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  1. #1
    ovestest
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    Question Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Intendiamoci, non metto assolutamente in discussione il riscaldamento globale, solo un cieco può negarlo, né una consequenziale maggiore energia in gioco nel sistema climatico. Allo stesso tempo non nego che gli inquinanti aerei contribuiscano all’aumento delle temperature.

    Ma fatta questa necessaria e succinta premessa mi sembra che ormai si esageri al contrario; non c’è più temporale, nubifragio, uragano, tornado, siccità, ondata di calore, incursione gelida, nevicata intensa, bufera di vento e persino mareggiata che non finisca vergata, giustificata e spiegata con l’infame marchio dello stravolgimento globale. Non esistono più le stagioni di una volta (figuriamoci le mezze), le classiche configurazioni bariche del passato sono svanite nel nulla (chissà dove), i climi italiani, francesi, inglesi, cinesi, australiani, sudafricani,nepalesi, sauditi, americani etc sono irriconoscibili (chissà quali). Non c’è più quasi nessun commento di giornalista, politico, fascista, comunista, democristiano, climatologo, presentatore televisivo, cuoco, *****star, artista, cantante, calciatore, bottegaio, avvocato, idraulico, puttaniere, spacciatore o semplice cittadino che non inquadri un dato evento meteo, una stagione in corso, una normale giornata di pioggia, neve o sole all’interno dello scombussolamento climatico.


    Da tempo abbiamo trovato il colpevole, il reo, il responsabile certo, sicuro, inappellabile del sottopassaggio allagato, della foresta devastata dall’incendio (va beh….qui con l’aiuto della manina di qualche forestale o allevatore), della valanga di neve, del fine settimana andato storto perché pioveva, persino dei capelli appena usciti dalla parrucchiera rovinati dal vento impertinente: il Global Warming Antropico. Zanzare, scarafaggi, malanni stagionali, dolori alle ossa, prezzo del petrolio, guerre, crisi economica, flatulenza …… nulla sfugge a questo globale Leviatano in calore prodotto dal nostro sviluppo incontrollabile. Dalla debole nevicata sulle alte montagne degli Emirati Arabi all’uragano che devasta i Caraibi passando per la forte ondata di calore in Russia o la supergrandinata a Quito qualunque fenomeno meteo accada nel mondo e che non abbia la modestia d’inquadrarsi nella rassicurante, perfetta e chiara cornice preconfezionata di ciò che pretendiamo essere normale viene spiegato con il cambiamento climatico repentino e umanamente indotto.

    In questo contesto ideologico i mitici e da copertina patinata climi italiani di una volta, così rassicuranti, (rassicuranti?), miti (miti?), scanditi (scanditi?), sono soltanto un lontano ricordo rintracciabili in qualche foto ingiallita dei nostri nonni sulle spiagge o località di montagna di Rimini, Cortina, Tropea, Abetone, Portofino, Etna, nelle poesie di Pascoli, nei ricordi di qualche anziano in piena demenza senile: inverno, primavera, estate, autunno, alta pressione delle Azzorre, bolla africana, Orso Russo, ingressi artici, Scirocco, Maestrale, Levante, Grecale sono ormai biglie impazzite in balia delle bizze di un sconquasso apocalittico che ci siamo cercati. Articoli, commenti, considerazioni…….(quasi) sempre e (quasi) solo riferimenti ai cambiamenti climatici causati dal global warming antropico. Quasi una verità assodata, quasi un dogma, quasi una religione. Quasi?



    Ma siamo così sicuri di tutto questo? Ma davvero siamo così convinti di vivere una nuova realtà climatica totalmente sconvolta? Avete la certezza che le stagioni di oggi non sono più quelle dei nostri nonni e che non ci sono più le configurazioni climatiche di 40 o 70 anni fa? Io non ci scommetterei la mano…..

  2. #2
    Vento teso L'avatar di nago
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Citazione Originariamente Scritto da ovestest Visualizza Messaggio
    Intendiamoci, non metto assolutamente in discussione il riscaldamento globale, solo un cieco può negarlo, né una consequenziale maggiore energia in gioco nel sistema climatico. Allo stesso tempo non nego che gli inquinanti aerei contribuiscano all’aumento delle temperature.

