Se il prossimo inverno dovesse essere caratterizzato da La Nina sarebbe ancor più probabile attendersi valori positivi della NAO con la conseguenza che le aree favorite da eventi invernali sarebbero proprio quelle che citavo ieri sera. Vi è infatti una correlazione diretta tra le altezze geopotenziali sul sud Italia, i Balcani e la Turchia e valori positivi del MEI (indice che sintetizza l'andamento ENSO) durante la stagione invernale mentre sull'Europa Occidentale vi è invece anticorrelazione. Va da sé che con MEI negativo (ovvero con La Nina) la situazione si ribalta proprio a favorire l'Europa Orientale in genere
Qualcuno in altra discussione ha scritto che l'estate del 2017, per quanto riguarda l'Europa meridionale, è stata, per anomalia dei geopotenziali, qualcosa di paragonabile a un'estate nord-africana degli anni '90 e nella sostanza concordo. L'anomalia non si sta riassorbendo nemmeno ora, che stiamo per entrare nella terza decade di ottobre e di fatto persiste ormai da quando, tra la tarda estate e l'inverno 2016, la fase ENSO+ di maggiore magnitudo della storia (o comunque una delle due più intense tra quelle mai misurate) ha raggiunto il suo acme.
Se tanto mi da tanto viviamo una situazione davvero anomala che richiederà tempi di superamento non prevedibili (ammesso che non si tratti un ulteriore e nuovo step climatico, analogo a quello del 1987 e 1998) e con una traslazione delle fasce climatiche di diverse centinaia di Km verso Nord in sede mediterranea ed europeo-meridionale.
Allo stato attuale mi pare quindi molto probabile si vada avanti con la stagione trascinandoci questo bagaglio e che ce lo porteremo dietro per buona parte di questo semestre freddo. Quindi, ribadendo come la penso, mi aspetto un inverno 2017/2018 dominato da un pattern zonale (ZON), con un possibile passaggio a un WR2 nell'ultima parte di stagione... Tra l'altro mentre almeno lo scorso anno in ottobre si intuiva un assetto della JS nordatlantica tipo "Atlantic Ridge", che poi si è consolidato tra dicembre e gennaio, quest'anno vedo una zonalità molto più tesa alle latitudini europee centro-settentrionali e nessun blocking lontamamente paragonabile a quello che si costruì in queste settimane esattamente un anno fa, per cui non credo che avremo nessuna fase artico continentale paragonabile a quella del gennaio scorso e temo che a latitare non sarà l'Atlantico in senso lato, che si presenterà spesso con il suo lato meno gradito a noi meteofili (quello mite e anticiclonico) ma soprattutto l'artico, sia continentale sia marittimo, relegato a latitudini circumpolari (situazione che potrebbe fare la gioia di Fenrir). Infatti se l'assetto circolatorio è quello che temo avremo:
1) forte accelerazione zonale alle latitudini europee medio-alte (diciamo dalle isole britanniche al Baltico),
2) fronte polare prevalentemente teso con la curva isogeopotenziale dei 552 dam oltre il 50° parallelo,
3) un'alta pressione di prevalente matrice oceania espansa su Europa meridionale e Mediterraneo e, di tanto in tanto, qualche semionda (temporanei rallentamenti del getto) che farà entrare sulla Penisola impulsi di aria polare marittima da NW...
Insomma la tipica circolazione da WNW basso mediterranea, quella che negli anni '70 e '80 caratterizzava in inverno il canale di Sicilia, potremmo ritrovarcela sull'arco alpino, a meno di forzanti che non riesco per ora a vedere...
Ultima modifica di galinsoga; 20/10/2017 alle 07:58
Più che altro servirebbe un po' di dinamicità interinvernale, uno che accontenti qualcuno e il successivo qualcun'altro ecc.
Non come gli ultimi 3 con le montagne verdi, praticamente 0 neve a valle e t sopramedia qua. Senza contare che il 13-14 è stato un eterno autunno e in valle è stato un abominio comunque...
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prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
sì ma questa correlazione doveva valere al contrario negli ultimi anni enso++
sulla Nina posso appoggiarti, ma dipende dala sua magnitudo, se si tratta di Nina debole no ... moderata o strong invece è risaputo che incentiva una certa stabilità sull'area Mediterranea
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