Mi sembra allora ci sia qualcosa che mi sfugge. Come fa l'heat content, se si riferisce alla massa oceanica ad essere un istantanea del bilancio radiativo?
Tutti conosciamo l'enorme inerzia termica degli oceani, quindi a me questa cosa sembra paradossale. Posso capire tirare in ballo l'heat content per valutare il trend al riscaldamento globale (il surplus energetico viene incamerato dagli oceani che via via lo rilasciano in momenti successivi) ma sinceramente affermare l'esatto contrario, come se l'oceano fosse una lastra di alluminio, mi sembra poco comprensibile. Forse allora ci si riferisce all'heat content in superficie? (pochi cm di spessore?). Ma se è così allora dovrebbe tanto aumentare quanto diminuire in tempi brevi, così come lo fa la T oceanica di superficie.
404,02 a febbraio. Riporto il valore nel riepilogo mensile delle temperature globali.
I dati li puoi prendere qui.
ESRL Global Monitoring Division - Global Greenhouse Gas Reference Network
Tra l'altro sta succedendo qualcosa di apparentemente anomalo che non ho avuto tempo di studiare. E cioè: la concentrazione di CO2 (stock) è cresciuta, da febbraio '15 a febbraio '16 di moltissimo (quasi 4 ppm). Al contempo, però, l'immissione di CO2, come calcolata dalla IEA, nel corso del 2015 è rimasta invariata.
Quindi, a parità di immissioni (flusso) lo stock (concentrazione) aumenta.
Il che vuol dire che è successo qualcosa dal lato dell'assorbimento: il pianeta, cioè, ha consumato meno CO2 e, quindi, ne ha lasciata un po' di più in aria. Il perché ancora non lo so, come detto, non ho avuto modo di approfondire. Mari? Hanno raggiunto la saturazione? Land use?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Jadan, la co2 aumenta di più quando l'oceano si riscalda, in quanto riesce ad assorbirne meno, è una legge fisica...si può fare una prova anche a casa con l'acqua minerale gassata! siccome l'oceano si è riscaldato moltissimo nell'ultimo anno (principalmente per il Nino), ne ha rilasciato una quantità molto maggiore.
Se questo spiega il 100% del problema, @Copernicus64 , allora siamo nei guai. Seri.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Siete troppo apprensivi!
E' un normale processo naturale, alla prima Nina accadrà l'esatto contrario. Sicuramente è un feedback positivo e come tale desta preoccupazioni. D'altro canto ci sono anche note positive come per es. il fatto che la stessa CO2, nelle relative bande di assorbimento (parlo della CO2 in atmosfera), presenta una curva di saturazione logaritmica. Con i livelli attuali, siamo abbastanza prossimi alla soglia di saturazione (anche se questa idealmente non si raggiunge mai).
lo siamo sì... tra amplificazione artica e rilascio oceanico di CO2, si stanno verificando solo feedback positivi. Non mi stupirei -anche se ne ho il terrore- che le ipotesi "peggiori" degli scenari va a finire che siano tra quelle più auspicabili
Quando partirà la Nina...e quando che dalle proiezioni sembra che manco riuscirà ad andare in Nada?
Poi mi pare davvero troppo il surplus di CO2 per un'inversione di tendenza... troppo tardi, ma non è solo quello. Il problema sono i feedback di cui sopra
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Il paradosso di questa faccenda è che finchè non lo capiscono gli Usa e soprattutto la Cina, noi europei possiamo essere virtuosi quanto vogliamo, possiamo ricorrere a tutti i 20-20-20, che purtroppo incidiamo come una scureggia nel mondo.
Io nel mio piccolo faccio veramente tutto il possibile (in un ottica di risparmio, ma risparmio e clima vanno di pari passo, perchè entrambi sono legati al grado di sostenibilità dell'energia) però se chi sta in alto non lo capisce...campa erba, che il cavallo cresce
Non si riuscirà a mantenerla costante perchè i tentativi per contenerla sono troppo timidi e in condizioni di mercato globale prevale la logica del profitto in ogni attività umana, quindi più estrazioni petrolifere, più inquinamento, più tutto. QUESTO è il vero problema, non la co2 che poverina fa il suo mestiere! A meno di non trovare fonti energetiche alternative a bassissimo costo, molto più convenienti rispetto a quelle attualmente disponibili che faranno diventare obsoleta, qualsiasi altra forma di energia non rinnovabile, ma è chiaramente un pò utopico allo stato attuale. Ci sono poi altre forme di inquinamento anche più pericolose per il clima come per esempio la cattiva gestione del territorio (deforestazione, incendi, alterazione degli equilibri ecosistemici ecc...). Al di là di questo se non si cambia stile di vita e PRIORITA' nella vita siamo messi sì davvero male. Scusate l'OT.
Ma, insomma. La Cina, per essere la fabbrica del mondo non è che consumi moltissima energia. Guarda la tabella, i dati sono in milioni (persone) e le TEP sono le tonnellate equivalenti petrolio, vale a dire il consumo di energia varia espresso in unità equivalenti al petrolio. Il dato importante è il procapite: non c'è storia tra USA e Cina. E, per quanto noi siamo molto più deindustrializzati della Cina, abbiamo un consumo procapite leggermente superiore.
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Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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