Se posso permettermi (magari ne avete già parlato) ma il concetto di desertificazione, almeno nella definizione proposta dalle UN, si riferisce piuttosto al degrado dei suoli, all'asportazione di sostanza organica dagli strati superficiali del terreno, alla diminuzione delle capacità produttive di un agroecosistema. In quest'accezione, frequenti e violenti eventi precipitativi possono paradossalmente contribuire alla desertificazione di determinati ambienti, favorendo processi erosivi anche su larga scala.
Fuori dalla scuola Italo Calvino di Catania...
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ecco, questa è una scuola che andrebbe chiusa, non per oggi ma per sempre.
A vedere dalle foto sembra costruita su un piano inferiore dove l'acqua non ha via di fuga; in queste "zone a rischio nubifragi" gli edifici pubblici dovrebbero trovare sistemazione in zone più sicure non soggette ad allagamenti, bisognerebbe regolamentare la cosa tramite un pò di leggi, se veramente si vuol iniziare ad affrontare questo tipo di clima...
Si vis pacem, para bellum.
Poco fa avevano emesso l'allerta meteo a Catania con chiusura delle scuole, e non erano previste grosse precipitazioni ed infatti fece poco, per oggi non hanno emesso nulla? Mi pare fossero ben previsti queste eventi.
Bisogna essere come la meteorologia, imprevedibili, sempre.
Si parla di 350mm in poco tempo, la metà di quelli che cadono in molte zone della Sicilia in un anno......sul discorso desertificazione penso anch'io che nubifragi non contribuiscano ad evitarla.....un quantitativo di acqua così elevato e in poco tempo non è assorbito da terreno che si satura....ma scorre via e va diretto al mare. La pioggia che serve per evitare la desertificazione è quella equidistribuita e non eccessiva....
Se piove 1 mese all'anno e fa 1000mm, negli altri 11 mesi non ci coltivi nulla....
Più che altro è l'Autunno di ALCUNE regioni meridionali (Campania e Sicilia Orientale). In Calabria, cosi' come in Basilicata ed in gran parte della Puglia, non si sono registrati finora accumuli degni di nota. E dire che venivamo da un periodo decisamente secco, iniziato ad Aprile 2015.. Ma a quanto pare la natura adora ripetersi, ed ogni singola perturbazione, gira e rigira, va a colpire sempre le stesse zone a discapito di altre. Sarebbe davvero auspicabile una migliore distribuzione delle precipitazioni, piuttosto che una incredibile insistenza delle stesse sulle medesime aree che non fa altro che accrescere un gap già evidentissimo, con tutte le conseguenze del caso. Speriamo che a Novembre si cambi registro, soprattutto per gli abitanti del Beneventano, del Catanese e del Messinese, che probabilmente per un po' di tempo la pioggia non la vorranno vedere nemmeno in cartolina.
Il problema non è il singolo evento (che, sebbene raro, può succedere un po' ovunque, come l'altro giorno a Taranto). Il problema è la ciclicità con cui fenomeni di questo tipo si registrano, ormai da tempo, sempre sulle medesime aree (essenzialmente la striscia di territorio che va da Messina a Siracusa).
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
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