi vengono in mente);
* il giugno più secco almeno dal 1982 con soli 20.8 mm di pioggia (precedente record 30.6 mm del 1993), nonché il più secco sempre dal 1982 per l’intero trimestre estivo G-L-A;
* il record di velocità del vento per la mia stazione Davis VV dal 2010 con 74.0 km/h stabilito l’11 marzo 2019 (battendo i 70.8 km/h dell’11/9/2011); tutto questo solo pochi mesi dopo che grazie alla tempesta Vaia del 29/10/2018 molte stazioni del Trentino (soprattutto più in quota, ma non solo) avevano stabilito i loro record storici (superiori anche all’analogo evento del novembre 1966), e fra questi spiccano i 217.3 km/h di raffica registrati a Passo Rolle, con un’altra di 193 km/h pochi minuti dopo (la mia zona in quel caso rimase relativamente al riparo rispetto alle correnti sciroccali, e per fortuna aggiungo!);
* il massimo valore di rain-rate stabilito sempre per la mia DVV dal 2010 (a pari merito col valore del 7/7/2014) con 349.0 mm/h durante il nubifragio del 31 luglio 2019;
* l’assurdo valore di pressione atmosferica (ridotta al livello del mare) registrato il 26/9/2018 con ben 1039.5 hPa, un valore assolutamente fuori scala per settembre tanto che dal 2010 non avevo mai superato i 1030 e dal 1977 se non ricordo male i 1032 hPa, indice credo di una circolazione particolarmente <sbilanciata>;
* il valore di pressione più basso raggiunto invece a luglio 2019 con 997.2 hPa (il 28/7), forse meno fuori scala rispetto al <collega> settembrino ma pur sempre di tutto rispetto per il mese centrale dell’estate, con un precedente analogo alla fine del secolo scorso, mi pare nel 1996;
* sempre a luglio 2019 l’elevato numero di grandinate con 5, secondo solo alle 8 del luglio 1998;
* e restando all’estate il 2° maggior n° di giorni tropicali (max => 30°c) con 81 dietro ai 92 gg del celeberrimo 2003, che pareva inarrivabile ma ultimamente rischia di vacillare.
E’ possibile che ne abbia dimenticati altri, ma in ogni caso verrebbe quasi spontaneo pensare all’equazione <più calore = più energia>, anche se probabilmente le cose non sono così scontate e lineari; in ogni caso direi che ce ne sarebbe già a sufficienza per essere un tantino preoccupati se questo andazzo dovesse proseguire a lungo.
Mi piacerebbe sapere se anche ad altri risulta un andamento analogo, soprattutto magari riguardo all’aumento delle precipitazioni degli ultimi 12 anni che da quanto ho potuto vedere sembrerebbe piuttosto comune in questo settore delle Alpi, ma non so in altre zone.
Saluti a tutti, Flavio
Ottima idea, ti rispondo frase per frase con le mie osservazioni.
Sì, lo scalino invernale si nota dai grafici per il sud delle Alpi. Tuttavia in seguito c'è stata quasi una controtendenza negli anni'2000 (inverni più freddi degli anni'90) e ripresa della mitezza negli anni'2010.1) A partire dall’inverno 1987/1988 un primo aumento consistente delle temperature invernali con drastica riduzione delle nevicate, poi riprese solo parzialmente in seguito (soprattutto nel primo decennio del 21° secolo); tutto questo senza che le temperature estive registrassero troppi scossoni, o almeno non così eclatanti come quelle invernali;
Ti direi quasi che le estati sono in fase di decollo dal 1980 (ultima estate con un sottomedia 1961/90 limpido in Svizzera), dove partendo dalle fresche '70 si sono scaldate, mostrando già picchi a inizio '80, successivamente un calo e poi una ripresa più marcata ad inizio '90. Poi in realtà le estati anni 2000 (tolta la 2003) hanno mostrato un relativo assestamento a quei livelli, ma la situazione si è esasperata nel decennio corrente.2) Dal 1998 in poi un aumento più consistente delle temperature estive (salvo un paio di parziali battute d’arresto nel 2000 e 2002), culminate nell’estate 2003 che di fatto, almeno quassù, ha avviato un nuovo genere di stagioni estive, decisamente più lunghe rispetto a prima, oltre che mediamente più calde;
Qua invece predominano i mesi secchi, abbiamo avuto il 2011, 2015, 2016, 2017 e 2018 di recente. C'era stata una fase ancora più secca dal 2003 al 2007 recuperata in seguito.3) Dal 2008 invece ho registrato un notevole aumento delle precipitazioni totali, passate da una media 1982-2007 di 992 mm annui ai 1255 mm medi del periodo 2008-2019, con ben 6 anni su 10 nella top ten di anni più piovosi dal 1982; a far da parziale contraltare però anche l’anno più secco dell’intera serie, cioè il 2015 che con soli 676.0 mm batte i precedenti 721.2 mm del 1991, ma complessivamente questo segmento di 12 anni chiude con soli 3 anni sottomedia e ben 9 sopramedia pluviometrica, con un netto sbilanciamento a favore di questi ultimi (com’era ovvio attendersi). Da sottolineare anche il continuo recupero delle prp del semestre freddo (da noi statisticamente il più secco) rispetto a quelle del semestre caldo, in una sorta di <mediterraneizzazione> del nostro clima sub continentale.
