Nessuna delle due. Schiaccia al suolo quella che scende dalle Alpi (che, anzi, tecnicamente è quella che risale dal versante nord, se proprio vogliamo), che sono antropizzate come 50 o 100 anni fa se non di meno. Se c'è föhn e questo arriva al suolo la massa d'aria viene sostituita quasi totalmente, non a caso PM10 e PM2.5 crollano.
I moti ascensionali sotto foehn devo ancora vederli. Ovviamente c'è un certo rimescolamento tra l'aria pre-esistente (influenzata dall'urbanizzazione solo in parte, non ci sono mica agglomerati urbani come in Cina) e quella in arrivo, ma se quella pre-esistente è più fredda di quella in arrivo in che misura può contribuire ai valori raggiunti in finale?
L'irraggiamento notturno e il rilascio di calore è il solito di 50 anni fa? Le polveri sottili sono diminuite grazie alle nuove tecnologie di riscaldamento domestico e di mezzi di trasporto.
non sono moti ascensionali, bensì è un moto che schiaccia il calore latente al suolo. L'antropizzazione ha favorito l'aumento dell'efficienza delle "trappole per fotoni" o meglio di molte zone urbanizzate del catino padano che non sono le stesse di 50 anni fa.
Non credo sia questione di "schiacciare" o meno l'aria presente in PP antropizzata dall'uomo..perchè arriva già calda di suo per effetto dei venti di caduta dalle Alpi...fenomeno simile capita anche in altre zone d'Italia e non solo quando si trovano alle spalle delle catene montuose..e questo a prescindere dall'antropizzazione..antropizzazione che credo avere semmai ben più forzanti in quello che ad esempio viene definito GW.
non è che arriva già calda di suo ma scendendo diventa più calda.
grazie alle correnti in quota provenienti dal versante opposto il calore viene disperso in modo minore.
I suoli antropizzati indeboliscono l'irraggiamento notturno.
Il suolo padano non è certo lo stesso di 40 anni fa
Il fenomeno del Foehn dinamicamente è lo stesso di 40 anni fa, ma termicamente diverso con un suolo differente.
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 28/12/2016 alle 18:19
Intendevo che quando l'aria arriva al suolo o in prossimità di esso è già calda per effetto dei venti di caduta e di quello che è il fenomeno favonio che bene o male conosciamo tutti...non certo in partenza che anzi..spesso..è aria fredda... come già ti è stato scritto non credo che l'antropizzazione Padana sia tale da modificare più di tanto gli effetti del favonio...credo che in una situazione simile anche 40 o 50 anni fa avremmo raggiunto più o meno gli stessi valori termici.
Per me dipende da dove vengono rilevati i valori termici e dai rilevamenti storici che dovrebbero essere sempre riferiti allo stesso luogo con notevole differenza di irraggiamento notturno dovuto all'ambiente circostante maggiormente antropizzato.
Le anomalie termiche al suolo previste da NCEP di ogni settimana dell'anno ne danno conferma in PP, favonio o non favonio:
temp4.jpg
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 28/12/2016 alle 19:26
Concludo con dicembre. Nettamente insufficiente per le precipitazioni che per il secondo anno consecutivo rasentano 0 mm. Termicamente, grazie alle inversioni, fino a metà mese era 'normale', di gran lunga il mese più freddo della mia serie iniziata a gennaio 2014. Gli episodi miti e favonici della terza decade lo butteranno probabilmente sopramedia. Voto: 4
2016: Su quest'anno puntavo a un 'ritorno alla normalità' dopo le innumerevoli follie misurate nei due anni precedenti.
In parte ci è riuscito, anche se il caldo di settembre mi ha messo qualche dubbio.
Pluviometricamente molto secco da luglio a dicembre ad eccezione di novembre (con episodio estremamente mite). Voto aritmetico: 6
Non è più una sorpresa. Usando una metafora, é come avere di fronte 3 buste chiuse che contengono tutte la parola 'caldo' e cercare di pescare quella giusta.
Ultima modifica di AbeteBianco; 29/12/2016 alle 11:11
Il mese torna a +3,8 e potrebbe darsi che, visto il caldo di questi giorni, fara' uno scatto ancora verso l'alto prima di capodanno.
Si conferma il dicembre piu' caldo della storia e il mese con piu' anomalia mai registrato nella storia.
