Originariamente Scritto da
Piro
Distinguiamo innanzitutto tra terreni sabbiosi e argillosi: nei primi non cambia niente, sono terreni permeabili e si "lasciano attraversare" abbastanza tranquillamente in qualsiasi condizione, a meno di nubifragi spaventosi. Non cambia comunque nulla tra venire da periodi di secca o periodi particolarmente piovosi.
Il discorso sui terreni argillosi è un po' più complesso... Innanzitutto, a differenza di quello che si può comunemente pensare, un volume "x" di terreno argilloso può contenere più acqua di un analogo volume di terreno sabbioso; diverso è il discorso per quanto riguarda la
porosità efficace, ovvero quella frazione di vuoti che consentono la filtrazione ed il passaggio delle molecole d'acqua, che è molto più elevata nelle sabbie che non nelle argille (da qui la permeabilità ben maggiore delle prime, e si parla di diversi ordini di grandezza). Le argille sono difatti caratterizzate dalla possibilità di trattenere le molecole d'acqua con cui vengono a contatto, che di conseguenza vengono adsorbite alle particelle di terreno che le costituiscono.
Questa caratteristica attribuisce alle argille la loro "simpatica" attitudine a "respirare", contraendosi e ritirandosi nella stagione secca quando l'acqua adsorbita evapora, creando le note crepe o "mud cracks", e viceversa rigonfiandosi nella stagione umida, quando le particelle minerali che costituiscono il terreno si "riappropriano" delle molecole d'acqua perse durante la stagione secca.
Detto questo, ritengo che in un suolo argilloso la caduta di ingenti quantità di pioggia in poco tempo porti ai medesimi risultati sia in condizioni di terreno secco che di terreno saturo. In condizioni intermedie forse potrebbe esserci un minimo vantaggio, ma penso si tratti comunque di una piccolissima percentuale.
Scusate la prolissità!
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