Mi sfugge il tuo punto. Non è che perchè una lingua possa essere scritta in due alfabeti diversi allora questa diventi una lingua diversa. Inoltre in Serbia tutti conoscono l'alfabeto latino da sempre, e in Croazia la conoscenza del cirillico è estesa a chiunque avesse almeno 10 anni prima della guerra.
Il mio punto è semplicissimo: il serbo è una lingua che presa a livello "standard", ufficiale, ha i caratteri cirillici. La occidentalizzazione, anche attraverso l'impiego dei caratteri latini, è stato un processo molto lento, e tuttora riuscito al 20%...(nota la chiusura della popolazione).
Ora, se i più giovani non hanno (ma le hanno) grossissime difficoltà, questo è invece un limite enorme per i più anziani o meno colti...
Trovare serbi che scrivano col carattere latino è più duro dell'ago nel pagliaio...
La loro apertura (e quindi utilizzo del latino anche) è una forzatura bella e buona, giusto per cercare di portarsi a Occidente e aspirare ad un ingresso in UE.
Tu confondi due piani.
I parcheggi e le indicazioni che trovi in latino sono rivolti agli "occidentali" che frequentano la Serbia, per facilitare i loro affari, ecc...
Ma qui si parla della lingua della popolazione del Paese: ai serbi dei cartelli in latino frega meno di nulla.
sono d'accordo. In scandinavia ci puoi anche vivere senza conoscere la lingua, basta padroneggiare bene l'inglese, tutti piú o meno lo parlano, persino gli anziani (non dimentichiamo che tra i progenitori dell'inglese c'è il norreno, la lingua dei vichinghi). In germania non è così, anzi, in alcune regioni come la baviera ci tengono di più a parlare il loro dialetto che la lingua ufficiale tedesca - figurarsi poi l'inglese! -, in austria e svizzera credo sia anche peggio. Avevo un amico svizzero che a 13 anni non aveva mai fatto inglese a scuola e non sapeva una parola.
spesso studiare le lingue antiche è un ottimo metodo per imparare quelle moderne: io finché non ho fatto latino al liceo non riuscivo a capirci un'acca della grammatica italiana.
Inoltre sarebbe interessante studiare le radici comuni delle parole: ora che ne conosco molte e conosco anche diverse lingue, sia moderne che antiche, a volte riesco a capire un pochino lingue che non ho mai studiato, come il norvegese, l'islandese o il cecoslovacco!
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