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  1. #41
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    Predefinito Re: Possibile ondata di caldo nel 1911?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    A me risulta che il trimestre luglio-agosto-settembre sia stato piuttosto caldo (per l'epoca, ma caldo anche sui canoni attuali) in tutti e tre i mesi sia a Parigi che a Milano, sembra un po' particolare che settembre 1911 abbia chiuso sotto la media mensile a Lugano

    Una curiosità che salta all'occhio nella serie di Parigi: dal 1909 al 1921, in ben 9 casi novembre sembra essere stato più freddo di dicembre, talvolta anche di molto con una differenza record di -4.1°C nel 1915 E addirittura, novembre 1915 fu il mese più freddo (inclusi quindi 2 trimestri invernali) sia dell'intero biennio 1915-'16, sia dal febbraio 1914 al dicembre 1916 compresi (solo il gelido gennaio 1914 evitò che diventasse un intero triennio). Per quanto sia stato molto freddo il novembre 1915, comunque i due inverni 1915 e 1916 furono miti.
    Avevo fatto una macedonia nel discorso riprendendo appunti di 4 anni fa. Settembre in realtà a Lugano non fu sottomedia ne sulla 1961/90 (+0.7°C) ne sulla 1981/2010 (+0.4°C) e fu pure sopramedia pluvio, il senso di quel passaggio che ora rettifico era per dire che il mese fu meno caldo di quanto ci si aspettava.

    Il trimestre lug-ago-set 1911 vide i mesi grossomodo in linea con la 1981/2010 a Lugano e in nessun caso ci si era avvicinati ai record mensili dal 1864 (di quell'epoca) che erano luglio 1881, agosto 1881 e settembre 1898. Fu tosto anche settembre 1895. Io 4 anni fa volevo andare a cercare un'anomalia ticinese quando in realtà fu proprio la zona con le anomalie più contenute.

    Invece in altre stazioni della Svizzera, luglio ed agosto 1911 furono i più caldi fino ad allora.

    A livello svizzero addirittura agosto è il 10imo (+1.5°C 81/10) più caldo dal 1864 tuttora e luglio 14esimo (+1.1°C 81/10). Settembre circa 30esimo (+1.0°C 81/10)

    L'estate invece è 22esima, la più calda fino ad allora (appena +0.3°C 81/10) e fino agli anni'80 era ancora sesta.
    Ultima modifica di AbeteBianco; 26/07/2020 alle 13:25
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  2. #42
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    Predefinito Re: Possibile ondata di caldo nel 1911?

    Per Padova, il trimestre lug-set 1911 avrebbe una media di +22.5°C, con le seguenti anomalie sulla 1894-1923 (mi scuso per il riferimento arbitrario, è un calcolo a trentennali che parte dall'inizio della serie a mia disposizione, nel 1774):

    luglio +1.2°C
    agosto +1.6°C
    settembre +1.4°C

    Quindi caldo per l'epoca. Il successivo trimestre lug-set 1912 ebbe invece media +19.2°C con le seguenti anomalie 1894-1923:

    luglio -0.1°C
    agosto -1.7°C
    settembre -3.8°C

    D'altronde invece il settembre 1912 è il più freddo della serie; il settembre 1911 fu caldo per l'epoca - il più caldo dal 1896 al 1915 compresi, anche se solo +0.1°C da 1900 e 1905 - mentre risulterebbe pochi decimi sopra la media attuale.


    Se infatti prendiamo la 1981-2010 che ho ricostruito, i due trimestri avrebbero anomalie:

    1911
    lug -0.3°C
    ago +0.3°C
    set +0.4°C

    1912
    lug -1.6°C
    ago -3.0°C
    set -4.8°C

  3. #43
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    Predefinito Re: Possibile ondata di caldo nel 1911?