Da aprile 2018 sono ad una serie di 20 mesi su 21 (ben!) sopramedia, su quasi due anni percentuale di riuscita del 95%...4) E infine il periodo iniziato nel 2018, che mi verrebbe da definire <periodo dello squilibrio>, anche se naturalmente essendo appena cominciato è ancora presto per trarre conclusioni. Nel giro di relativamente pochi mesi infatti ho già registrato tutta una serie di record assoluti più o meno storici con altri appena sfiorati; ecco i principali che mi vengono in mente:
Qualche record locale come numero di giornate lo ha fatto anche qua.* il mese con maggior numero di giornate con pioggia dal 1977, cioè maggio 2018 (con 29 gg su 31 con prp, comprese quelle senza accumulo);
L'evento di pioggia più forte da me a partire dal 2003 è molto recente, registrato il 01/09/2017 con 190 mm in poco più di 12 ore. Sono eventi locali e limitati geograficamente, in altre date ci sono stati altrove.* nel giro di pochi mesi per 2 volte i primi 2 record di pioggia caduta in 24 ore almeno dal 1982 (battendo i precedenti 123 mm del 29/9/1990), prima con i 132.6 mm del 29/10/2018 durante la tempesta Vaia e poi quasi bissandolo il 4/4/2019 con 123.8 mm caduti durante un temporale autorigenerante durato circa 7 ore, un fatto decisamente inusuale per noi, soprattutto poi in quel periodo dell’anno;
Qua novembre 2014 (oltre 450 mm) è in assoluto il mese più piovoso da oltre 10 anni.* il mese più piovoso in assoluto della mia serie dal 1982, cioè il recente novembre 2019, l’unico ad aver chiuso oltre i 400 mm con i suoi 402.8 mm finali;
Qua il primato è ancora nettamente in mano (non so per quanto) a giugno 2003, ma 2017, 2018 e 2019 hanno tutti chiuso sul podio dei più caldi da oltre 150 anni umiliando qualsiasi altra annata. I record di picchi minimi e massimi se li spartiscono 2003 e 2019* il giugno più caldo almeno dal 1977, con tutta una serie di record superati sia per giugno che a livello assoluto annuale (massima più alta con 40.8°c, e poi minima più alta, media mensile più alta, media giornaliera più alta, massimo indice di calore per citare i principali altri che mi vengono in mente);
Più secchi di giugno 2018 io ho 2003, 2004 e 2006.* il giugno più secco almeno dal 1982 con soli 20.8 mm di pioggia (precedente record 30.6 mm del 1993), nonché il più secco sempre dal 1982 per l’intero trimestre estivo G-L-A;
Vaia fu un evento allucinante anche qua dato che a Lugano è stata registrata la seconda raffica più forte della storia (129 km/h mi sembra), assurda con raffiche meridionali. Invece nelle mie zone i record recenti appartengono a temporali di luglio 2005 e maggio 2014 dove si sfiorarono 100 km/h. I föhn fanno 50/90 km/h al massimo.* il record di velocità del vento per la mia stazione Davis VV dal 2010 con 74.0 km/h stabilito l’11 marzo 2019 (battendo i 70.8 km/h dell’11/9/2011); tutto questo solo pochi mesi dopo che grazie alla tempesta Vaia del 29/10/2018 molte stazioni del Trentino (soprattutto più in quota, ma non solo) avevano stabilito i loro record storici (superiori anche all’analogo evento del novembre 1966), e fra questi spiccano i 217.3 km/h di raffica registrati a Passo Rolle, con un’altra di 193 km/h pochi minuti dopo (la mia zona in quel caso rimase relativamente al riparo rispetto alle correnti sciroccali, e per fortuna aggiungo!);
Ottima nota. A quanto pare è la pressione più alta mai registrata in settembre a Lugano dal 1864. E ovviamente il barometro è un parametro confrontabile su vasta scala.* l’assurdo valore di pressione atmosferica (ridotta al livello del mare) registrato il 26/9/2018 con ben 1039.5 hPa, un valore assolutamente fuori scala per settembre tanto che dal 2010 non avevo mai superato i 1030 e dal 1977 se non ricordo male i 1032 hPa, indice credo di una circolazione particolarmente <sbilanciata>;