    Ma fatta questa necessaria e succinta premessa mi sembra che ormai si esageri al contrario; non c’è più temporale, nubifragio, uragano, tornado, siccità, ondata di calore, incursione gelida, nevicata intensa, bufera di vento e persino mareggiata che non finisca vergata, giustificata e spiegata con l’infame marchio dello stravolgimento globale. Non esistono più le stagioni di una volta (figuriamoci le mezze), le classiche configurazioni bariche del passato sono svanite nel nulla (chissà dove), i climi italiani, francesi, inglesi, cinesi, australiani, sudafricani,nepalesi, sauditi, americani etc sono irriconoscibili (chissà quali). Non c’è più quasi nessun commento di giornalista, politico, fascista, comunista, democristiano, climatologo, presentatore televisivo, cuoco, *****star, artista, cantante, calciatore, bottegaio, avvocato, idraulico, puttaniere, spacciatore o semplice cittadino che non inquadri un dato evento meteo, una stagione in corso, una normale giornata di pioggia, neve o sole all’interno dello scombussolamento climatico.


    Da tempo abbiamo trovato il colpevole, il reo, il responsabile certo, sicuro, inappellabile del sottopassaggio allagato, della foresta devastata dall’incendio (va beh….qui con l’aiuto della manina di qualche forestale o allevatore), della valanga di neve, del fine settimana andato storto perché pioveva, persino dei capelli appena usciti dalla parrucchiera rovinati dal vento impertinente: il Global Warming Antropico. Zanzare, scarafaggi, malanni stagionali, dolori alle ossa, prezzo del petrolio, guerre, crisi economica, flatulenza …… nulla sfugge a questo globale Leviatano in calore prodotto dal nostro sviluppo incontrollabile. Dalla debole nevicata sulle alte montagne degli Emirati Arabi all’uragano che devasta i Caraibi passando per la forte ondata di calore in Russia o la supergrandinata a Quito qualunque fenomeno meteo accada nel mondo e che non abbia la modestia d’inquadrarsi nella rassicurante, perfetta e chiara cornice preconfezionata di ciò che pretendiamo essere normale viene spiegato con il cambiamento climatico repentino e umanamente indotto.

    In questo contesto ideologico i mitici e da copertina patinata climi italiani di una volta, così rassicuranti, (rassicuranti?), miti (miti?), scanditi (scanditi?), sono soltanto un lontano ricordo rintracciabili in qualche foto ingiallita dei nostri nonni sulle spiagge o località di montagna di Rimini, Cortina, Tropea, Abetone, Portofino, Etna, nelle poesie di Pascoli, nei ricordi di qualche anziano in piena demenza senile: inverno, primavera, estate, autunno, alta pressione delle Azzorre, bolla africana, Orso Russo, ingressi artici, Scirocco, Maestrale, Levante, Grecale sono ormai biglie impazzite in balia delle bizze di un sconquasso apocalittico che ci siamo cercati. Articoli, commenti, considerazioni…….(quasi) sempre e (quasi) solo riferimenti ai cambiamenti climatici causati dal global warming antropico. Quasi una verità assodata, quasi un dogma, quasi una religione. Quasi?



    Ma siamo così sicuri di tutto questo? Ma davvero siamo così convinti di vivere una nuova realtà climatica totalmente sconvolta? Avete la certezza che le stagioni di oggi non sono più quelle dei nostri nonni e che non ci sono più le configurazioni climatiche di 40 o 70 anni fa? Io non ci scommetterei la mano…..
    ... si
    “Sopra le nuvole il meteo è noioso”

  3. #3
    Vento teso L'avatar di nago
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Citazione Originariamente Scritto da fm1976 Visualizza Messaggio
    Mio padre, classe 1936, attento osservatore della natura, non un tecnico della meteo, mi dice sempre che il clima, dalla sua gioventù a oggi, é stato più o meno uguale a oggi così.
    Ma aggiunge due differenze:
    - l'inquinamento (ovviamente) che è diventato insostenibile e quindi in qualche modo accelera gli eventi acutizzando gli estremi.
    - la velocità dei mezzi d'informazione con i quali siamo onniscienti di quel che accade in ogni angolo del mondo, rendendoci nevrastenici è un poco ossessivi!
    In conclusione, mi dice sempre, quello che sta cambiando è la velocità di tutto. Dalle auto ai treni, alle informazioni, alle perturbazioni, al nostro cervelletto. Tutto più rapidamente.

    Aggiungo che certamente la vecchiaia ti porta a vedere il mondo fuori più rapido perché in realtà è essa stessa che ti rallenta. Tuttavia questa tua domanda mi pare inutile dato che stiamo letteralmente devastando questo pianeta e se non iniziamo a patire dei sensi di colpa, anche smodati, difficilmente se ne uscirà.
    Pensa, mio padre, anche lui del 1936, mi dice l'esatto contrario. Quando era bambino nevicava molto di più e la neve che cadeva a novembre se la portavano nei mucchi raccolti a bordo strada fino a febbraio. In estate inoltre non ricorda ondate calde così frequenti come quelle recenti. Poi riguardo all'inquinamento, sicuramente aumentato, ma certe atmosfere puzzolenti notturne anni 60-70, almeno qui nel nord milanese, non ci sono più e di questo ho memoria io stesso.
    Ma forse (è una battuta) mio padre e tuo padre sono due "anziani in piena demenza senile".