    ..'" Parigi, settembre 1911. Siamo in piena "belle epoque" ma la città è in lutto. Così come tutta la Francia. 70 interminabili giorni di un caldo mai sperimentato prima hanno sconvolto la vita della gente per tre lunghi mesi, e lungo la Senna la polizia continua ancora a recuperare i corpi di chi ha cercato di fuggire alla canicule senza successo.

    Tutto era iniziato il 4 luglio 1911. Poi l’illusione di una breve pausa con temperature più miti tra il 16 e il 18. Infine la sorpresa del ritorno di un caldo asfissiante fino al 31 dello stesso mese.
    I tetti delle case della capitale sono fatti per lo più di zinco, e la gente comincia a fuggire dalle proprie abitazioni. Da Montmartre a Pigalle uomini e donne, giovani e anziani, dormono per le strade per non soffocare. Mentre di giorno sugli Champs Elysees pochi parigini si trascinano come fantasmi, cercando di resistere nonostante tutto.
    Si assiste a un rilassamento dei costumi inconcepibile per l’epoca: le ricche signore si liberano dei sofisticati vestiti imposti dalla moda e cominciano a circolare in modo discinto. Ma i moralisti non hanno nemmeno le forze per protestare.

    E comincia una caccia alle streghe contro i meteorologi che sembrano aver illuso la popolazione con la promessa della fine del caldo per l’inizio di agosto. Si sbagliavano. Politici e intellettuali li usano come capro espiatorio. In realtà non sanno come rassicurare una popolazione disperata. Si temono rivolte. Ma la situazione se possibile peggiora ulteriormente. La capitale non ha più acqua.

    La gente non può nè lavarsi nè rinfrescarsi e comincia a patire la sete. I giornali intanto elencano giorno dopo giorno i nomi di chi non ha resistito ed è morto. Non c’è scampo. Il caldo rimarrà mortale ben oltre la fine di agosto. E la lugubre conta dei cadaveri continuerà a riempire le giornate di cronisti e pubblici ufficiali.

    Sembra un racconto di guerra, o la scena di qualche film apocalittico. Ma non è così. A testimoniarlo i 41.072 morti, soprattutto bambini, che hanno messo in ginocchio la Francia in quella terribile estate del secolo scorso.
    Parigi infatti ha patito ondate di caldo davvero eccezionali in passato. Anche se le previsioni meteo fossero confermate e la città superasse il record di 40 gradi nella giornata di oggi (25 luglio 2019) sarebbe comunque poca cosa rispetto a eventi eccezionali che in passato hanno funestato le estati dei nostri cugini francesi.

    Secondo lo storico Emmanuel Le Roy-Ladurie nell’anno 1636, sotto il regno di Luigi XIII il caldo uccise 500 mila persone in tutta il paese. Proviamo a immaginare cosa sia stata Parigi in quei giorni. Condizioni igieniche pessime, impossibilità di mantenere commestibili derrate alimentari lasciate a marcire sotto il sole. Non abbiamo misurazioni in gradi di quell’evento ma le temperature dovettero essere davvero eccezionali. Così come quelle che secondo il testo di riferimento per meteorologi Histoire humaine et comparée du climat portarono alla morte 740 mila francesi durante due estati consecutive, nel 1718 e 1719.

    Parigi fu descritta dai contemporanei come “trasformatasi in Sahara”. E la gente moriva di stenti oltre che di sete viste le concomitanti invasioni di locuste che sconvolsero la città sulla Senna. Di notevolissima portata anche l’estate del 1757, che nella Parigi del tempo fu definita come “la più calda degli ultimi 500 anni”. A ricordarcela il fisico settecentesco John Huxham nel suo libro intitolato “An Account of the Extraordinary Heat of the Weather in July 1757”. Fu il mese più caldo nella storia della città. L’afa durò dal 9 al 20 luglio, con temperature che raggiunsero i 37,5°C per diversi giorni. E la media mensile fu di 25 C° contro i 24.8 C° dell’ondata di caldo del 2006.

