A me sembra una spiegazione troppo semplice, ad esempio non tiene minimamente conto dei fattori orografici che sono quelli che possono determinare le condizioni su territori anche molto vasti. Al momento in un territorio estremamente influenzato dalle interazioni tra SST e bassi strati dell'atmosfera, come la fascia costiera ligure, per intensità del caldo, siamo molto al di sotto dei picchi di temperatura massima dell'agosto 2003 e tutto sommato abbastanza lontani anche dal luglio 1983. Non parlo di un "orticello" di pochi Km quadrati ma di quasi 300 Km di fascia costiera montuosa, quindi di un vero laboratorio per verificare questo tipo di interazioni, visto che, rispetto ad esempio alle aree di costa pianeggiante del NE (o anche del litorale laziale e campano) ci sarebbe anche minore trasporto di calore verso l'interno, se dipendesse solo dal calore irradiato dalle acque marine superficiali ci troveremmo con anomalie (specie su luglio) molto maggiori di quelle verificatesi nella realtà.
Ultima modifica di galinsoga; 04/08/2017 alle 05:50
Quello che stai scrivendo tu è diverso, tu stai entrando nei dettagli del tipo di onda di calore.
Stiamo dicendo che i vari episodi di onde di calore del 1983, del 2003 etc...sono differenti.
Ho scritto che il 2003 è più calzante per il simile soil moisture.
Io scrivo che anche con differenti sinottiche si possano fare termiche simili, si possano fare, non "devono" come hai recepito male tu e non è il caso del 1983 e 2003, come hai scritto.
In definitiva e forse mi spiego meglio(?),penso che con mari che liberano più calore invece di trattenerlo come in passato, gli effetti termici sul PBL, a parità di tutto quello che volete (orografia galinsoga mode on), non possono essere uguali.
Sì, ma in quello che scrivi lasci intuire che gli effetti sul PBL del calore liberato dal mare si traducano direttamente in aumento delle temperature al suolo e in sua prossimità e io su questo continuo ad essere perplesso... Anche a me sembra logico che la maggiore quantità di calore liberata dai mari abbia effetti più o meno diretti sui primi Km della soprastante colonna d'aria, ma perché dovrebbero esprimersi sotto forma di aumento di temperatura e non di altezza (mediamente maggiore) del geopotenziale? E poi perché, da quando hanno iniziato a prevalere statisticamente PDO+ ed ENSO+ (con i tre Nino di maggiore intensità da quando viene monitorato il fenomeno) le aree interne, anche molto lontane dal mare, si sono scaldate più delle aree costiere? Tra l'altro il riscaldamento delle SST è avvenuto, come ben sai, a livello globale e lo stesso il successivo cedimento di calore da parte di queste all'atmosfera, eppure le maggiori anomalie termiche in bassa stratosfera (per estensione e magnitudo) si sono registrate nell'Emisfero Nord, che è quello con le superfici continentali maggiori.
Quindi mi viene da pensare che, l'unico effetto misurabile sul boundary layer, sia di estensione globale (non regionale o continentale) e nel semestre caldo sia ovviamente maggiore in prossimità delle superfici continentali più estese (emisfero Nord), esprimendosi sotto forma sia di aumento termico, sia di aumento dell'altezza dei geopotenziali in prossimità delle aree continentali (es. Africa centro-settentrionale e Nord America centro-occidentale), sia di maggiore energia impressa ad esempio al monsone dell'Asia meridionale, con conseguente espansione della Cella di Hadley durante il semestre caldo.
A questo punto bisognerebbe chiedersi in quanto tempo l'intera troposfera (non solo il PBL) riesca a smaltire il calore trasmesso dagli oceani e soprattutto se non si sia creata una situazione favorita da fattori come:
1 l'aumento del vapore acqueo, durante le fasi Enso++,
2 l'aumento degli altri gas serra, con la sua significativa componente di emissioni antropiche,
tale da aver alterato il bilancio termico troposferico, accumulando in troposfera più calore di quanto ne venga da questa ceduto all'esterno...
Che la moisture (umidità dei suoli + umidità edafica) presenti maggiori somiglianze con quella dell'agosto 2003 concordo assolutamente con te, ma per il resto l'agosto 2003 e il luglio 1983 mostrano dinamiche molto lontane dalla situazione attuale, con persistenti W3, ossia un pattern che fino ad ora, in questa estate 2017, ha avuto carattere transitorio...
Ultima modifica di galinsoga; 04/08/2017 alle 09:34
perchè non sotto tutte e due le forme?
perchè non è un fenomeno locale(mediterraneo), ma globale, vedi aumento dei gas serra.
io sono solo intervenuto con l'effetto locale perchè di un esempio di effetto locale sta discutendo l'autore della discussione.
mi pare la logica conseguenza per il "sistema" che debba smaltire un eccesso di calore del 71% della sua superficie che invece ha passato trentenni(ante 1983) più ad immagazzinare calore che a cederlo.
Vedi che nel bilancio del fenomeno ENSO il sistema è a debito di n°3 La NIna Molto Forti.
Non conosciamo nemmeno la capacità della variabilità interna del sistema, per discutere di "alterazione" o rispondere su "in quanto tempo"
appunto per questo ho suggerito che l'esempio 1983 fatto nel titolo della discussione è inappropriato.
Poi credo che chiunque sappia che di esempi fotocopia non esistono in meteorologia e anche questo lo avevo già scritto, basta rileggersi il mio commento.
Ok, così concordo con il tuo punto di vista, fatico solo un po' a passare da una dimensione globale (gli effetti delle anomalie SST+ e del loro trasferimento di calore sull'intero PBL) e le anomalie locali, che come sai benissimo sono soggette al mascheramento di un'infinità di variabili (regimi di venti, correnti marine, orografia) oltre che a variazioni intercicliche/intracicliche di determinati parametri... che poi si viva in un contesto in cui la bassa troposfera subisce un massiccio trasferimento di calore dagli oceani concordo perfettamente, come concordo sul fatto che tale trasferimento di calore possa avere (e sicuramente ha) effetti locali...
Ricorderei che l'acqua marina è il 71% della superficie globale e avrebbe già di per sè maggiore valenza rispetto alla terraferma per capacità termica se anche fosse solo il 50%.
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 04/08/2017 alle 12:32
penso che il mediterraneo in quanto mare semi chiuso sia un'ottima spia della persistenza di una stagione
quest'anno abbiamo avuto fasi acutissime ma in un contesto di buona evoluzione delle figure bariche per cui si sono sempre avuti rimescolamenti più o meno incisivi
cosa che ci si poteva scordare nel 2003
ecco appunto sinotticamente c'è un abisso
nel '83 abbiamo un cut off semi stazionario
quest'anno corrente a getto decisamente evolutiva, come dimostrano del resto le ssta postate da alessandro nel confronto con il 2003
quello che genera la situazione attuale e la sua durata anomala come più volte detto è l'altezza della fascia subtropicale africana e l'ampiezza notevolissima della rossby di partenza che non ha permesso una risoluzione rapida del trascinamento del promontorio africano
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