    edit; i miei nonni, nati primi anni del 900 e morti negli anni 80 quando di GW non si parlava (almeno con l'intensità attuale), mi raccontavano cose simili, ovviamente per quello che era il loro orticello.
    Ultima modifica di nago; 27/09/2017 alle 06:09
    “Sopra le nuvole il meteo è noioso”

  4. #4
    Brezza tesa L'avatar di fm1976
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Mio padre, classe 1936, attento osservatore della natura, non un tecnico della meteo, mi dice sempre che il clima, dalla sua gioventù a oggi, é stato più o meno uguale a oggi così.
    Ma aggiunge due differenze:
    - l'inquinamento (ovviamente) che è diventato insostenibile e quindi in qualche modo accelera gli eventi acutizzando gli estremi.
    - la velocità dei mezzi d'informazione con i quali siamo onniscienti di quel che accade in ogni angolo del mondo, rendendoci nevrastenici e un poco ossessivi!
    In conclusione, mi dice sempre, quello che sta cambiando è la velocità di tutto. Dalle auto ai treni, alle informazioni, alle perturbazioni, al nostro cervelletto. Tutto più rapidamente.

    Aggiungo che certamente la vecchiaia ti porta a vedere il mondo fuori più rapido perché in realtà è essa stessa che ti rallenta. Tuttavia questa tua domanda mi pare inutile dato che stiamo letteralmente devastando questo pianeta e se non iniziamo a patire dei sensi di colpa, anche smodati, difficilmente se ne uscirà.

  5. #5
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Io noto differenze astronomiche con gli anni '00...

    Inviato dal mio SM-A310F utilizzando Tapatalk
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

  6. #6
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Questione appassionante per me.
    Ho notato che, anche nel breve termine, la memoria inganna, e di molti.
    Se chiedete ai miei coetanei (o un po' più grandicelli) vi diranno che da bambini si ricordano inverni nevosi e freddi con metri di neve. Parliamo degli anni Novanta, il decennio meno nevoso in assoluto dal 1870 ad oggi (per la mia zona). Dunque, che cosa ricordano? Semplice: UNA nevicata, la più intensa (100-120cm in 24h) dell'Immacolata del 1990. I restanti inverni, escluso il 1995/1996, sono stati piuttosto deludenti, con poca neve e poco freddo. E questo lo dicono i dati eh, non ricordi e/o sensazioni. Eppure, nella memoria collettiva, tutti ti diranno che, tempo fa, nevicava per tutto l'inverno e nevicava tanto: non è vero.
    Se andiamo una generazione più indietro, ti parleranno dei "gloriosi '80", ripetendo la solita solfa: che nevicava tanto, tantissimo, che c'erano metri di neve. Andando a spulciare un po' di dati ci accorgiamo che anche qui è una memoria distorta: si ricordano dei due inverni nevosi: il 1985/1986 (che, per dir la verità, qui non fu così nevoso) e il 1986/1987 (mi pare che Torino vide una nevicata da 40-50cm o giù di lì). Il resto dei "gloriosi '80" vide ben poco, anzi, il trittico dell'orrore '87/88, '88/89 e '89/90 furono tre stagioni che non hanno né precedenti né seguenti nella storia meteo per siccità e mancanza di neve, eppure quelli nessuno li ricorda.
    Perché? Perché l'essere umano tende a ricordare eventi "felici" o "notevoli": una grande nevicata, un freddo gelido, ma tende a dimenticare le cose che non danno nell'occhio. Parlo dei non dei meteo appassionati, sia ben chiaro. Per la gente comune se non-nevica non se ne accorgono, mentre se nevica se ne accorgono eccome.
    Ecco perché siamo sempre lì a sentire i soliti discorsi sulle gloriose annate del passato, che puntualmente vengono smentite dai dati.
    E' vero che non viviamo più nel clima dei nostri nonni, ma è altrettanto vero che questa differenza non è così grande come ci può sembrare. E dobbiamo tenere conto di una cosa. Negli anni '60-'70 e anche dopo la tecnologia e disponibilità di mezzi non era quella attuale. Una banale nevicata da 20cm causava disagi, perché i mezzi spartineve erano quelli che erano, uscivano come e quando potevano, le strade non venivano sabbiate e salate prima, e spesso le strade montane venivano pulite il giorno seguente, se non i giorni seguenti. Adesso come inizia a nevicare è tutto un viavai di spartineve con la pala sull'asfalto che fa scintille: non appena fa 5cm passano e ripassano di continuo. Risultato: fa 20cm a praticamente neanche ce ne accorgiamo, trenta/quarant'anni fa con 20cm avevamo serie difficoltà ad andare a lavoro, capite che l'impatto visivo è ben altro. Quindi sì, il clima è cambiato, ma diffidate delle memorie degli anziani: sono legate ad emozioni o a singoli eventi e dunque non sono né precise né affidabili al 100%.
    Lou soulei nais per tuchi

