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  1. #531
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    Hai posto una domanda di buon senso:

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    Ecco, bastava informarsi, come doveva fare un giornalista serio.

    Poi, vedendo le annate con piene rilevanti, cade anche il discorso che questi fenomeni hanno tempi di ritorno biblici e che, causa agw, adesso si ripetono a distanza di pochi anni.
    Nel 1800 se ne sono verificate 3 ben peggiori di quelle dei primi 2000.


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  2. #532
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Citazione Originariamente Scritto da MeTeo72 Visualizza Messaggio
    Ecco, bastava informarsi, come doveva fare un giornalista serio.

    Poi, vedendo le annate con piene rilevanti, cade anche il discorso che questi fenomeni hanno tempi di ritorno biblici e che, causa agw, adesso si ripetono a distanza di pochi anni.
    Nel 1800 se ne sono verificate 3 ben peggiori di quelle dei primi 2000.


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    Attenzione però che gli effetti e i livelli sui fiumi possono dipendere anche da fattori extra-meteorologici quali ad esempio la situazione del suolo.
    In tal senso ad esempio le eccezionali e storiche alluvioni (dati meteorologici alla mano) del 1868 in Svizzera sono state accentuate da un eccessivo sfruttamento del bosco, da fiumi non ancora incanalati, terreni non ancora bonificati, scarse premunizioni, ecc. quindi non sono contesti paragonabili e la stessa perturbazione non avrebbe gli stessi effetti sul terreno oggi, sia in un senso che nell'altro, comunque ora per controbilanciare abbiamo più urbanizzazione in zone che una volta erano campi. Da quell'episodio si sono gettate le basi per migliorare la prevenzione di fronte ad eventi futuri (esempio la coscienza sull'importanza del bosco di protezione).
    Quindi il livello in se dei fiumi come parametro per dire "vedete che una volta capitava di peggio" è relativo.
    Sono d'accordissimo di non strumentalizzare a fini ideologici gli eventi meteorologici ma non bisogna nemmeno eccedere all'opposto.

    È un fatto che maggiore energia in gioco e temperature più calde aumentano la capacità di contenere umidità nell'aria, quindi al netto di una variabilità intrinseca forti precipitazioni POSSONO (non DEVONO) avere un nesso con i cambiamenti climatici. Così come conosciamo benissimo le anomalie del clima globale, di conseguenza prima o poi avrai anche un risultato su scala locale.
    Isolare una causa non è un esercizio facile e non lo può fare il giornalista o il politico che strumentalizza la vicenda, ma nemmeno chi risponde a loro e crede di avere tutte le verità in tasca.
    Se per le temperature è facile analizzare cosa sia il riscaldamento globale, sugli altri parametri questo è molto smussato e si mischia molto alla variabilità e puoi pure avere indicatori che si contraddicono.

    Per il sud delle alpi il discorso delle precipitazioni è molto ondivago, ma al nord delle alpi i regimi pluviometrici stanno delineando alcuni trend, come un incremento delle precipitazioni invernali in certe zone, vado a memoria ma mi pare che pure il massimo annuo di quantitativo di pioggia giornaliera sta aumentando su un periodo di 100 anni.
    Inoltre, valutazione personale puramente ipotetica, ho notato che le piene massime annue di alcuni fiumi nordalpini di recente hanno sperimentato portate non viste in precedenza con una certa frequenza (potrebbe essere un indicatore, ripeto il condizionale visto che non è certo) esempio qui l'Aar con serie dal 1906 e ritenuta continua da chi l'ha validata, i picchi maggiori sono stati registrati nel 1999, 2004, 2005, 2014, 2015, 2021: https://www.hydrodaten.admin.ch/lhg/...ics/2030hq.pdf

