Salve a tutti!
Apro questo topic perchè penso affronti un tassello importante ma poco dibattuto del fenomeno
ENSO e del suo rapporto con il
GW. Di sicuro questo Nino sta determinando alcuni record drammatici in termini di anomalie climatiche sia localmente che globalmente.
Tuttavia metterò qui
in evidenza proprio gli aspetti che sembrano raccontarci una storia un pò diversa rispetto alla visione corrente (molto diffusa in questo forum, forse anche scoraggiato dall’ultimo inverno ciofeca!
) che vede questo Nino e le sue conseguenze come l’esplicarsi dell’inesorabile cammino verso l'
AGW.
In particolare accennerò al collegamento tra l’oscillazione
ENSO e le variazioni di temperatura e del budget energetico a livello globale in troposfera. Un punto mi sembra essenziale, ovvero il flusso radiativo netto e sul cloud water content che può essere utilizzato come proxy del bilancio di detto flusso radiativo.
Roy Spencer, in un post pubblicato nel 2013 sul suo blog “Oceanic Cloud Decrease since 1987 Explains 1/3 of Ocean Heating” fa una trattazione esaustiva sull’argomento e già nel 2013 segnala la variazione nel trend del flusso radiativo netto.
Oceanic Cloud Decrease since 1987 Explains 1/3 of Ocean Heating « Roy Spencer, PhD
Si osserva che durante i periodi di Nino si ha un aumento del cloud water content sugli oceani, cosa che è piuttosto ovvia di per se. Infatti aumenta la copertura nuvolosa e le precipitazioni a causa dell’aumentata convettività atmosferica sopra gli oceani tropicali. E’ un meccanismo di feedback negativo più volte citato da Roy Spencer, anche noto come “effetto Iris”. Meno noto il fatto che Il cloud water content è rimasto piuttosto basso dall’87 fino al 2008. Il modello che riassume lo sbilancio energetico è rappresentato nel primo grafico (in blu). L’altro grafico (sempre gentilmente fornito da Spencer), mostra la relazione tra cloud water variations e flusso radiativo netto misurato da CERES. Si nota che la relazione è piuttosto stretta. Notare come al variare di un punto percentuale di cloud water content si ha una corrispondente variazione di 0.386 w/m2.
Ora vorrei porre l’attenzione sul grafico seguente, quello sulle anomalie del cloud water sugli oceani che arrivano fino al mese di febbraio del 2016.
Direi che parla da solo! Una cosa emerge, ed è proprio il fatto che dal 2009, direi proprio in seguito al Nino del 2010, si registra uno shift del Cloud water anomaly verso valori nettamente positivi. Notare che anche in seguito alla Nina del 2011, quando teoricamente di dovrebbe assistere ad una consistente riduzione del cloud cover, la situazione non si inverte più di tanto...Ora con il nuovo mega-Nino del 2015 l’anomalia balza a valori parossistici che non hanno confronti rispetto alle precedenti Oscillazioni
ENSO. E soprattutto, ciò implica che dal 2010 il flusso radiativo è nettamente tendente al negativo, non al positivo... In questo momento, grazie al contributo del Nino “monstre” si viaggia con un anomalia di circa +13% che corrisponde a un deficit teorico di 5,08 w/m2!
Mi collego ora ad una fonte sulla T globale che viene aggiornato settimanalmente sul sito di Ryan Maue, meno "ufficiale", in quanto i dati al suolo sono derivati da palloni sonda ed estrapolati con calibrazioni e correlazioni ecc...per cui rappresentano soltanto una stima della temperatura al suolo. Malgrado ciò, una previsione meteo va da se che debba essere la più accurata possibile, dunque bias ed errori dovrebbero di per se essere minimizzati, pena un modello meno efficiente ed una previsione giocoforza meno attendibile.
In buona sostanza se si fa riferimento a questo plot, si nota che dal 2010, anche tenendo in conto il fattore Nina, c’è stato un calo non trascurabile della T globale rispetto agli anni precedenti.
Calo che si è ovviamente interrotto con il mega Nino del 2015. Ora siamo su valori record anche per questo dataset, con +1 di anomalia a livello globale (rif. 1981-2010), e addirittura a +2 se consideriamo il solo emisfero nord.
Questo significa che malgrado la teorica perdita di energia l’
AGW è ormai galoppante e al primo Nino la T schizza su valori assurdi? Mi manterrei prudente anche su questo.