  7. #7
    Uragano
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    non appena fa 5cm passano e ripassano di continuo. Risultato: fa 20cm a praticamente neanche ce ne accorgiamo, trenta/quarant'anni fa con 20cm avevamo serie difficoltà ad andare a lavoro, capite che l'impatto visivo è ben altro.
    Non ovunque. Ad esempio in provincia di Biella 20 anni fa con 20 cm non c'erano problemi, perchè al di là della frequenza della cosa c'era il budget per pulire le strade, ora che questo budget è evaporato la neve rende molto più difficile la viabilità oggi di qualche decennio fa, nonostante il miglioramento degli pneumatici invernali.


  8. #8
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Non ovunque. Ad esempio in provincia di Biella 20 anni fa con 20 cm non c'erano problemi, perchè al di là della frequenza della cosa c'era il budget per pulire le strade, ora che questo budget è evaporato la neve rende molto più difficile la viabilità oggi di qualche decennio fa, nonostante il miglioramento degli pneumatici invernali.
    Non conosco la situazione specifica della provincia di Biella, posso dire che qui sicuramente oggi non ci sono problemi, venti - trent'anni fa sì. La mia frazione nel 1976 rimase una settimana senza corrente e senza telefono, dopo eventi nevosi relativamente abbondanti molte strade rimanevano impraticabili fino al giorno dopo o ai giorni seguenti.
    Le borgate superiori (a quota 800 e 900 metri, non 2000) spesso rimanevano isolate per giorni e giorni. Nel marzo 1967 (c'era un articolo sull'archivio de La Stampa) si parlava di alunni che spesso in inverno non vengono a scuola per la troppa neve e per le strade impraticabili. Ora, in inverni in cui ha nevicato più di allora (parlo del 2008/2009, 2009/2010, 2013/2014) questi disagi non si sono avuti da nessuna parte (escludendo la grande nevicata di dicembre 2008) .Inoltre in passato le borgate e i paesini più piccoli erano più popolati, mica come ora, che l'80% delle persone vive in città .
    Una nevicata da 40cm oggi crea i piccoli soliti disagi (forse acutizzati perché c'è più traffico), 40cm negli anni Settanta avevano un altro impatto. Parlo sempre per le zone dove sono cresciuti i miei nonni/parenti/anziani che conosco.
    Lou soulei nais per tuchi

  9. #9
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Non ovunque. Ad esempio in provincia di Biella 20 anni fa con 20 cm non c'erano problemi, perchè al di là della frequenza della cosa c'era il budget per pulire le strade, ora che questo budget è evaporato la neve rende molto più difficile la viabilità oggi di qualche decennio fa, nonostante il miglioramento degli pneumatici invernali.
    secondo me è falsa sta cosa Ale. prima non creava problemi e pulivano le strade perché
    a- c'era un terzo della popolazione di adesso
    b- conseguenza di a, c'era un decimo delle strade di adesso
    c- sempre conseguenza, c'erano esigenze TOTALMENTE diverse. prima la gente lavorava sotto casa e non aveva la macchina molto spesso, adesso anche chi abita a Crodo deve fare 30km per lavorare
    d- come si evince da sopra, prima c'erano un decimo delle macchine di adesso, forse anche meno. va da se che la viabilità nei paesini del biellese era giusto un pelo più semplificata

    e- leggo adesso che specifichi 20 anni fa, io intendo periodi un po' più indietro visto che 20 anni fa il clima era cmq già ben cambiato e quindi non è oggetto della domanda iniziale del topic. 20 anni fa era uguale ad adesso, quasi, e la differenza è che c'erano semplicemente più soldi punto.
    Si vis pacem, para bellum.

  10. #10
    Uragano
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    Predefinito Re: Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    secondo me è falsa sta cosa Ale. prima non creava problemi e pulivano le strade perché
    a- c'era un terzo della popolazione di adesso
    b- conseguenza di a, c'era un decimo delle strade di adesso
    c- sempre conseguenza, c'erano esigenze TOTALMENTE diverse. prima la gente lavorava sotto casa e non aveva la macchina molto spesso, adesso anche chi abita a Crodo deve fare 30km per lavorare
    d- come si evince da sopra, prima c'erano un decimo delle macchine di adesso, forse anche meno. va da se che la viabilità nei paesini del biellese era giusto un pelo più semplificata
    Jacopo, ma ho scritto rispetto a 20 anni fa, mica 200.


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