  3. #533
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Attenzione però che gli effetti e i livelli sui fiumi possono dipendere anche da fattori extra-meteorologici quali ad esempio la situazione del suolo.
    In tal senso ad esempio le eccezionali e storiche alluvioni (dati meteorologici alla mano) del 1868 in Svizzera sono state accentuate da un eccessivo sfruttamento del bosco, da fiumi non ancora incanalati, terreni non ancora bonificati, scarse premunizioni, ecc. quindi non sono contesti paragonabili e la stessa perturbazione non avrebbe gli stessi effetti sul terreno oggi, sia in un senso che nell'altro, comunque ora per controbilanciare abbiamo più urbanizzazione in zone che una volta erano campi. Da quell'episodio si sono gettate le basi per migliorare la prevenzione di fronte ad eventi futuri (esempio la coscienza sull'importanza del bosco di protezione).
    Quindi il livello in se dei fiumi come parametro per dire "vedete che una volta capitava di peggio" è relativo.
    Sono d'accordissimo di non strumentalizzare a fini ideologici gli eventi meteorologici ma non bisogna nemmeno eccedere all'opposto.

    È un fatto che maggiore energia in gioco e temperature più calde aumentano la capacità di contenere umidità nell'aria, quindi al netto di una variabilità intrinseca forti precipitazioni POSSONO (non DEVONO) avere un nesso con i cambiamenti climatici. Così come conosciamo benissimo le anomalie del clima globale, di conseguenza prima o poi avrai anche un risultato su scala locale.
    Isolare una causa non è un esercizio facile e non lo può fare il giornalista o il politico che strumentalizza la vicenda, ma nemmeno chi risponde a loro e crede di avere tutte le verità in tasca.
    Se per le temperature è facile analizzare cosa sia il riscaldamento globale, sugli altri parametri questo è molto smussato e si mischia molto alla variabilità e puoi pure avere indicatori che si contraddicono.

    Per il sud delle alpi il discorso delle precipitazioni è molto ondivago, ma al nord delle alpi i regimi pluviometrici stanno delineando alcuni trend, come un incremento delle precipitazioni invernali in certe zone, vado a memoria ma mi pare che pure il massimo annuo di quantitativo di pioggia giornaliera sta aumentando su un periodo di 100 anni.
    Inoltre, valutazione personale puramente ipotetica, ho notato che le piene massime annue di alcuni fiumi nordalpini di recente hanno sperimentato portate non viste in precedenza con una certa frequenza (potrebbe essere un indicatore, ripeto il condizionale visto che non è certo) esempio qui l'Aar con serie dal 1906 e ritenuta continua da chi l'ha validata, i picchi maggiori sono stati registrati nel 1999, 2004, 2005, 2014, 2015, 2021: https://www.hydrodaten.admin.ch/lhg/...ics/2030hq.pdf
    esattamente e proprio perchè abbiamo un elevata variabilità l'impatto dei cambiamenti climatici sulle precipitazioni estreme emerge chiaramente se guardiamo ai dati delle precipitazioni (non gli impatti che basta siano state fatte delle opere di protezione per alterarli ) su macroregioni con un numero sufficiente di stazioni, ed in modo più consistente anche a livello di singola stazione se si usano i dew point.

    le precipitazioni estreme stanno aumentando come atteso dall'equazione di clausius clapeyron di circa il 6.5% per grado di aumento della temperatura ma le precipitazioni convettive (incluso in europa sopra i 12°C) spesso aumentano del doppio, poi ci sono eventi che possono avere andamenti più complessi in funzione dell'intensità tipo i rigeneranti che interessano alcune aree del mediterraneo e situazioni in cui un aumento della stabilità si oppone all'incremento delle precipitazioni estreme ma i trend su larga scala sono evidenti, per questo evento specifico aspetto il lavoro di attribuzione che dovrebbe arrivare ad agosto.