In compenso un mese *fracico* 205 mm finora e non e' ancora finita (piove in questo momento). Ha precipitato qualcosa ogni-singolo-giorno. Anche questo senza dubbio un record storico, dubito sia mai accaduto. Ma devo aspettare il rapporto di met per quest'ultima conferma.
Se Tromsø piange non mi pare che Bergen rida: queste le anomalie in giro per la Norvegia
Longyearbyen +7,8
Kautokeino +5,8
Karasjok +4,6
Trondheim +3,7
Oslo +3,5
Bergen +3,4
Stavanger +3,2
Kristiansand +3,2
Le anomalie si riducono scendendo verso sud. Insomma pare che il breakdown climatico artico si stia propagando di latitudine in latitudine. Vi ricordo che all'inizio di questo thread l'avevo gia' subodorato e fui "smentito" al tempo. Era il 2008, quindi appena 1 anno dopo il punto del non ritorno (2007). Ma a quanto pare...
...carta canta
Ultima modifica di Fenrir; 29/12/2016 alle 09:40
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
A livello di area generale sì. Alcune zone sono maggiormente urbanizzate, ma sulle centinaia di migliaia di km2 dell'Italia settentrionale queste sono una piccola minoranza, la popolazione del resto non è mica triplicata.
Che c'entra? Ho scritto che crollano all'ingresso di venti di föhn.
La maggiore urbanizzazione non si mette in dubbio, ma come ho detto riguarda solo una minoranza del territorio e certo non le zone alpine, ma influisce in maniera irrisoria quando una massa d'aria ne sostituisce un'altra come quando entrano venti di föhn. Un minimo rimescolamento c'è, ma non è che il calore prodotto da una città ti porti gradi su gradi di aumento su un'intera regione. Insomma, rispetto ad una volta sicuramente l'urbanizzazione influisce, ma a livello di regioni parliamo di decimi o addirittura centesimi di grado in eventi simili.
In che senso favonio o non favonio? In quella cartina zona che si sono antropizzate ancor più della PP (zona di Londra, Paesi Bassi, Ruhr) hanno tutte anomalie negative... ma guarda caso non hanno le Alpi a nord. La quantità di calore prodotta da una zona molto urbanizzata quanto vuoi che influisca sulla temperatura di un'intera massa d'aria durante un'avvezione? Non si parla di isola di calore in un centro cittadino in una notte serena con calma di vento - e già quella è irrilevante a pochi km di distanza.
Se così non fosse, durante episodi di favonio avresti scarti molto superiori oggi rispetto a 50 anni fa tra una stazione come Bellinzona (ove l'urbanizzazione non si è sostanzialmente modificata) e una nel cuore della Brianza. Così non è.
Ultima modifica di NoSync; 29/12/2016 alle 11:28
In Italia nel 1951 erano stati costruiti 10,7 milioni di abitazioni che erano quasi raddoppiate nel 1991 raggiungendo la cifra di 19,7 milioni di unità. (Fonte Censis).
Come che c'entra.. se il totale delle polveri sottili è minore adesso, allora "crollano" in valore assoluto di più all'ingresso rispetto a 50 anni fa. Quelle polveri sottili che schermavano maggiormente gli UV e facilitavano la formazione di nebbie.
ai fini turistici le valli alpine non sono state cementificate? le città sono diventate enormi canyon (50 anni fa erano canyon minori di oggi) e sono diventate autentiche trappole per fotoni. L'irraggiamento notturno è diminuito ovunque sia nelle valli alpine che nelle città padane.
nel senso che in qualunque giornata avrai minor irraggiamento notturno.
In valore assoluto nelle trappole per fotoni ad inizio giornata il diagramma termico (min max) sarà spostato più in alto rispetto a 50 anni fa. 50 anni fa il calore veniva rilasciato verso lo spazio più facilmente di oggi.
Non è che tutte le mattine c'è un qualche dispositivo umano che provvede ad azzerare l'accumulo di fotoni perchè un palazzo oggi è più alto di 50 anni fa.
E' il valore termico assoluto che cambia durante qualsiasi turbolenza e pensi che questo surplus termico non si ridistribuisca su una regione nei bassi strati? Come fa il suplus brianzolo dopo anni a rimanere confinato in Brianza se non viene liberato verso lo spazio?
A mio avviso si espande il surplus tramite il PBL che può raggiungere i 2,5 km di altezza. Non credo esistano questi separazioni immaginarie tra Brianza e Bellinzona nello strato limite planetario.
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