    Altre estati ricordate come caldissime sono quelle del 1705, 1747 e 1779. Più recentemente si sono imposte come davvero insopportabili quelle del 1976 e del 2003. Durante quest’ultimo evento la città raggiunse i 39 C° e nell’intero paese morirono più di 15 mila persone. Il record del caldo risale però al 1947 quando si stabilì il record di 40,4 C° il 28 luglio. Del 2015 invece la seconda giornata più calda con 39.7 C° il primo dello stesso mese.
    Nessuno nega l’effetto serra. Che il clima stia drammaticamente cambiando è sotto gli occhi di tutti. Viene però naturale chiedersi come titolerebbero oggi i giornali se si verificassero eventi simili a quelli del XVIII secolo quando sicuramente il riscaldamento globale non era ancora in atto. "..






  4. #44
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    Predefinito Possibile ondata di caldo nel 1911?

    Citazione Originariamente Scritto da robertino Visualizza Messaggio
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    ..'" Parigi, settembre 1911. Siamo in piena "belle epoque" ma la città è in lutto. Così come tutta la Francia. 70 interminabili giorni di un caldo mai sperimentato prima hanno sconvolto la vita della gente per tre lunghi mesi, e lungo la Senna la polizia continua ancora a recuperare i corpi di chi ha cercato di fuggire alla canicule senza successo.

    Tutto era iniziato il 4 luglio 1911. Poi l’illusione di una breve pausa con temperature più miti tra il 16 e il 18. Infine la sorpresa del ritorno di un caldo asfissiante fino al 31 dello stesso mese.
    I tetti delle case della capitale sono fatti per lo più di zinco, e la gente comincia a fuggire dalle proprie abitazioni. Da Montmartre a Pigalle uomini e donne, giovani e anziani, dormono per le strade per non soffocare. Mentre di giorno sugli Champs Elysees pochi parigini si trascinano come fantasmi, cercando di resistere nonostante tutto.
    Si assiste a un rilassamento dei costumi inconcepibile per l’epoca: le ricche signore si liberano dei sofisticati vestiti imposti dalla moda e cominciano a circolare in modo discinto. Ma i moralisti non hanno nemmeno le forze per protestare.

    E comincia una caccia alle streghe contro i meteorologi che sembrano aver illuso la popolazione con la promessa della fine del caldo per l’inizio di agosto. Si sbagliavano. Politici e intellettuali li usano come capro espiatorio. In realtà non sanno come rassicurare una popolazione disperata. Si temono rivolte. Ma la situazione se possibile peggiora ulteriormente. La capitale non ha più acqua.

    La gente non può nè lavarsi nè rinfrescarsi e comincia a patire la sete. I giornali intanto elencano giorno dopo giorno i nomi di chi non ha resistito ed è morto. Non c’è scampo. Il caldo rimarrà mortale ben oltre la fine di agosto. E la lugubre conta dei cadaveri continuerà a riempire le giornate di cronisti e pubblici ufficiali.

    Sembra un racconto di guerra, o la scena di qualche film apocalittico. Ma non è così. A testimoniarlo i 41.072 morti, soprattutto bambini, che hanno messo in ginocchio la Francia in quella terribile estate del secolo scorso.
    Parigi infatti ha patito ondate di caldo davvero eccezionali in passato. Anche se le previsioni meteo fossero confermate e la città superasse il record di 40 gradi nella giornata di oggi (25 luglio 2019) sarebbe comunque poca cosa rispetto a eventi eccezionali che in passato hanno funestato le estati dei nostri cugini francesi.

    Secondo lo storico Emmanuel Le Roy-Ladurie nell’anno 1636, sotto il regno di Luigi XIII il caldo uccise 500 mila persone in tutta il paese. Proviamo a immaginare cosa sia stata Parigi in quei giorni. Condizioni igieniche pessime, impossibilità di mantenere commestibili derrate alimentari lasciate a marcire sotto il sole. Non abbiamo misurazioni in gradi di quell’evento ma le temperature dovettero essere davvero eccezionali. Così come quelle che secondo il testo di riferimento per meteorologi Histoire humaine et comparée du climat portarono alla morte 740 mila francesi durante due estati consecutive, nel 1718 e 1719.