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  4. #534
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Attenzione però che gli effetti e i livelli sui fiumi possono dipendere anche da fattori extra-meteorologici quali ad esempio la situazione del suolo.
    In tal senso ad esempio le eccezionali e storiche alluvioni (dati meteorologici alla mano) del 1868 in Svizzera sono state accentuate da un eccessivo sfruttamento del bosco, da fiumi non ancora incanalati, terreni non ancora bonificati, scarse premunizioni, ecc. quindi non sono contesti paragonabili e la stessa perturbazione non avrebbe gli stessi effetti sul terreno oggi, sia in un senso che nell'altro, comunque ora per controbilanciare abbiamo più urbanizzazione in zone che una volta erano campi. Da quell'episodio si sono gettate le basi per migliorare la prevenzione di fronte ad eventi futuri (esempio la coscienza sull'importanza del bosco di protezione).
    Quindi il livello in se dei fiumi come parametro per dire "vedete che una volta capitava di peggio" è relativo.
    Sono d'accordissimo di non strumentalizzare a fini ideologici gli eventi meteorologici ma non bisogna nemmeno eccedere all'opposto.

    È un fatto che maggiore energia in gioco e temperature più calde aumentano la capacità di contenere umidità nell'aria, quindi al netto di una variabilità intrinseca forti precipitazioni POSSONO (non DEVONO) avere un nesso con i cambiamenti climatici. Così come conosciamo benissimo le anomalie del clima globale, di conseguenza prima o poi avrai anche un risultato su scala locale.
    Isolare una causa non è un esercizio facile e non lo può fare il giornalista o il politico che strumentalizza la vicenda, ma nemmeno chi risponde a loro e crede di avere tutte le verità in tasca.
    Se per le temperature è facile analizzare cosa sia il riscaldamento globale, sugli altri parametri questo è molto smussato e si mischia molto alla variabilità e puoi pure avere indicatori che si contraddicono.

    Per il sud delle alpi il discorso delle precipitazioni è molto ondivago, ma al nord delle alpi i regimi pluviometrici stanno delineando alcuni trend, come un incremento delle precipitazioni invernali in certe zone, vado a memoria ma mi pare che pure il massimo annuo di quantitativo di pioggia giornaliera sta aumentando su un periodo di 100 anni.
    Inoltre, valutazione personale puramente ipotetica, ho notato che le piene massime annue di alcuni fiumi nordalpini di recente hanno sperimentato portate non viste in precedenza con una certa frequenza (potrebbe essere un indicatore, ripeto il condizionale visto che non è certo) esempio qui l'Aar con serie dal 1906 e ritenuta continua da chi l'ha validata, i picchi maggiori sono stati registrati nel 1999, 2004, 2005, 2014, 2015, 2021: https://www.hydrodaten.admin.ch/lhg/...ics/2030hq.pdf
    Concordo con quello che dici, ma anche in questo caso occorre fare dei distinguo:
    in molti casi, come ad esempio il ticino (fiume) sono state introdotte le dighe o chiuse per regolarne il flusso ed impedire le piene che si verificavano con frequenza maggiore di oggi.
    In eventi particolarmente forti queste non possono nulla e anche recentemente il lago maggiore ha raggiunto livelli ragguardevoli ma non quanto quelli di fine '800.

    Probabilmente in germania é avvenuto lo stesso e, un evento eccezionale, é andato oltre i livelli programmati facendo si che il fiume tornasse nel suo alveo originale.
    Un po' come quando si progetta un ponte per resistere a venti di 100 kmh, ma poi arriva un evento eccezionale di 150 che lo distrugge.
    Nella seconda metà dell'800 si sono ripetuti eventi forti, che però sono fuori dalle statistiche del Aar, per esempio.
    Quindi occorre molta attenzione a cercare linee di tendenza, perché se parto da un periodo "secco", tralasciando un precedente "umido", per forza tornando alla normalità vedo una tendenza alla crescita delle precipitazioni.