Notevole anche questo, non ho trovato precedenti in questo decennio.* il valore di pressione più basso raggiunto invece a luglio 2019 con 997.2 hPa (il 28/7), forse meno fuori scala rispetto al <collega> settembrino ma pur sempre di tutto rispetto per il mese centrale dell’estate, con un precedente analogo alla fine del secolo scorso, mi pare nel 1996;
Dietro al 2003 (69) sono piazzati bene il 2006 (44), 2015 (43), 2018 (42).* e restando all’estate il 2° maggior n° di giorni tropicali (max => 30°c) con 81 dietro ai 92 gg del celeberrimo 2003, che pareva inarrivabile ma ultimamente rischia di vacillare.
Stazione Davis Vantage Pro 2
Ben ritrovati.
Il periodo folle continua.
Con febbraio 2020 siamo a 9 mesi di fila in italia con anomalia superiore al grado positivo sulla media 81- 10
È record.
Febbraio 2020 che con un' anomalia positiva di circa + 3 sulla 81- 10 diventa il febbraio più caldo di sempre a livello italiano.
Inverno 19- 20 che batte il 06- 07 e diventa il più caldo di sempre a livello italiano ,sicuramente anche a livelli europeo e quasi sicuramente anche a livello emisferico.
Sono dati preoccupanti e molto gravi, passati in sordina a causa del coronavirus ( oddio non è che prima se ne parlasse tanto eh).
Alla maggior parte delle persone fa molta più paura il coronavirus che lo sconvolgimento climatico avvenuto in cosi pochi anni.
Che dire, contenti e beati loro!
e fu cosi che con mia grossa sorpresa il 26-27 febbraio 2018 mi accorsi che la meteo era ancora VIVA!
Un paragone non molto attinente a mio avviso.
Il meteo, ammesso che sia influenzato dall'attività antropica, richiede misure globali che nessuno vuole prendere...perché sono miliardi di persone che non vogliono rinunciare agli agi. Anzi, chi non li ha cerca di averli.
Il virus fa paura perché si può passare velocemente dallo stare bene allo stare male o malissimo, perché provvedimenti adottati influiscono sulla vita quotidiana, per le enormi ripercussioni immediate sull'economia, perché comportamento e prevenzione possono influire sulla diffusione, ecc
Per il meteo, io temo di più la desertificazione di certe zone per scarsità o concentrazione delle precipitazioni.
Ben ritrovati.
Riprendo questo td per evidenziare come il 2020 sia terminato a livello nazionale in linea con gli anni piu caldi del periodo post 2013, e a livello globale come IL PIÙ CALDO IN ASSOLUTO nonostante la Nina in corso.
Cosa molto significativa e anche seria direi.
Per il resto che dire, inverni completamente scomparsi rispetto a come erano anche pochissimi anni fa.
Direi che il GW sia il VERO problema da affrontare a livello globale.
Ma tanto da un anno a questa parte il problema è il COVID...
Buona domenica a tutti.
e fu cosi che con mia grossa sorpresa il 26-27 febbraio 2018 mi accorsi che la meteo era ancora VIVA!
Nonostante la Nina in corso...ma ti vai a leggere qualcosa almeno prima di scrivere oppure siamo al "ehhhh signora mia, non ci sono più le Nina di una volta"?
Siamo in fase di Nina da Settembre. Considerando un lag temporale di circa 3 mesi gli effetti della Nina si sono iniziati a vedere solo a Dicembre.
Ergo 11/12 dell'anno di Nina non ne hanno vista mezza. E Dicembre, dove gli effetti della Nina hanno iniziato a farsi sentire, ha chiuso più freddo comunque degli ultimi 5.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Segnalibri