Andiamo un pò indietro nel tempo, e consideriamo gli effetti a livello globale nientedimeno che del Nino del 1878! Mostro qui i dati di dell’università di Berkeley (solo land a livello globale perchè rispecchiano di più la risposta termica della troposfera). Un Nino quello del 1878, paragonabile a quello attuale. Allora le temperature viaggiavano a circa -0.6 C rispetto alla media di riferimento attuale. Quell’episodio causò un riscaldamento che durante il picco, spostò l’anomalia globale mensile a +1.2. Un delta quindi di quasi 2 gradi, del tutto paragonabile se non superiore al delta che si sta vivendo attualmente. Solo che poi alcuni mesi dopo la T ripiombò sui consueti valori da PEG!
Dunque, in sintesi alcune considerazioni e supposizioni.
Rispetto all’ipotesi più volte esposta da Bob Tisdale, secondo il quale l’
ENSO agisce come la principale forzante climatica (e per questo ritenuto da lui responsabile del cambiamento climatico in atto) mi sentirei di considerare l’
ENSO come un acceleratore di squilibri radiativi generati da forzanti radiative favorendo al tempo stesso il raggiungimento di un nuovo equilibrio in tempi più brevi. Va chiarito che durante l'oscillazione
ENSO sarebbero comunque operanti feedback negativi come ad esempio il già citato effetto "Iris", ma alla fine del ciclo il bilancio sarebbe comunque diverso dal precedente nelle fasi di transizione climatica dettata da forzanti radiative.
Così faccio un ipotesi affascinante! Tra gli anni Ci 80-90 e i primi anni 2000 l’
ENSO non ha fatto altro che accelerare processi legati al surplus di flusso radiativo in entrata. Dal 2010 il fenomeno
ENSO potrebbe al contrario innescare un deficit di flusso radiativo attraverso una anomala copertura nuvolosa sugli oceani.
Così qualcuno potrebbe porsi la legittima domanda del perchè ora la situazione (con l’
AGW galoppante) sia cambiata di segno. Un meccanismo naturale di feedback negativo dovuto al surriscaldamento globale ad opera dei GHG? Sembrerebbe ragionevole, ma allora non è chiaro perchè questo meccanismo sia partito solo dal 2010 e non per esempio nell’altrettanto forte Nino del 98.
Così nel 1998, in assenza di un evidente feedback negativo, ed anzi con il seguente feedback positivo innescato dalla Nina del 1999, il budget energetico globale ha subìto un impennata che si è protratta per tutta la prima decade degli anni 2000. A seguito del Nino del 2010 invece, il feedback negativo è stato abbastanza forte da far invertire il trend a livello globale.
E nel 2016? Lasciamo in sospeso questa domanda pur tenendo ben in mente il bel grafico di Roy Spencer relativo alla correlazione tra flusso radiativo e cloud water anomaly!
Permettetemi una piccola ipotesi o illazione finale: abbiamo detto che un candidato è senz’altro un fenomeno di feedback negativo (come del resto più volte descritto da Spencer). L’altro è proprio il sole. Ovvero, l’attività solare esplicherebbe maggiormente i suoi effetti (modulando il cloud cover sugli oceani) proprio in seguito alle oscillazioni
ENSO, dando luogo in questo caso ad un feedback positivo.
Corollario finale
proprio quando tutto sembra perduto (soprattutto per i freddofili che abbondano in questo forum!), mi aspetterei invece un crollo delle T oceaniche che potrebbe sorprendere più di qualcuno nel corso di questo stesso anno. In seguito, se questa ipotesi (azzardata lo ammetto!) fosse vera, mi aspetterei anche un calo delle T in troposfera che dovrebbe riportare le T per lo meno ai livelli precedenti e, in caso di futura Nina, anche più bassi rispetto agli ultimi anni.
Certo, ci sono altri elementi che remano in senso opposto, per esempio l’incredibile aumento del water vapor durante questo Nino che non ha precedenti (vedi anche l’ultima comunicazione sul blog di Roy Spencer), ed altri che sicuramente neppure ho considerato...
Per questo non sarei comunque in grado di dire in che direzione andremo dopo questo Nino “monstre”. Di certo, per qualsiasi avanzamento nella ricerca è importante provare sempre a cambiare il proprio punto di vista...
Post scriptum
Primo drop significativo delle T oceaniche!
Bob Tisdale in questo td
Global Sea Surface Temperature Responses to the 1997/98 and 2015/16 El Niño Events | Watts Up With That? pone in evidenza proprio la differenza sostanziale tra il nino del 98 e quello in corso ma non da una spiegazione “radiativa” del fenomeno!
Staremo a vedere se questo calo improvviso continuerà nei prossimi mesi...
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