  5. #535
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    esattamente e proprio perchè abbiamo un elevata variabilità l'impatto dei cambiamenti climatici sulle precipitazioni estreme emerge chiaramente se guardiamo ai dati delle precipitazioni (non gli impatti che basta siano state fatte delle opere di protezione per alterarli ) su macroregioni con un numero sufficiente di stazioni, ed in modo più consistente anche a livello di singola stazione se si usano i dew point.

    le precipitazioni estreme stanno aumentando come atteso dall'equazione di clausius clapeyron di circa il 6.5% per grado di aumento della temperatura ma le precipitazioni convettive (incluso in europa sopra i 12°C) spesso aumentano del doppio, poi ci sono eventi che possono avere andamenti più complessi in funzione dell'intensità tipo i rigeneranti che interessano alcune aree del mediterraneo e situazioni in cui un aumento della stabilità si oppone all'incremento delle precipitazioni estreme ma i trend su larga scala sono evidenti, per questo evento specifico aspetto il lavoro di attribuzione che dovrebbe arrivare ad agosto.

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    Anche sull'aumento di eventi estermi e disatri climatici non è proprio cosi', leggete quest'articolo L’ONU i disastri naturali e l’orecchio da mercante | Climatemonitor

  6. #536
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Citazione Originariamente Scritto da andi Visualizza Messaggio
    Anche sull'aumento di eventi estermi e disatri climatici non è proprio cosi', leggete quest'articolo L’ONU i disastri naturali e l’orecchio da mercante | Climatemonitor
    i dati dell'intensità delle precipitazioni estreme sono riferite a ciascuna stazione e poi aggregate in macroregioni non c'entra niente l'incremento del numero di osservazioni.

  7. #537
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?


  8. #538
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Prima di tutto il numero dei morti non è necessariamente un parametro per valutare l'intensità e la quantità delle precipitazioni. Pochi decenni fa facevano molte più vittime, per diverse ragioni. Ha citato l'alluvione del 1951: in quel caso non ci furono picchi orari notevoli, almeno rispetto alle alluvioni più recenti. Dire che in Germania si superano i 100 mm è come dire che avviene in Italia: si, ma dove? Peraltro, come riportato da qualcuno nell'altro thread, mi pare che siano stati superati i 200 mm in 12 ore.
    Ultima modifica di SsNo; 22/07/2021 alle 07:32

  9. #539
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Citazione Originariamente Scritto da SsNo Visualizza Messaggio
    Prima di tutto il numero dei morti non è necessariamente un parametro per valutare l'intensità e la quantità delle precipitazioni. Pochi decenni fa facevano molte più vittime, per diverse ragioni. Ha citato l'alluvione del 1951: in quel caso non ci furono picchi orari notevoli, almeno rispetto alle alluvioni più recenti. Dire che in Germania si superano i 100 mm è come dire che avviene in Italia: si, ma dove? Peraltro, come riportato da qualcuno nell'altro thread, mi pare che siano stati superati i 200 mm in 12 ore.

    Si parla spesso di numero di morti, il quale fa più scalpore e danni economici relativi alla stessa una volta avvenuta, perciò, per questo credo l'articolo faccia riferimento anche a questo.

  10. #540
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    Predefinito Re: Disinformazione meteorologica e mass media: WHY ?

    Citazione Originariamente Scritto da setra85 Visualizza Messaggio
    Si parla spesso di numero di morti, il quale fa più scalpore e danni economici relativi alla stessa una volta avvenuta, perciò, per questo credo l'articolo faccia riferimento anche a questo.
    Si, ma se lo scopo è mostrare l'andamento delle precipitazioni nel corso degli anni non si può usare il numero dei morti. Inoltre Belgio, Paesi Bassi, e nord ovest Germania hanno un clima diverso da quello del centro Europa a cui si riferisce l'autore. Diverso sicuramente dal clima della Baviera o della Sassonia, che sono maggiormente continentali. Nelle altre alluvioni centro-europee (2002, 2013, 2016, 1997) è stata la persistenza delle precipitazioni, e non i picchi, a creare problemi.
    P.S. in Belgio si verificano alluvioni anche in autunno
    Ultima modifica di SsNo; 22/07/2021 alle 11:44

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