    Parigi fu descritta dai contemporanei come “trasformatasi in Sahara”. E la gente moriva di stenti oltre che di sete viste le concomitanti invasioni di locuste che sconvolsero la città sulla Senna. Di notevolissima portata anche l’estate del 1757, che nella Parigi del tempo fu definita come “la più calda degli ultimi 500 anni”. A ricordarcela il fisico settecentesco John Huxham nel suo libro intitolato “An Account of the Extraordinary Heat of the Weather in July 1757”. Fu il mese più caldo nella storia della città. L’afa durò dal 9 al 20 luglio, con temperature che raggiunsero i 37,5°C per diversi giorni. E la media mensile fu di 25 C° contro i 24.8 C° dell’ondata di caldo del 2006.

    Altre estati ricordate come caldissime sono quelle del 1705, 1747 e 1779. Più recentemente si sono imposte come davvero insopportabili quelle del 1976 e del 2003. Durante quest’ultimo evento la città raggiunse i 39 C° e nell’intero paese morirono più di 15 mila persone. Il record del caldo risale però al 1947 quando si stabilì il record di 40,4 C° il 28 luglio. Del 2015 invece la seconda giornata più calda con 39.7 C° il primo dello stesso mese.
    Nessuno nega l’effetto serra. Che il clima stia drammaticamente cambiando è sotto gli occhi di tutti. Viene però naturale chiedersi come titolerebbero oggi i giornali se si verificassero eventi simili a quelli del XVIII secolo quando sicuramente il riscaldamento globale non era ancora in atto. "..





    Il fatto è che gli effetti sulla società del passato a parità di situazione meteorologica non sono paragonabili. Verosimilmente una volta la società era più vulnerabile alle bizze del tempo. Tutti questi eventi citati a livello termico ben difficilmente rendono il paragone con quanto avviene oggi e che causa pure meno problemi. L’approvvigionamento di acqua potabile nelle società moderne ad esempio, non è paragonabile alle vulnerabilità di secoli fa.

    Perché allora il punto critico non era tanto la meteo in se da un punto di vista tecnico, ma la società.

  5. #45
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    Predefinito Re: Possibile ondata di caldo nel 1911?

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Il fatto è che gli effetti sulla società del passato a parità di situazione meteorologica non sono paragonabili. Verosimilmente una volta la società era più vulnerabile alle bizze del tempo. Tutti questi eventi citati a livello termico ben difficilmente rendono il paragone con quanto avviene oggi e che causa pure meno problemi. L’approvvigionamento di acqua potabile nelle società moderne ad esempio, non è paragonabile alle vulnerabilità di secoli fa.

    Perché allora il punto critico non era tanto la meteo in se da un punto di vista tecnico, ma la società.
    Sì vanno sempre contestualizzati, ad esempio potevano scoppiare epidemia come il colera, la refrigerazione era solo per i "ricchi" e limitata al cibo (con ghiaccio, non certo frigoriferi elettrici), molta gente aveva lavori fisicamente duri e si era in piena stagione agricola (es. i giornali, mi pare del luglio 1905, parlano di numerosi morti per colpi di calore tra i contadini del Padovano), la moda dell'epoca anche esponeva a colpi di calore, in molte zone le case erano fatte per tenersi più al caldo d'inverno ecc. Le zone tropicali erano considerate "inadatte" agli europei - nonostante generazioni di ufficiali, piantatori ecc. - e anche il Sud degli USA cominciò il suo grande sviluppo in coincidenza con la diffusione di frigoriferi e soprattutto condizionatori d'aria.
    Ovviamente questo discorso va fatto anche per gli altri eventi avversi, dal gelo alle tempeste.

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