Si vis pacem, para bellum.
Lou soulei nais per tuchi
ASSOLUTAMENTE SI! anche se il termine totalmente sconvolta lo stai usando tu e non appartiene a nessun addetto climatologo.
ma certi cambiamenti non si valutano solo con i termometri, anemomentri o pluviometri.
Per fortuna i cambiamenti biogeografici (distribuzione delle specie viventi, dinamiche glacialogiche) ci danno informazioni molto più attendibili.
Chi continua a puntare l'indice solo su media che fanno casino (che è vero purtroppo) .....e non si concentra sui reali cambiamenti avvenuti
continua ad avere una visione del clima come un qualcosa che non cambia mai...certamente per farlo cambiare così in fretta ci vuole l'aiutino dell'uomo.
my web site: http://www.anguillara-meteo.com con webcam live streaming
Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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Orticelli a parte,i dati su serie storiche, brillantemente riportati da @elz alcune decine di volte,dicono che le estati italiane fra il 1998 ed il 2017 sono mediamente 2° più calde di quelle degli anni fra il 1965 ed il 1981 ed 1,2° più calde di quelle fra il 1948 ed il 1965.
Se qualcuno intende mettere in dubbio queste conclusioni,citi i dati.
Possibilmente nazionali,perché siamo in stanza nazionale e quindi di discutere dell'orticello beneventano o alessandrino o marsalese non mi sembra il caso.
I picchi di caldo dicono poco o niente; i nostri semestri caldi si sono scaldati in termini di MEDIE MENSILI e di PERSISTENZA DELLE ONDATE DI CALDO.
Contano le medie,non i 45° UNA TANTUM dell'entroterra delle Murge o di Catenanuova. Quelle non dicono nulla.Dice il fatto che la media della località x in un determinato periodo sia x+1 e non più x. Questo conta,non la memoria del prozio che riposa al cimitero di Follonica o di Quarto o di Minervino Murge,col suo raccontino dell'estate 1946(per inciso,chiuse mezzo grado sopra la 81/10 in Italia,lo sai?) passata a dormire per terra o dell'inverno 1966 in maniche di camicia(1° sopra la 71/00,quindi simile al 2014/15 che in bocca a qualche forumista sembra uscito dalla PEG, non me voglia il buon @BoreaSik).
Ormai sono rassegnato all'idea che ci sarà sempre qualcuno che si sveglia la mattina e dice che in fondo non è cambiato poi molto.
Sempre partendo dal proprio orticello di 2 kmq,guarda caso, non avendo la possibilità di smontare dati di respiro un poco più ampio,che sicuramente manco gli interessano.
Per dirla alla @FunMbel, siamo in tempi di contromanismo (su base orticellistica, aggiungo io) e farla fuori dal vaso, mettendo in discussione decenni di rilevazioni statistiche, fa figo e lo farà ancora a lungo.
Ripeto, questa non è una critica personale ma una constatazione di quel che sta succedendo sui forum da almeno 6 anni a questa parte.
Ultima modifica di Josh; 30/09/2017 alle 09:45
assolutamente d'accordo con Lou Vall la memoria è completamente distorta !! si ricordano volentieri i grossi eventi e poco gli eventi comuni
visto che si parlava dei racconti dei nonni vi riporto le parole dei miei nonni che hanno vissuto a 5 km di distanza per 80 anni:
- nonni materni ( Neive CN ) paese collinare a 300 mt, lei contadina per 80 anni , lui contadino 20 poi muratore per 60 quindi entrambi i lavori legati al clima e da effettuare all'esterno
loro sostengono di non aver visto alcuna differenza in 60 anni ma solo tante tantissime variazioni, si ricordano che durante la campagna del grano (luglio) molto sovente a causa del caldo estremo erano frequenti i malori e i colpi di calore nei campi. ma si ricordano anni in cui il grano germogliava sulla pianta e si comprava il grano dal sud italia per poter sopravvivere !!
Si ricordano inverni gelidi con la neve a terra per mesi e tanto tanto freddo nelle ossa ma soprattutto tanta nebbia ( HP ), mio nonno muratore però poi dice anche che erano frequenti gli inverni in cui si rifacevano i tetti perchè era meno facile piovesse rispetto all'estate.
- nonna paterna ( Castagnole Lanze ) ha sempre fatto la "serventa" (lavoro di tutto-far/casalinga attuale anche per terzi) e poca poca campagna, i periodi vissuti sono gli stessi ma dice di estati mai troppo calde e inverni con tantissima neve che non andava mai via ma anche lei nebbia per settimane
semplicemente non lavorando all'esterno i suoi ricordi cambiano e vengono limati i picchi estivi e anche il tepore in inverni miti perchè nelle vecchie cascine faceva comunque sempre freddo in casa
Ci sono però le prove che la mano dell'uomo c'entri eccome.Il dubbio riguarda solo la proporzione impatto antropico/fattori naturali. Se anche,come sostiene qualcuno(per la verità,è una conclusione di stretta minoranza), l'impatto antropico fosse solo del 20%, la reversibilità del cambiamento in atto sarebbe già in discussione.
Due affermazioni errate in poche righe.
Che l'optimum climatico fosse stato contrassegnato da un clima più caldo di quello attuale, è un'affermazione totalmente superata dalle ricerche più recenti,che hanno portato a galla il fatto che solo in zone circoscritte del globo (e cm non nel sud Europa e neanche nel centro Europa) il clima di una parte dell'Alto Medioevo(neanche di tutto!) fosse più caldo di quello attuale.
Se ne è parlato a iosa nel topic dedicato all'Optimum Medievale,che trovi sul forum senza difficoltà.
Non solo. In termini di ricostruzione socio-economica, quel periodo fu ottimale per il nord Europa e non certo per il Mediterraneo. Basti vedere com'erano ridotte le metropoli del periodo tardo-romano,da Napoli a Roma,da Atene a Tessalonica fino alle città della Numidia, nel periodo più caldo dell'alto Medioevo,fra paludi sempre più estese e malattie di origine tropicale.
Semplicemente, il caldo contribui' a spostare il baricentro economico dell'Europa molto più a nord rispetto ai secoli precedenti.Un poco come sta succedendo oggi,del resto.
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